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Ancora porte killer: viaggiatore cade e muore ad Arezzo

Anziano scende per errore sui binari: quella porta non si doveva aprire. Treno sequestrato a Trieste per le verifiche sul 'maledetto' sistema di lateralizzazione. Avviso di garanzia per i nostri colleghi. SULLE PORTE APPELLO A TUTTI: AI VIAGGIATORI MASSIMA ATTENZIONE, AI COLLEGHI, MASSIMA RIGIDITA'.

Arezzo, 9 gennaio 2013 - Era scritto che doveva succedere ancora, ed è successo. Il tragico problema delle 'porte killer' dei treni, che solo negli ultimi anni ha causato decine di morti e mutilazioni si è presentato nuovamente.

QUELLA PORTA NON SI DOVEVA APRIRE - Stavolta è successo ad Arezzo, nel pomeriggio del 7 gennaio scorso, quando poco fuori dalla stazione, in direzione Roma, viene trovato il cadavere di Francesco Lupi, 81 anni, residente ad Arezzo. Dopo i primi accertamenti si ricostruisce la possibile dinamica dell'incidente: la vittima si trovava sull'intercity 592, Roma Firenze, sul quale sono poi stati trovati i suoi bagagli; per ragioni ancora in corso di accertamento sembrerebbe sia sceso dal treno in mezzo ai binari, fuori dalla stazione, dove il treno aveva effettuato una breve sosta al segnale di protezione.

LE INDAGINI - Immediatamente dopo aver individuato il treno su cui viaggiava sono state avviate le indagini, condotte dalla procura di Arezzo ed è scattato, nella stazione di Trieste dove nel frattempo era giunto, il sequestro cautelativo dell'intero convoglio e della locomotiva per le indispensabili verifiche tecniche sulla funzionalità del sistema di lateralizzazione. Per i colleghi è stato emesso l'avviso di garanzia, un passaggio obbligato per consentire – a loro tutela - di nominare legali e tecnici di fiducia per assistere come parti a tutte le successive fasi dell'inchiesta.

NON E' UN CASO ISOLATO - In particolare si lavora sull'ipotesi – già verificata su treni analoghi – che alcune portepossano essere aperte dai viaggiatori, a treno fermo, anche senza il consenso del macchinista. Ipotesi che secondo alcune notizie ancora frammentarie, provenienti dalla Polfer di Trieste si sarebbe verificata durante alcune prove anche sul 'treno gemello' 592 del giorno dopo e che, dalle segnalazioni di guasto su molti altri treni, sembrerebbe uno dei vari punti deboli di questo sistema.

'MALEDETTA LATERALIZZAZIONE' - Un incidente tipico e ripetitivo che ha fatto molte vittime e che doveva essere evitato da questo 'maledetto' meccanismo di chiusura della porte, chiamato 'lateralizzazione' che – se funzionante – dovrebbe consentire ai viaggiatori di aprire le porte, soltanto quando il treno è fermo e su comando del macchinista, solo dal lato del marciapiede destinato al servizio viaggiatori proprio per impedire di aprirle e scendere erroneamente dal lato sbagliato o fuori dalle stazioni. Sistema che non funziona correttamente e rende – particolarmente per i capitreno - il nostro lavoro  terribilmente più pesante.

SCELTE TECNICHE SBAGLIATE E CAOS NORMATIVO - Questo nuovo dispositivo di controllo a centraline elettroniche, che è stato introdotto di recente sulle vecchie carrozze dei treni intercity, espressi, e frecciabianca già in esercizio, ha mostrato fin dall'inizio grandi lacune e una scarsissima affidabilità: sono infatti numerosi i problemi di malfunzionamento segnalati quotidianamente dal personale. La maggior parte dei ritardi che gli altoparlanti delle stazioni attribuiscono genericamente alla 'preparazione del treno in partenza' dipendono spesso proprio dal malfunzionamento del sistema di lateralizzazione. Inoltre sono stati emanati sulle porte un numero altissimo di provvedimenti, Decreti, Disposizioni e Prescrizioni regolamentari che hanno introdotto un ginepraio di norme di difficile comprensione anche per noi che le dobbiamo applicare: addirittura durante le scorse feste di Natale, Trenitalia ha pubblicato altri tre provvedimenti sulle porte, entrati in vigore ancor prima di essere consegnati e illustrati al personale. Uno di questi firmato il 31 dicembre è entrato in vigore la stessa sera !|

IL RITARDO E LA FRETTA DI ADEGUARSI - Mentre la maggior parte delgi altri treni, regionali eurostar, possiedono già il sistema di comando e controllo delle porte, per i classici treni espressi ed intercity composti da locomotiva e carrozze è scattato l'obbligo, previsto già da molti anni, solo dal 1° gennaio 2013, data in cui è entrata in vigore una norma di RFI, ripresa dall'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria che obbliga tutte le imprese a dotare i treni di meccanismi di controllo dell'apertura delle porte. Il ritardo con cui si è intervenuti, è la possibile causa dell'adozione frettolosa di un progetto del tutto inadeguato alle necessità. La scelta tecnica effettuata dai vertici aziendali di Trenitalia per adeguare questi i treni è, infatti, per certi versi inspiegabile perché su un parco già abbastanza vario di carrozze sono state adottate tecnologie e sistemi elettronici diversi che rendono complesso – e conseguentemente poco affidabile l'intero sistema – con l'aumento del rischio per l'incolumità dei viaggiatori, dei ritardi, dello stress e anche delle nostre responsabilità penali.

SOLIDARIETA' AI FAMILIARI - Mentre esprimiamo la nostra solidarietà ai familiari della vittima verso i quali ci mettiamo a disposizione per fare chiarezza sull'accaduto, siamo vicini ai colleghi rimasti coinvolti nell'incidente, che stanno vivendo in queste ore momenti di grande ansia ed apprensione. 

LA PROCURA DI AREZZO DOVREBBE SAPRE CHE... - Ci mettiamo a disposizionie anche della Procura della Repubblica di Arezzo per informarla della vastità del fenomeno, (scarica l'elenco degli incidenti con le porte killer) delle numerose inchieste analoghe (alcune per fatti proprio identici) della inadeguatezza di questo sistema, a fronte delle 'grandi innovazioni' ferroviarie adottate su altri treni e per rilanciare la battaglia contro le porte killer. Auspichiamo che da parte della magistratura ci sia una lettura 'unitaria' del gravissimo fenomeno delle 'porte killer' e che le indagini si indirizzino anche verso le zone alte della gerarchia aziendale per verificare che siano state adottate le misure più congrue secondo le leggi vigenti per elimiare o ridurre al minimo tecnicam,ente possibile questo rischio.

ANCHE I VIAGGIATORI DEVONO SAPRE CHE.... - Ai colleghi tutti facciamo appello a applicare con la massima severità e fermezza le procedure e i protocolli previsti dai regolamenti in caso di guasto porte e ai viaggiatori rivolgiamo la preghiera di fare la massima attenzione alle porte e quella di comprendere che i conseguenti ritardi sono da attribuire a scelte aziendali sbagliate che costringono il personale dei treni – per la tutela di tutti – a misure cautelative estremamente rigide.

Queste la relazione dell'inchiesta ministeriale

Commenti   

 
0 #1 PinoChillè 2013-01-10 13:09
A questo punto sembrerebbe che il sistema, ancorchè apparentemente funzionante, dopo relative prove e verifiche, parrebbe NON affidabile. Cosa fare? Dopo le prove risultate regolari si va sul treno a porte chiuse e si prova ad aprirle dal pulsante per controllare che NON si aprono oppure si emette M40 comunicando che ... "Visti i recenti fatti gravi che hanno prodotto la morte di un cliente, la Laterizzazione di codesto treno è da considerare INEFICIENTE in attesa di opportuni accertamenti e verifiche tecniche al sistema"? Oppure dobbiamo aspettare altri avvisi di garanzia? Un abbraccio a tutti .Pino Chillè
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0 #2 giuliano 2013-01-11 09:27
Visto che, giustamente, nell'esercizio delle sue funzioni, la procura ha emanato 3 avvisi di garanzia nei confronti dei ferrovieri al fine di stabilire le responsabilità, penso che se, come presumo voglia svolgere una indagine precisa e circostanziata, dovrebbe includere anche qualche altro funzionario, dai responsabili reparto progettazione, tecnico e manutenzione. Inoltre, in via cautelativa, dovrebbe avere il coraggio di sospendere la circolazione di questa tipologia di materiale fino all'accertament o delle cause del guasto. Chi può dire con certezza che da quì alla celebrazione del processo ed allo, si spera, accertamento delle responsabilità, non possa succedere di nuovo? E se succedesse per un difetto insito proprio nella progettazione e realizzazione a chi dare la colpa? Sempre ai più deboli? Sempre al personale dei treni?
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0 #3 giuliano 2013-01-11 09:46
Aggiungo , anche se l'azienda lo vieta, per tutela personale, visto che quasi tutti con palmari o telefonini possono scattare fotografie, di fotografare le schede di guasto del libro di bordo quando ricorra questa tipologia di guasti alle porte di salita e di conservarle o/e inviarle ad una banca dati presso sindacati, associazioni di lavoratori non colluse, perchè all'occorrenza possano essere fornite come prova a discolpa. Inoltre visto che tutti hanno un'agenda, consiglierei di annotarsi tutti i guasti di questo tipo in modo da poter ricostruire velocemente e senza dubbi all'occorrenza, con il contributo di tutti, le anomalie tecniche in cui incorre un materiale.
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0 #4 pasquale 2013-01-11 18:52
Buonasera,
qualcuna sa che tipologia di carrozza è ?
Z1,GC,Eurofima..etc.
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+1 #5 albanese 2013-01-13 13:39
Dopo tre giorni, sempre a Arezzo, questa volta per fortuna solo panico, ma anche questa volta si presuppone un cattivo funzionamento.

LA STORIA
Non si apre porta del treno,
passeggeri prigionieri
A raccontare la vicenda è una delle venti persone rimaste «intrappolate» nel convoglio partito da Bologna in direzione Arezzo

Non riesco a inserire tutto l'articolo in quanto i caratteri ammessi sono insufficienti, posto il link dell'articolo
http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2013/10-gennaio-2013/non-si-apre-porta-treno-passeggeri-prigionieri-2113497876960.shtml
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+1 #6 albanese 2013-01-13 14:40
Ho trovato anche quest'altro articolo riferito alle porte che non si sono aperte.
http://www.lanazione.it/cronaca/2013/01/10/828150-arezzo_prigionieri_della_carrozza_intercity_bloccate_porte.shtml
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0 #7 Giovanni P 2013-01-13 17:12
Ma non può essere che il passeggero, vedendo il treno ferma abbia semplicemente spiombato la porta preso dal panico perché la porta "non si apriva"? Non sarebbe la prima volta e se le cose fossero andate così, non si può certo dare la colpa alla "lateralizzazio ne"!
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