IL TRAGICO ELENCO DEI MORTI SUL LAVORO NELLE FERROVIE ITALIANE
QUESTA L'AGGHIACCANTE CRONOLOGIA DEGLI INCIDENTI MORTALI SUL LAVORO IN AMBITO FERROVIARIO DALL'APRILE 2007 (L'elenco, aggiornato periodicamente dalla nostra redazione, potrebbe essere approssimato per difetto. Invitiamo quindi coloro che trovassero imprecisioni o lacune a segnalarcelo).
10 luglio 2019, Brindisi - Mario Cavaliere, operaio di 57 anni, campano, originario di Roccagloriosa ma da anni residente Ascea, è morto sul lavoro, folgorato mentre era impegnato con i cavi di alimentazione della linea ferroviaria di Brindisi. Lascia la moglie e due figli. I due colleghi sono rimasti feriti con ustioni di secondo grado sono stati trasportati all'ospedale Perrino di Brindisi. L'incidente è avvenuto intorno all'una di notte in via Cappuccini, vicino alla stazione. I tre operai dipendenti di una ditta appaltatrice che stava eseguendo opere nella stazione di Brindisi per un potenziamento dell'infrastruttura, per conto di Italferr - Rete ferroviaria italiana. Gli operai stavano eseguendo lavori per conto della ditta Hi.Tec.Italia, titolare di un contratto di manutenzione sui cavi di alimentazione lungo la tratta ferroviaria Brindisi-San Vito dei Normanni. La Procura della Repubblica di brindisi, con il pm Pierpaolo Montinaro, procede seguendo l’ipotesi di omicidio colposo, al momento senza aver iscritto alcun nome sul registro degli indagati. Rete ferroviaria italiana e Italferr - come da protocollo dell'ipocrisia - hanno espresso cordoglio e vicinanza ai familiari. I sindacati, con la stessa stanca e ormai inutile prosa del 'lutto', facendo le condoglianze ai familiari della vittima e gli auguri di pronta guarigione ai due colleghi rimasti feriti, chiedono "a Rfi in particolare e al Gruppo FSI più in generale una inversione di tendenza immediata che ricomprenda tra le azioni la censura, e in casi gravi come quello di questa notte l'allontanamento delle imprese che non rispettano le regole di sicurezza dell'esercizio ferroviario". "Adesso basta - si legge nel comunicato dei sindacati, praticamente identico a tutti quelli emanati dopo ogni infortunio - continua senza tregua la sciagura che coinvolge il personale delle ditte appaltatrici nelle attività ferroviarie. Troppe vite spezzate nel nome del profitto, troppe le segnalazioni riguardanti i ritmi di lavoro eccessivi, in assenza delle più elementari norme di sicurezza. La magistratura farà il suo corso ed individuerà i responsabili di questa ennesima sciagura. Resta il fatto che è diventato ormai insopportabile il continuo stillicidio di morti registrate nel compiere il proprio dovere". E ritengono inoltre "indispensabile una convocazione del tavolo della sicurezza allo scopo di trovare soluzioni urgenti ed immediate", restando "in attesa di riscontro urgente". Purtroppo la pratica sindacale quotidiana, messa in atto nel difficile mondo degli appalti ferroviari ci dice che queste dichiarazioni, piene di buone intenzioni, restano tali e sembrano addirittura funzionali a mantenere intatto il 'sistema' e a non modificare in concreto nulla che possa alterare gli equilibri contrattuali ed economici nell'universo degli affidamenti dei lavori in appalto e subappalto, che muovono interessi rilevantissimi, oggettivamente contrari alla sicurezza sul lavoro.
https://www.infocilento.it/2019/07/11/cilento-due-comunita-in-lutto-per-la-morte-di-mario-cavalieri/
3 aprile 2019 - Salvatore Borriello, 47 anni di Torre del Greco, e Salvatore Palumbo, 55 anni di Ercolano, sono morti schiacciati entrambi da una lastra di metallo che stavano installando al lato della linea ferroviarialungo la linea ferroviaria, tra Milano e Pavia, nei pressi dalla stazione di Pieve Emanuele, comune della periferia sud di Milano. Lavoravano per la Cefi, ditta di Casoria (Napoli) che aveva avuto l'appalto da Rfi per costruire una barriera che isolasse i binari ed evitasse attraversamenti indebiti della linea. Questa mattina alle 11.30, forse per un errore umano o forse per un guasto, la lastra di metallo che una gru stava spostando ha colpito in pieno i due lavoratori, uccidendone uno sul colpo, mentre il secondo è morto in ospedale. L'esatta dinamica verrà ricostruita dall'inchiesta aperta con l'ipotesi di reato di omicidio colposo, affidata al dipartimento Ambiente, salute, lavoro guidato dal Procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, dopo che il pm di turno Danilo Ceccarelli ha svolto i primi accertamenti. Una circostanza curiosa che se confermata risulterebbe molto 'sospetta', Salvatore Borriello sarebbe risultato in servizio per la Cefi da appena un giorno. Fatto grave non foss'altro per la eventuale mancata formazione e qualificazione ad effettuare i lavori nel contesto operativo ed organizzzativo di quel cantiere e dei macchiniari utilizzati.
https://www.ilmessaggero.it/italia/lavoro_operai_morti_milano_oggi_3_aprile_2019-4405379.html
Firenze, 7 dicembre 2018 - Gravissimo incidente sul lavoro durante la manutenzione della linea ferroviaria 'dorsale' nel tratto che attraversa la città di Firenze, tra le stazioni di Campo di Marte e Firenze Statuto. Un treno merci in transito nella galleria 'Pellegrino', che attraversa l'abitato di Firenze, ha urtato un mezzo d'opera impegnato nei lavori programmati sulla linea elettrica. La piattaforma sulla quale stavano lavorando gli operai della ditta Cemes, una grossa azienda di Pisa, per ragioni da accertare ha 'invaso' lo spazio e la cosiddetta 'sagoma limite' del treno ed è stata violentemente urtata dalla locomotiva che viaggiava sul binario adiacente, sbalzando i tre lavoratori sulla massicciata dopo un volo di molti metri. I tre operai sono stati subito trasportati all'ospedale di Careggi. Il più grave, un giovane di 31 anni, avrebbe riportato traumi alla schiena ed è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Un collega di 27 anni ha subito la frattura della mandibola e un trauma toracico e al polmone mentre il terzo, di 26 anni, ha subito un trauma allo zigomo. Lievi ferite per i due ferrovieri alla guida del treno merci, prevalentemente dovute alle scegge di vetro dei finestrini frontali frantumati nello scontro. Il treno merci, che trasportava legno, viaggiava regolamente sul binario adiacente ai lavori in corso, secondo le controverse norme vigenti che consentono di mantere i binari in esercizio anche durante i lavori di manutenzione dei binari affiancati. La ricostruzione della dinamica del grave incidente è in corso da parte della procura di Firenze che ha aperto un'inchiesta per lesioni colpose al momento a carico di ignoti. di cui è titolare il pm Paolo Barlucchi che ha disposto il sequestro della locomotiva e della piattaforma mobile utilizzata dagli operari. Gli inquirenti dovranno accertare l'esatta posizione del carrello e se siano state rispettate le norme sulla sicurezza. La direttiva dell'Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria prevede che in caso di lavori ai binari sia interdetta la circolazione sulla rotaia coinvolta, mentre possono transitare i treni sull'altro binario se la zona è correttamente delimitata. https://firenze.repubblica.it/cronaca/2018/12/07/news/firenze_treno_merci_travolge_una_piattaforma_in_galleria_tre_operai_feriti-213613837/#gallery-slider=213617016
Piacenza, 12 dicembre 2018 - Operaio travolto sui binari e ucciso da un treno merci in transito. Michele D'Avolio, operaio di 59 anni, originario di San Severo e trasferito in Emilia per lavoro, ha perso la vista stamane investito da un treno merci in transito nei pressi della stazione di Fiorenzuola d'Arda, in provincia di Piacenza. La vittima, stava eseguendo alcuni lavori per la realizzazione di un basamento in cemento lungo il terzo binario della linea convenzionale Piacenza-Bologna. Per motivi in corso di accertamento è stato investito da un treno merci in transito. L'operaio è rimasto gravemente ferito tanto che i soccorsi prestati da vigili del fuoco e 118 sono stati vani. Sul posto per le indagini i carabinieri e la polizia ferroviaria. La circolazione fra Piacenza e Fidenza è stata interrotta dalle 9 alle 11.30 circa.
fonte:
https://bologna.repubblica.it/cronaca/2018/12/12/news/operaio_piacenza_treno-214065880/?ref=drac-4
Milano, 23 novembre 2018 - Ancora un lavoratore che perde la vita sui binari travolto da un treno. E' successo tra Ospitaletto e Brescia sulla linea Milano-Venezia, mentre lavorava per conto di una ditta appaltatrice, alla manutenzione dei binari gestiti da RFI. Il lavoratore, che aveva 35 anni e di cui non è stato ancora reso noto il nome, secondo le prime ricostruzioni sarebbe stato investito mentre era impegnato su un mezzo d'opera da un treno che viaggiava sul binario adiacente a quello interessato ai lavori, forse al momento della discesa o mentre effettuava l'accudienza allo stesso mezzo dal lato dell'interbinario. La procura di Brescia ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo, affidata al sostituito procuratore Teodoro Catananti, il quale si è recato sul luogo dell'incidente insieme agli uomini della polizia Scientifica per i rilievi mecessari. I primi accertamenti dovranno necessariamente riguardare la ragione della mancata sospensione della circolazione mentre erano in corso gli interventi manutentivi, così come previsto dai regolamenti e dalle norme vigenti per la tutela dell'incolumità dei lavoratori e della stessa circolazione ferroviaria. Al solito, anche Rete Ferroviaria Italiana, concessionaria del servizo e impresa committente dei lavori e quindi corresponsabile della sicurezza dei lavoratori impiegati, ha annunciato immediatamente di aver aperto un'inchiesta interna, iniziativa che - alla luce dell'altissimo numero di infortuni mortali analoghi avvenuti sui binari - assume il sapore di una beffa e quasi un modo per indirizzare immediatamnte i mezzi di informazione e condizionare la percezione dell'opinione pubblica sull'immagine di RFI o addirittura condizionare le indagini della magistratura. Addirittura non viene neanche citato il nome dell'impresa titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore deceduto e il tipo di contratto appalto, subappalto ecc. che la legava a RFI. Quale valore può avere l'inchiesta di RFI Spa se essa stessa è parte in causa nella tragedia quale titolare degli obblighi di legge in materia di sicurezza del lavoro e quindi potenzialmente corresponsabile della tragedia ? All'ipocrisia non vi è limite, se solo si pensa che pochi mesi or sono la stessa RFI a Roma ha punito con un pesante sanzione disciplinare un proprio tecnico il quale, nel ruolo di 'sorvegliante' della ditta che eseguiva i lavori in appalto, aveva bloccato delle lavorazioni ritenute pericolose. Il paradosso estremamente insidioso è che sembra sia stata la stessa ditta 'bloccata' a chiedere ed ottenere dalla committente RFi la punizione esemplare del tecnico che aveva eccepito delle irregolarità pericolose per la sicurezza nelle modalità di esecuzone dei lavori. Con questo metodo fortemente 'dissuasivo' per gli addetti ai controlli si instaura un clima di paura tra gli stessi addetti ai controlli che diviene un micidiale deterrente alle iniziative di prevenzione e di tutela della salute e sicurezza nei cantieri affidati in appalto.
Anche dai sindacati, è arrivato il rituale e consueto comunicato di solidarietà che mette in evidenza la distanza - anch'essa a rischio di ipocrisia - tra le puntuali dichiarazioni di cordoglio all'indomani di ogni infortunio sui binari e la pratica sindacale quotidiana, con la quale non vengono adeguatamente ostacolate le periolose pratiche utilizzate nell'organizzazione del lavoro messe in atto da RFI e dalle ditte appaltatatrici e subappaltatrici nei cantieri ferroviari.
Auspichiamo che la magistratura e gli Organismi di Vigilanza sulla sicurezza non solo facciano piena luce sulle responsabilità individuali ma accertino le eventuali responsabilità organizzative e strutturali che sono alla base di questo, dei passati - ed è amaro dirlo - sicuramente dei prossimi infortuni che con matematica certezza continuaranno ad avvenire per cause analoghe.
Joppolo (VV), 21 agosto 2018 - Nei pressi della stazione ferroviaria di Joppolo, piccolo centro del vibonese, è morto Carmine Giacioia operaio di 51 anni, originario di Lauria nel Potentino. E' rimasto coinvolto in un'esplosione mentre lavorava per una ditta appaltatrice, la "Geovertical" impiegata nella manutenzione degli impianti ferroviari nei pressi di un costone in contrada “Girone”, in pieno quartiere Stazione della cittadina tirrenica calabrese, per conto di Rete Ferroviaria Italiana Spa. La vittima, 'stranamente' risultava essere al suo secondo giorno di lavoro presso questa società.
La causa primaria di questo infortunio mortale sembra essere stata l’esplosione di un tubo in ghisa ad alta pressione dal quale è stato colpito e che, dalle prime ricostruzioni operate dai soccorritori, l'ha ucciso sul colpo. Secondo quanto riportato dai colleghi, sarebbe stato proprio un manicotto della macchina per le perforazioni del suolo, che avrebbe dovuto accogliere alcuni pali lungo la linea ferroviaria calabrese ad investire in pieno l’operaio in maniera purtroppo letale. Pare che lo scoppio lo abbia colpito in pieno torace, arrivando a sfigurargli il viso e rendendo inutili i soccorsi del personale del 118, tanto che anche l’intervento di un’eliambulanza si è reso inutile.
Gli investigatori stanno operando per tentare di individuare i motivi e le cause che hanno portato alla tragedia. L’incidente non ha coinvolto la sede ferroviaria, dunque il traffico non è stato toccato dalla tragedia, ma Rfi ha fatto sapere - come previsto da un copione ormai colmo di ipocrisia stilato col copia e incolla degli altri innumerevoli infortuni sul lavoro - che saranno immediatamente «avviati gli accertamenti per determinare la causa dell’ incidente sul lavoro, avvenuto nelle vicinanze della stazione ferroviaria, che ha determinato la morte di un operaio di una ditta esterna appaltatrice». Dopo quanto successo, Rete Ferroviaria Italiana ha espresso «il più sentito cordoglio e la vicinanza ai familiari dell’operaio».
Il datore di lavoro e i responsabili di cantiere e della sicurezza sono stati iscritti sul registro degli indagati per omicidio colposo, dal pm Olimpia Anzalone della Procura di Vibo Valentia, titolare delle indagini. Si tratta di Giuseppe Labanca, 39 anni, titolare della Geovertical, di Lauria, Domenico Comune, 62 anni di Giugliano, in provincia di Napoli e a due collaboratori, Egidio Cosentino, 55 anni e Domenico Lamanna, 52 anni, anch'essi di Lauria. Gli avvisi di garanzia consegnati ieri sono un atto dovuto, come trapela dagli ambienti investigativi, per il sequestro del cantiere e per consentire alle persone coinvolte nell’inchiesta di poter nominare i propri consulenti in vista dell’autopsia. Al termine dell’esame la Procura di Vibo darà il via libera per la restituzione della salma di Giacoia ai familiari. La pm ha affidato l’incarico per l’autopsia all’anatomopatologa Katiuscia Bisogni che dovrà accertare le cause della morte di Giacoia, di cui non è ancora chiara la dinamica. I familiari della vittima (la madre, la moglie e i due figli) chiedono che venga fatta chiarezza sull’accaduto. Per bocca del loro legale, l’avvocato Giovanni Leonasi, fanno sapere che il loro interesse in questa fase e quello dell’accertamento della verità nella maniera più dettagliata possibile.
Bologna, 29 marzo 2018 - Questa notte intorno alle ore 1,30 Carmine Cerullo, operaio di 56 anni, è morto folgorato mentre lavorava in area ferroviaria, per la manutenzione della linea elettrica ad alta tensione nei pressi di 'bivio Navile', nel nodo ferroviariao di Bologna. L'operaio, originario di Napoli e dipendente della ditta Sifel, di Torino, si trovava su un carrello elevatore per sistemare alcuni pannelli di un traliccio della linea Alta Velocità Bologna-Venezia, nei pressi del bivio Navile. Per qualche ragione, gli ispettori dell'Ausl e la Polfer stanno cercando di chiarire, è venuto in contatto con i cavi ad alta tensione ed è rimasto folgorato all'istante. I colleghi che erano poco lontano hanno dato l'allarme, ma i soccorritori non hanno potuto fare nulla. La Procura di Bologna, con il Pm di turno Michele Martorelli, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, per ora contro ignoti. Come di consueto, anche Rete Ferroviaria Italiana Spa ha annuciato sia l'apertura di un'inchiesta interna per accertare le cause dell’incidente che il proprio il 'cordoglio' ai familiari. L'inchiesta di dubbia utilità stante il ruolo di committente della stessa RFI e corresponsabile della sicurezza anche dei lavori dati in appalto, rischia al contrario di interferire oltre che nella corretta informazione sui fatti verso l'opinione pubblica, o anche di intralciare o addirittura condizionare le indagini in atto da parte della magistratura. Come da copione consolidato, che si ripete in occasione di ogni infortunio, anche in occasione di questa tragedia "le segreterie regionali dell’Emilia Romagna di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, trasporti Ugl e Fast hanno chiesto un incontro urgente a Rfi per fare chiarezza sull’accaduto e per discutere sui temi della sicurezza e della prevenzione in tutti gli impianti ferroviari della Regione". Purtroppo tali affermazioni restano praticamente lettera morta e fungono esclusivamente da annuncio salva coscienza per placare e rassicurare lavoratori e opinione pubblica senza che poi vi sia alcun seguito nella concreta pratica sindacale quotidiana.
Allerona, (Terni), 8 maggio 2018 - Morto sul lavoro un altro giovane operaio, investito da un mezzo d'opera durante i lavori di rifacimento del binario della linea Roma Firenze, tra Fabro Ficulle e Allerona, nei pressi di Orvieto. Riccardo Cirilli aveva solo 26 anni ed era impegnato in un cantiere assegnato in appalto alla ditta Ceprini Costruzioni ai lati della linea per il rifacimento del binario dispari, normalmente percorso dai treni che viaggiano da nord a sud. E' stato investito da un caterpillar che si stava muovendo in retromarcia e secondo le prime ricostruzioni è deceduto sul colpo. Originario di Orvieto (Terni) il giovane che era residente a Castel Giorgio e viveva con i genitori aveva festeggiato il suo ventiseesimo compleanno appena due giorni prima. La gravità delle ferite ha reso inutili i soccorsi del 118 e dei vigili del fuoco. Per ricostruire la dinamica dell’accaduto e per i necessari accertamenti sono intervenuti gli addetti del servizio prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro della Usl Umbria 2 e gli agenti della polizia ferroviaria coordinati dal pm Raffaele Pesiri della procura di Terni. RFI ha emanato un laconico comunicato di circostanza col quale ha tenuto a specificare che «L’operaio, di una ditta appaltatrice, è deceduto dopo essere stato investito da un mezzo d’opera lungo la linea convenzionale Roma – Firenze. L’incidente è avvenuto in un’area delimitata e non interferente con la circolazione ferroviaria». Ha inoltre espresso come da copione consolidato per questi tragedie «il proprio cordoglio e la propria vicinanza ai familiari». Interviene anche la Filt Cgil dell’Umbria: «Ennesima sconfitta dello Stato. Questa volta a morire sul posto di lavoro è toccato ad un ragazzo di 26 anni, travolto da un mezzo d’opera mentre stava operando al rinnovo dell’armamento ferroviario nella tratta tra Allerona e Fabro. È l’ennesima sconfitta di uno Stato che si è ‘rassegnato’ a considerare mera statistica ciò che noi riteniamo possa e debba essere in ogni modo, con ogni sforzo, evitato». La Filt dell’Umbria e tutta la Cgil chiedono «che venga immediatamente avviato un tavolo di verifica e venga fatta luce sulle cause di quest’ultima tragedia». La Cgil Anche la Camera del Lavoro di Terni esprime «le più sentite condoglianze alla famiglia del giovane operaio rimasto vittima dell’ennesimo infortunio mortale sul lavoro. Questo ennesimo infortunio si verifica in un paese che da troppo tempo ha relegato il lavoro lontano dagli interessi della politica e delle istituzioni».
Brescia, 22 ottobre 2016 - Ancora sangue sui binari. Grave incidente la scorsa notte in provincia di Brescia, durante i lavori di manutenzione del binario tra Rodengo Saiano e Castegnato, lungo la linea ferroviaria Iseo-Brescia-Edolo, gestito dalle Ferrovie Nord Milano. Tre gli operai dipendenti coinvolti: Nicola Franchini, 34 anni, di Iseo è morto mentre gli altri due, Francesco Fusari, 32 anni, anch'egli di Iseo e Sperandio Barcellini, della provincia di Bergamo, sono rimasti feriti e trasportati agli Spedali Civili di Brescia. Uno dei due versa in gravi condizioni ed è tenuto in coma farmacologico. La tragedia è avvenuta la notte scorsa, intorno all'una mentre i tre stavano operavano a bordo di una motrice che trainava un carro pianale, utilizzato per il trasporto di materiale. Questo, dopo essersi staccato per motivi ancora da accertare, ha urtato il mezzo d'opera dove si trovavano i tre operai che sono rimasti schiacciati tra i rotabili e il materiale trasportato: rotaie e 'traversine' di legno utilizzate per la loro posa sulla massicciata come supporto di appoggio. Forse proprio uno spezzone di queste rotaie sarebbe l'oggetto che ha determinato la tragedia. Il presidente di Ferrovienord, Andrea Gibelli ha espresso come da consuetudine, "profondo cordoglio e massima vicinanza alla famiglia" dell'operaio morto nell'incidente ed ha annunciato la 'solita' commissione di inchiesta interna. Sono in corso le indagini da parte della Polfer coordinate dal sostituto procuratore Carlo Pappalardo, della Procura di Brescia.
Roma, 17 settembre 2016 - Questa mattina ancora un operaio folgorato durante la manutenzione di un pantografo. Si tratta di A.A. (le generalità complete non sono state ancora divulgate) lavoratore di 52 anni dipendente dell'ATAC, l'azienda pubblica che gestisce il trasporto urbano ed extraurbano nella capitale. L'infortunio mortale è avvenuto nel deposito di Acqua Cetosa per chiarire quanto accaduto nel deposito che si trova in via dei Campi sportivi, sono giunti gli Ufficiali di polizia giudiziaria che si occuperanno delle indagini su delega del pm di turno. L'assessora ai Trasporti Linda Meleo, ha espresso "profondo cordoglio e fa la sue condoglianze ai familiari della vittima". Questa tragedia avvenuta in un importante impianto di manutenzione di un'azienda pubblica di grandi dimensioni e importanza come l'ATAC, dimostra che il livello di attenzione alla sicurezza sta degradando anche per le lavorazioni ad altissimo rischio e negli impianti che teoricamente dovrebbero garantire procedure e standard di sicurezza pressoché assoluti. L'ultimo incidente mortale con impressionanti analogie è accaduto il 7 agosto scorso a Napoli nell'officina di Trenitalia adibita alla manutenzione dei treni ETR500, conosciuti come 'frecciarossa', proprio durante la lavorazione di un pantografo.
Napoli, 7 agosto 2016 - Infortunio mortale per un operaio di Trenitalia che lavorava su un treno frecciarossa. Il nostro collega, Vincenzo Viola, di 33 anni è rimasto folgorato all'interno dell'officina OMC ETR di Napoli Gianturco, questa notte intorno alle 2, mentre operava per la manutenzione di un pantografo. Non conosciamo ancora i dettagli della tragedia ma siamo certi che tutte le lavorazioni intorni ai convogli alimentati ad alta tensione presentano un altissimo grado di rischio folgorazione che non sempre viene tenuto nella debita considerazione. Le procedure che in teoria sono specificamente pensate per salvaguardare l'incolumità dei lavoratori, anche in caso di errori o distrazioni, si rivelano troppo spesso tragicamente insufficienti. A volte per cattive prassi, tollerate da chi ha la responsabilità della sicurezza, altre per l'accelerazione dei ritmi o per il clima di 'produzione a tutti i costi'. Assieme al dolore per la tragedia che colpisce un giovane lavoratore non possiamo fare a meno di riflettere sulle condizioni di lavoro cui tutti siamo sottoposti, anche nelle aziende che - sulla carta - si presentano come virtuose. Purtroppo la cruda realtà ci dimostra che convegni, slide e comunicati stampa non bastano a salvaguardare le vita di chi lavora. Evidentemente sulla sicurezza negli ambienti di lavoro, anche in quelli 'blasonati', come i treni frecciarossa di Trenitalia, c'è ancora molto, ma molto da fare.
Bozzolo, (Mantova), 17 ottobre 2015 - Folgorato un altro operaio sui binari, si tratta Antonio Biagio Calderaro, 51 anni, della provincia di Potenza, addetto alla manutenzione della linea ferroviaria Cremona-Mantova affidata da RFI alla ditta "Generali Costruzioni ferroviarie Spa", specializzata nella costruzione e manutenzione in appalto di binari e linee elettriche. I compagni di lavoro presenti nelle vicinanze che sono accorsi immediatamente non hanno potuto fare nulla per salvarlo poiché e morto all'istante a causa della forte scarica di corrente derivata dalle parti in tensione a 3.000 Volt. I soccorritori hanno trovato tracce di forti ustioni sulle braccia e sulle gambe, segni evidenti dei punti di contatto.
A Bozzolo sono arrivati i familiari, il fratello Giovanni e due figli, Cristiano ed Emanuele, 23 e 27 anni. «Siamo di San Costantino, una frazioncina di Rivello – spiegano – abbiamo saputo della disgrazia dopo mezzanotte e siamo partiti subito. Biagio era il fratello più giovane in famiglia lavorava per le imprese delle ferrovie da 37 anni. Non ci saremmo mai aspettati una tragedia così».
Sebbene la dinamica dell'infortunio non sia ancora chiarita e trattandosi di una persona esperta di quelle lavorazioni, restano fortissimi dubbi sullla correttezza delle procedure di sicurezza utilizzate, tenuto conto che dalle prime, sommarie, ricostruzioni dei fatti, sembrerebbe che Biagio Calderaro al momento del contatto si trovava su una macchina operatrice. Infatti, vi sono dei dubbi sull'orario di inizio effettivo dei lavori, visto che il convoglio utilizzato per il cosiddetto 'rinnovamento' del binario, ovvero per la sostituzione dei sassi della massicciata, delle traversine e delle rotaie, doveva avviarsi solo dopo l'applicazione di tutte le misure di sicurezza.
La Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti con l’ipotesi di omicidio colposo e disposto l’autopsia sul corpo dell’operaio. Un atto dovuto per poter procedere a tutti i successivi accertamenti. Le indagini sono affidate al personale ispettivo della ASL di Mantova ed alla Polizia ferroviaria.
Di certo in questi casi non può certo parlarsi di 'errore umano' poiché le regole di gestione dei lavori in vicinanza di apperecchiature e linee ad alta tensione, sono molto rigide e stringenti, create e imposte appositamente per prevenire qualsiasi 'errore umano', tenuto conto che con 'l'alta tensione' ogni errore o svista - come è tragicamente noto a tutti - può risultare letale.
Ulteriori informazioni: http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2015/10/18/news/errore-umano-o-cantiere-insicuro-inchiesta-sull-operaio-folgorato-1.12286995?ref=search
La Spezia, 18 agosto 2015 - E´ morto Antonio Brino, manovratore di 28 anni, dipendente della ditta SERFER, ferito in porto la sera del 4 agosto, mentre si trovava al lavoro, schiacciato tra i respingenti di un treno merci nel porto della Spezia, al Molo Fornelli. Antonio è deceduto la notte scorsa, poco dopo le 2, per un attacco cardiaco fatale che lo ha colto all'ospedale Maggiore di Bologna, dove era stato trasferito in serata a bordo di un elicottero proveniente da Roma per evitare l'amputazione della seconda gamba, il giovane è deceduto per un attacco cardiaco.
Negli ultimi giorni le sue condizioni erano peggiorate sensibilmente. Dopo aver subito diverse operazioni per la ricostruzione dell'apparato vascolare e degli organi dell'addome, rimasto schiacciato tra le piastre delle respingenti e aver ricevuto numerosissime trasfusioni era stato mantenuto in coma farmacologico da parte dei medici dell'ospedale Sant'Andrea. La prognosi era rimasta riservata, poiché il quadro clinico era decisamente grave.
Pochi giorni dopo, il 13 agosto, i dottori spezzini si sono visti costretti ad amputare la parte inferiore della gamba destra di Antonio, per evitare infezioni letali. Poi venne deciso di portare il paziente a Bologna, proprio per evitare che il giovane perdesse anche l'altra.
Nelle ultime ore, però, le condizioni di salute sembravano disperate. Nella giornata di ieri un improvviso peggioramento ha fatto propendere per il trasferimento a Bologna. Poche ore dopo, però, il giovane manovratore spezzino, dopo 13 giorni di agonia dall'incidente, è deceduto. Ora la sua salma sta viaggiando verso l'obitorio del San Bartolomeo di Sarzana.
Martedì 18 agosto 2015
Fabro (Terni), 5 agosto 2014 - Un giovane operaio dipendente di Rete Ferroviaria Italiana Spa, società del gruppo Fs, è morto folgorato, questa mattina intorno alle 11, nella stazione di Fabro-Ficulle, sulla linea Roma Firenze, tra Chiusi chianciano terme e Orvieto. Alessio Corradini, di 34 anni, è un'altra vittima del lavoro che si aggiunge alla lunga lista di vittime del lavoro e del lavoro nel settore ferroviario. Il nostro compagno di lavoro stava effettuando dei lavori alla linea di trazione elettrica ad Alta Tensione a 3.000V con una carrello-scala proprio in stazione quando - per motivi ancora sconosciuti - è venuto in contatto con parti elettriche non adeguatamente isolate e messe in sicurezza (a terra). Le regole per la manipolzone degli impianti ad alta tensione sono necessariamente molto severe ma succede con una frequenza inaccetabile che esse risultino poi insufficienti ed inadeguate alla tutela reale dell'incolumità dei lavoratori. La ripetitività e la prevedibilità delle morti sul lavoro all'interno di RFI, folgorazioni e investimenti in particolare, pongono un urgentissimo problema sulla qualità e la capacità di gestione di un'impresa così complessa che effettua lavorazioni ad alto rischio.
L'ipotesi formulata della polfer è che l'operaio abbia toccato l'estremita' di un palo elettrico in cui era invece ancora presente la corrente. Gli investigatori stanno ascoltando i colleghi e altri testimoni. Sull'episodio sono in corso accertamenti anche da parte del personale del servizio Prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro dell'Asl. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Terni, Elisabetta Massini, che ha disposto l'autopsia.
Speriamo che l'inchiesta - almeno per prevenirne altri - individui le cause reali della sciagura e che non si fermi, come spesso accade, alla superficie del singolo infortunio mortale ma sappia valutare oltre ad eventuali responsabilità specifiche, anche il contesto aziendale, tecnico e organizzativo complessivo che l'ha reso possibile, tenendo conto di tutti gli altri infortuni fotocopia, accaduti nell'azienda in questi anni. Anche RFI - come uno stanco rituale che si ripete tragicamente ad ogni infortunio mortale - ha annunciato una propria inchiesta interna (con quale credibilità ed affidabilità il datore di lavoro può indagare su se stesso ?) ed ha "espresso il più sentito cordoglio ai familiari del collega".
Butera (Caltanisetta), 17 luglio 2014 - - Tragedia nel Nisseno. Tre operai di Rfi - gruppo Ferrovie dello Stato -sono stati travolti e uccisi da un treno regionale mentre lavoravano ai binari della ferrovia Gela-Licata vicino Butera. Sono, Vincenzo Riccobono, 54 anni, di Agrigento, Antonio La Porta, 55 anni, di Porto Empedocle, Luigi Gazziano, 57 anni, di Aragona. Un incidente che appare inverosimile alla luce della scarsità del traffico su quella tratta, delle basse velocità dei treni, ma soprattutto delle nuove dispopsizioni dell'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria (ANSF), che dovrebbero essere state recepite ed applicate da RFI su tutta la rete. Ovvero il divieto di effetture lavori di manutenzione sui binari aperti al traffico e con in treni in circolazione. In un primo momento era stata diffusa la notizia che la macchinista fosse stata formalmente indagata per garantirle la possibilità di partecipare agli accertamenti necessari, nominando legali e consulenti; in realtà la PM titolare delle indagini ha smentito la circostanza, ritenendo la posizione della collega già chiarita e priva di responsabilità. Sul posto ci sono i carabinieri di Gela. I tre si occupavano di manutenzione dei binari in un tratto della ferrovia che è scarsamente utilizzata e durnate la giornata transitano pochissimi treni. Sul quel treno c’erano due passeggeri che non sono feriti.
Roma, 20 giugno 2014 - Tragedia alla stazione Termini. Un altro operaio muore sul lavoro, folgorato mentre lavorava ad un quadro elettrico in un locale di servizio della Stazione Termini. Emanuele Succi, 42 anni residente a Latina, lavorava per la ditta Sysco, specializzata in impianti informativi visivi e sonori, e l'operaio infatti stava effettuando lavori programmati per la manutenzione dei tabelloni luminosi che indicano le partenze e gli arrivi dei treni. Dalle prime ricostruzioni il tecnico, iscritto nell'albo dei professionisti formati per operare in quell'ambito, aveva messo in atto le misure di sicurezza previste dalla procedura, anche se resta il dubbio che i lavori siano stati eseguiti senza togliere la tensione dall'impianto per non interrompere la funzionalità dei cartelli indicatori luminosi di stazione. Quindi la folgorazione sarebbe avvenuta per il contatto accidentale con parti elettriche ancora sotto tensione, sulle quali il tecnico, in normali condizioni di lavoro, non avrebbe dovuto intervenire.L'incidente mortale è avvenuto attorno alle 15 e sul decesso la Procura di Roma ha aperto un'inchiesta e disposto l'autopsia sul corpo dell'uomo per accertare le esatte cause della morte.
Firenze, 12 gennaio 2014 – Oggi è morto in un incidente sul lavoro Fabrizio Fabbri, 34 anni, ferroviere, manovratore della stazione di S.Maria Novella. L'incidente è avvenuto durante il turno di notte mentre manovrava un treno pendolari diesel, dai binari di sosta a quelli della stazione. Dalle prime ricostruzioni sembra che stessa lavorando da solo mentre la lavorazione che stava svolgendo richiedeva la presenza di almeno tre persone. Fabrizio viveva a Vicchio del Mugello e lascia la compagna ed un figlio in tenera età.
Marigliano (NA), 24 settembre 2013 - Oggi pomeriggio, intorno alle 15,00, un operaio di 41 anni, Vincenzo Salzano, è morto folgorato sulla linea ferroviaria Cancello-Sarno, nei pressi del Bivio di Nola, mentre lavorava alla manutenzione della linea elettrica a 3.000 V per conto di RFI Spa. La ditta appaltatrice da cui dipendeva è la Elettrofer. L' operaio, che abitava al Rione Traiano è stato colpito dalla scarica elettrica mentre effettuava lavori di sostituzione dei cavi in rame che avrebbero dovuto essere disalimentati. Pur essendo stato soccorso immediatamente dai compagni di lavoro e poi dai sanitari del 118, non vi è stata alcuna possibilità di slavarlo poiché l'intensità della scarica elettrica ne ha causato la morte pressoché immediata. Pur se la dinamica esatta è in corso di ricostruzione da parte dell'autorità giudiziaria, la causa primari dell'infortunio è da ricercare, evidentemente, nella mancata adozione dei protocolli di sicurezza che impediscano ai lavoratori impegnati in questo genere di manutenzione di venire in contatto, anche accidentalmente, con l'alta tensione. Il rischio elettrico nelle lavorazioni ferroviarie è altissimo e cresce quando, per non rallentare la circolazione dei treni, non vengono disalimentate tutte le apparecchiature interessate direttamente o indirettamente ai lavori. Una tragedia che si ripete tropo spesso sui binari italiani e con modalità prevedibili e praticamente identiche.
Marigliano (NA), 26 settembre 2013 - A seguito di questa ennesima tragedia sul lavoro la magistratura ha emesso cinque avvisi di garanzia nei confronti dei colleghi e del responsabile della ditta. Nel registro degli indagati sono finiti, infatti, il caposquadra, l'amministratore della ditta, che ricopriva anche il ruolo di responsabile della sicurezza e tre operai presenti sul posto al momento dell'infortunio. Un atto dovuto in attesa dei risultati dell'autopsia, eseguita oggi pomeriggio presso il dipartimento di medicina legale del secondo Policlinico. In serata la salma sarà restituita alla famiglia e domani si dovrebbero tenere anche i funerali.
http://www.telecaprinews.it/leggi115.asp?cod=24097
Sarmato (Piacenza), 17 giugno 2013 - Ancora un compagno di lavoro morto sui binari. Dario Marioni aveva solo di 31 anni ed è morto questa mattina, intorno alle 10, folgorato da una scarica elettrica mentre lavorava alla manutenzione della linea elettrica a 3.000 V nella tratta Piacenza – Alessandria. La tragedia è avvenuta nel comune di Sarmato nei pressi di un passaggio a livello. Dario, dipendente di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) era originario di Varzi e risiedeva a Bressana Bottarone, in provincia di Pavia. Il nostro collega è stato immediatamente soccorso ma i tentativi di rianimazione sono risultati vani.
Le cause 'formali' di questo nuovo infortunio sono ancora in via di accertamento ma tutti sappiamo che è accaduto esattamente quello che succede ad ogni morte per folgorazione: le procedure di sicurezza non hanno funzionato. La disalimentazione e la 'messa a terra' delle parti elettriche e le comunicazioni che garantiscono l'incolumità degli operatori rispetto alle parti in tensione - che sulla carta sono rigidissime proprio al fine di prevenire fisicamente il contatto con gli organi elettrici - nella realtà possono essere vanificate dalla fretta, da ordini incongrui, dalla paura di essere accusati di 'perdere tempo' per operazioni che dovrebbero al contrario essere sempre effettuate, e controllate dal datore di lavoro, con la massima rigidità.
Il datore di lavoro ed i dirigenti preposti alla sicurezza dei lavoratori hanno l'obbligo di tutelare l'incolumità fisica dei loro dipendenti imponendo tutte le misure di sicurezza ritenute necessarie, compresa un' organizzazione del lavoro adeguata. Temiamo che un importante ruolo in questi tipo di infortuni lo rivesta l'applicazione approssimativa o 'sbrigativa' delle procedure, indotta tacitamente o tollerata in un clima aziendale di forte pressione psicologia sui tempi di lavoro. E' evidente a tutti, visti i numeri degli infortuni da folgorazione, che queste procedure risultano troppo spesso inadeguate ed inefficaci. Quello elettrico è un rischio 'antico' che anche nelle Fs continua però a mietere vittime esattamente con le stesse dinamiche di cento anni fa. L'annuncio immediato di Rfi Spa, riportato con grande enfasi dalla stampa, dell'apertura dell'inchiesta aziendale interna di prassi, oltre ad apparire come una sorta di volontà di stabilire 'in casa' le ragioni e le responsabilità dell'infortunio rischia di essere del tutto inutile ai fini del miglioramento delle condizioni di lavoro e della prevenzione. Auspichiamo al contrario che l'Autorità giudiziaria effettui le indagini per questo 'omicidio colposo' tenendo conto degli innumerevoli precedenti avvenuti sulla rete Ferroviaria, della loro ripetitività e prevedibilità affinché, oltre all'accertamento delle eventuali responsabilità, imponga provvedimenti finalmente efficaci su tutta le rete ferroviaria italiana.
la cronaca:
Sesto San Giovanni (MI), 31 maggio 2013
Antonio Germanò, 61 anni, operaio dipendente da Rfi Spa è stato travolto e ucciso nella stazione di Sesto S. Giovanni, venerdì pomeriggio intorno alle 13, dal treno 10623 diretto a Brescia. Antonio, è stato soccorso ma è deceduto poco dopo a causa delle gravi ferite. Sull’incidente indaga la Polizia ferroviaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Monza. Antonio era originario di Gallico, in Calabria, ma abitava a Pinarolo da moltissimi anni. Trenord “ha già dato la massima disponibilità perché sia fatta chiarezza". In un comunicato, il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane esprime il proprio cordoglio e la propria vicinanza alla famiglia, così come l'amministrazione comunale di Sesto San Giovanni.
http://www.ilgiorno.it/sesto/cronaca/2013/06/01/897502-Antonio-Germano-Morto-Stazione.shtml
12 maggio 2013
Napoli. Ancora un incidente mortale nelle Fs. Muore Zannella Francesco, 54 anni, manovratore dipendente dalla Direzione del Trasporto Regionale di Trenitalia, investito da una carrozza che aveva appena appena sganciato, sui binari adibiti alla sosta ed al lavaggio nella stazione di Napoli Centrale. La tragedia è avvenuta nel primo pomeriggio di domenica 12 maggio. Il ferroviere è morto poco dopo il ricovero in ospedale a causa della gravità delle ferite riportate nell'incidente. Lascia la moglie e due figli minorenni. Sull'infortunio il ministero dei Trasporti ha aperto un'inchiesta. I risultati dell'inchiesta in formato pdf
Roma, 11 aprile 2013
Tragedia alla Stazione Tiburtina, operaio travolto e ucciso da treno Frecciarossa. La vittima, 32 anni, era un addetto delle pulizie di Italo. Travolto al binario 13. La Procura ha aperto un fascicolo .
ROMA - Un operaio di 32 anni, Dario Miceli, è morto giovedì mattina travolto da un treno Frecciarossa alla stazione Tiburtina di Roma intorno alle 7.50. Si tratta di un addetto alle pulizie sul treno Alta Velocità di Italo. Sul posto sono intervenute quattro squadre dei vigili del fuoco e la Polfer. L'uomo è stato travolto al binario 13 dal Frecciarossa in transito. Ma il treno Italo su cui doveva salire per lavorare era atteso al binario 12: lì la polizia ha trovato il trolley di lavoro dell'addetto delle pulizie. La vittima indossava una pettorina con la scritta Italo, il nome del treno Alta Velocità della compagnia Ntv. Lavorava per la Manutencoop, ditta di pulizie che lavora sui treni Italo. Al vaglio tutte le ipotesi, ma non è escluso che si tratti di un suicidio. Polizia e investigatori stanno anche visionando le immagini delle telecamere della stazione. La procura ha aperto un fascicolo di indagine. Il procedimento, coordinato dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani, è al momento rubricato come «atti relativi a», ossia senza indagati o ipotesi di reato. I pm disporranno l'autopsia per tentare di chiarire la dinamica che ha portato alla morte dell'uomo. FRECCIAROSSA - Il treno era il Frecciarossa 9508 di Trenitalia, partito alle 7.25 dalla Stazione Termini e diretto a Milano. Per la stazione Tiburtina era solo in transito. I passeggeri sono stati trasferiti su un altro treno. Al momento i treni vengono deviati su un altro binario. CANCELLATI FESTEGGIAMENTI FRECCIAROSSA 1000 - In considerazione dell’investimento mortale, Trenitalia cancella tutti i festeggiamenti previsti per la presentazione del nuovo treno Frecciarossa 1000 in programma proprio giovedì mattina a Roma in piazza del Popolo. «È un lutto che colpisce un lavoratore del sistema ferroviario ed è giusto che le feste cessino - ha spiegato l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti -. Abbiamo mantenuto questa manifestazione limitandola allo stretto indispensabile per i tanti lavoratori arrivati da Torino, Vado ligure e Pistoia». E rivolgendo il suo cordoglio alla famiglia dell'operaio morto: «Di fronte a queste cose prima di tutto vengono le persone». NAPOLITANO: QUI PER OPERAI - E anche il presidente della Repubblica Napolitano è arrivato in piazza del Popolo: «Qui ci sono operai da tutta Italia, non potevamo rimandarli a casa». La sua presenza era stata confermata e spiegata come «strettamente funzionale al riconoscimento agli operai presenti, appartenenti alla fabbrica Bombardier di Vado Ligure e Ansaldo Breda di Pistoia, del lavoro italiano e della loro professionalità dedicata alla realizzazione di questa eccellenza italiana nel mondo». NTV: VICINI ALLA FAMIGLIA -Cordoglio arriva poi dalla Ntv, «profondamente addolorata per la morte dell'addetto alle pulizie di Manutencoop che doveva prendere servizio a bordo del treno Italo per il consueto controllo di pulizia». Ntv, nel rammaricarsi «per la gravissima perdita», esprime la sua «vicinanza e il suo cordoglio alla famiglia e ai colleghi di Manutencoop, sua società fornitrice».
Fonte: corriere.it
24 settembre 2012
Cisternino, (Br). 24 settembre 2012 - Un Eurostar Freccia Argento, partito da Roma e diretto a Lecce, è deragliato all’altezza della località di Cisternino, in provincia di Brindisi. Uno dei macchinisti è morto e varie persone sono ferite a bordo dell’Eurostar Freccia Argento 9351, Roma-Lecce, che a un passaggio a livello nei pressi della stazione, in località Pozzo Faceto, è finito contro un autoarticolato. La vittima dell’incidente ferroviario a Cisternino è il macchinista, pugliese, cinquantenne, Giuseppe Campanella, di Acquaviva delle Fonti. Era solo nella cabina di guida che è stata completamente distrutta nell’impatto. La capoptreno, prima ad intervenire è sotto shock. A quanto viene reso noto, sulla tratta dove è avvenuto l’incidente la velocità di linea è di 150 km orari: non è detto tuttavia che questa fosse la velocità del Freccia Argento 9351. Il macchinista ha frenato, quando ha visto l’autoarticolato sui binari, e tuttavia non è riuscito a fermare il treno prima di finire contro il Tir.
Leggi la relazione d'inchiesta dell'Organismo investigativo del Ministero dei trasporti.
(Fonte: qn.quotidianonet.it)
27 settembre 2011
0ggi pomeriggio a Ventimiglia (Imperia) è rimasto folgorato il nostro collega di RFI, Nicola Dalmasso, di soli 43 anni, mentre lavorava nella sottostazione elettrica Parco Roja. Una morte ingiustificabile per un'azienda che utilizza l'alta tensione da quasi un secolo, nella quale accadono ancora, con dinamiche pressoché identiche e prevedibili, un numero intollerabile di morti per folgorazione. Sotto choc anche il collega con cui stava lavorando che è stato il primo a prestargli soccorso. Ai familiari ed a tutti i compagni di lavoro di Nicola esprimiamo la nostra vicinanza ed il nostro dolore.
Il sostituto procuratore, titolare dell'indagine, Maria Paola Marrali della procura di Sanremo, indaga per omicidio colposo ed ha aperto un fascicolo che andrà ad aggiungersi alle migliaia di fascicoli simili nelle procure di tutta Italia. Riteniamo che le indagini dovrebbero, tra l'altro, rilevare le frequenza, la ripetitività e la prevedibilità di questi infortuni sulla rete ferroviaria per arrivare alla radice delle cause, oltre che per cercare le responsabilità del singolo episodio.
Quello degli infortuni nelle Fs è, infatti, un fenomeno esteso - da analizzare complessivamente - che non può essere compreso indagando esclusivamente ed in modo frammentario su tanti singoli 'omicidi colposi' senza metterli in relazione tra loro. Un tragico elenco che solo dall'aprile 2007 raccoglie un'angosciante sequenza di lavoratori morti sui binari. Anche la stessa RFI ha aperto, come consuetudine, un'indagine interna. Apprezziamo il cordoglio espresso dal Gruppo Fs - non succede sempre - ma vorremmo che l'ad, tutti i consiglieri di amministrazione e i dirigenti coinvolti nella sicurezza del lavoro - vista l'inefficacia complessiva delle misure di prevenzione - dedicassero più impegno alla tutela della sicurezza di quanto fatto fino ad oggi, destinando a questo scopo una parte delle iniziative e delle risorse dedicate ad aumentare il fatturato, espandersi all'estero e curare l'immagine dell'azienda.
( fonte: www.inmarcia.it)
31 luglio 2011
Marcallo con Casone, (Mi). Giuseppe Orazio Lopez aveva solo 30 anni. Originario di Paternò (Catania), è morto ieri nel cantiere Tav di Marcallo con Casone, nel Magentino, dopo essere precipitato dal traliccio dell' alta tensione su cui stava lavorando assieme ad altri tre colleghi. Inutile l' intervento dell' elisoccorso: le ferite riportate nella caduta erano troppo gravi e l' uomo è morto al Policlinico di Milano. L' incidente è avvenuto attorno alle 14.30, in un terreno adiacente al cantiere Tav. L' operaio, dipendente della «Coget» di Corteno Golgi (Brescia) stava finendo di montare un traliccio la cui costruzione era cominciata lunedì scorso. L' azienda, che si occupa di costruzione di linee elettriche, è stata infatti incaricata dal consorzio «Cav.To.Mi» di predisporre nuovi tralicci dell' alta tensione per il passaggio della linea ad alta velocità nel tratto Novara-Milano. Assieme a tre colleghi, l' uomo si trovava a un' altezza di circa quindici metri. Stava stringendo alcuni bulloni e indossava la cintura di sicurezza. Ad un certo punto, però, per ragioni ancora in via di accertamento, ha perso l' equilibrio ed è scivolato e neppure l' imbragatura che indossava è riuscita a impedirne la caduta. Immediato l' arrivo dei soccorsi. Le condizioni dell' operaio sono apparse subito disperate. I medici del 118 hanno infatti constatato la presenza di numerose fratture e una forte commozione cerebrale. Sull' episodio indaga ora la polizia locale di Marcallo con Casone.
25 febbraio 2011
Di notte non si tagliano alberi su un burrone ferroviario pieno di insidie !
Un giovane operaio rumeno, Florin Popoi di 26 anni, residente a Guidonia che lavorava per un appalto di RFI Spa, e' morto stanotte a Cisterna di Latina mentre era impegnato in lavori di disboscamento della linea Roma-Napoli, precipitando in un profondo pozzo nei pressi della massicciata ferroviaria. L'incidente e' avvenuto poco dopo la mezzanotte ma i vigili del fuoco del nucleo speleologico sono riusciti a recuperarne il cadavere solo in mattinata. Dalle prime ricostruzioni acquisite sul posto, sembra che la squadra, composta di tre persone, fosse stata incaricata di disboscare durante la notte le pareti della linea ferroviaria per evitare, di rallentare la circolazione dei convogli di giorno. Una lavorazione già estremamente rischiosa di giorno che è divenuta estremamente più pericolosa, data la scarsa visibilità, la conformazione del terreno e la presenza di insidie come il pozzo.
Alla dirigenza di Rfi chiediamo chiarezza sul contratto di appalto, sulla valutazione dei rischi ed il piano di sicurezza. Restiamo sconcertati come sia possibile commissionare lavori così rischiosi, di notte e senza aver adottato tutte le adeguate misure di prevenzione ed i controlli sull'adeguatezza e l'organizzazione delle ditte esecutrici Per Rfi di Roma, quello di stanotte è il quinto infortunio mortale in pochi anni. crediamo sia giunto il momento da parte delle istituzioni, e della magistratura in particolare, chiedere il conto alle imprese che subordinano a puri calcoli economici anche le più semplici misure di sicurezza dettate dal buon senso: di notte non si tagliano alberi su un burrone ferroviario pieno di insidie !
Fonte: NotizieINMARCIA !
INCIDENTI LAVORO: GIOVANE OPERAIO PRECIPITA DA PONTE E MUORE ERA RUMENO E LAVORAVA SULLA LINEA FERROVIARIA ROMA-NAPOLI (ANSA) - ROMA, 25 FEB - Un operaio, di 25 anni, è precipitato e morto davanti a due colleghi, dopo essere precipitato da un ponte sulla linea ferroviaria Roma-Napoli. È accaduto la notte scorsa a Cisterna di Latina dove il giovane, rumeno, era impegnato in una operazione di disboscamento. L'operaio è precipitato da un'altezza di alcune decine di metri intorno a mezzanotte e soltanto molte ore più tardi il suo corpo è stato recuperato da squadre dei vigili del fuoco e degli specialisti del Soccorso alpino fluviale. Gli agenti del commissariato di Cisterna stanno compiendo indagini per chiarire la dinamica dell'incidente.
24 febbraio 2011
Policoro, (Mt). Il pm di Matera, Rosanna De Fraia, ha disposto l'autopsia sul cadavere di Carmelo Costanzo, l'operaio di 46 anni, di Paola (Cosenza), morto la notte scorsa in un incidente sul lavoro - per il quale due persone sono indagate - avvenuto sulla linea jonica delle Ferrovie dello Stato, a Policoro (Matera). Costanzo è stato travolto da una macchina utilizzata per la rimozione di binari e pietrisco: l'autopsia si svolgerà sabato mattina, a Policoro. Le due persone indagate sono il manovratore del veicolo (che è stato posto sotto sequestro) che ha investito l'operaio e il titolare dell'impresa che stava eseguendo i lavori. A causa dell'incidente, sul quale sta indagando la Polizia, la circolazione dei treni sulla linea jonica è stata sospesa per alcune ore.
17 gennaio 2011
Un operaio delle Ferrovie dello Stato, Antonino Micali, 45 anni, addetto alla linea elettrica a Messina, è morto stamani dopo essere stato investito da un treno merci. Secondo una prima ricostruzione, l'uomo stava lavorando sulla linea ferrata all'altezza della zona di San Cosimo a Messina quando è scivolato mentre sopraggiungeva un treno che lo ha centrato. Sul posto gli uomini della Polfer e il magistrato di turno. Il macchinista del treno, che era partito dalla stazione di Messina e diretto a Pace del Mela, non si sarebbe in un primo tempo accorto dell’impatto e avrebbe continuato la sua corsa, venendo bloccato solo successivamente. Sul caso è intervenuto Mariano Massaro, segretario generale dell’Orsa, il sindacato autonomo delle ferrovie, che ha commentato: «Il problema della sicurezza nelle ferrovie esiste, noi da tempo sottolineiamo che i tagli del personale hanno reso meno sicura la linea e che gli incidenti sono sempre più frequenti . Per questo noi non abbiamo più firmato accordi da quando la ferrovia ha voluto il macchinista ‘unico’ perché riteniamo che queste nuove norme ledano i diritti dei lavoratori e rendano meno sicuro il loro lavoro».
22 ottobre 2010
Bacoli, (Na). Un operaio, Salvatore D'Angelo, di Napoli, è morto fulminato stamattina da una scarica mentre stava lavorando su una cabina elettrica a Torregaveta, una frazione di Bacoli, nel Napoletano. L'uomo, 56 anni, lavorava per conto di una ditta appaltatrice che stava eseguendo dei lavori di potenziamento alla sottostazione della ferrovia Sepsa. Sposato, con moglie e due figli, era dipendente della "Simec Systemi" che per conto della "GT" stava eseguendo lavori di adeguamento della linea elettrica tra le stazioni della ferrovia Cumana del Fusaro e di Torregaveta. L'operaio, riferisce l'Ansa, aveva lavorato per tutta la notte con la sua squadra. Per motivi che la polizia sta cercando di accertare, D' Angelo è entrato in una cabina elettrica poco distante dal punto dove stava effettuando i lavori subito dopo il ripristino dell' alimentazione elettrica, che era stata disattivata per l'esecuzione dei lavori. D'Angelo è stato colpito da una scarica elettrica mentre saliva su una scala collocata all'interno della cabina. I compagni di lavoro sono accorsi subito ma per l'operaio non c'è sto nulla da fare.
1° settembre 2010
Salerno. Un operaio del gruppo Ferrovie dello Stato, il 35enne Fortunato Calvino, residente del Napoletano, è morto. Un altro addetto alla manutenzione, Armando Ignacchiti, di 40 anni, è rimasto gravemente ferito ed è ricoverato in rianimazione all'ospedale di Sapri, città nella quale viveva. L'incidente sul lavoro si è verificato stamane sulla linea ferroviaria che collega la Campania con la Calabria.
4 agosto 2010
Bologna Ravone. Un operaio di 49 anni, Michele Mormile di Napoli, muore verso le 10.15 dopo essere stato investito a Bologna Ravone da un treno regionale delle Fer diretto a Poggio Rusco. L’uomo lavorava per la ditta A&B Impianti, che ha in appalto alcuni lavori di potenziamento della Porrettana.
27 maggio 2010
Padova. Luigi Borrelli, 31 anni, padre di due figli, viene folgorato da una scarica elettrica mentre sta lavorando alla manutenzione della linea elettrica aerea della ferrovia, nella zona di Campo di Marte, poco lontano dalla stazione. Soccorso sul posto, muore poco dopo.
15 marzo 2010
Livorno Ferraris, (Vc). Attorno alle 10.30 l'operaio Walter Pouli di 27 anni muore folgorato mentre effettua la manutenzione alla linea elettrica nella stazione Livorno Ferraris in provincia di Vercelli.
Comunicato FS: ha perso la vita «un operaio di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) mentre svolgeva, insieme ad altri colleghi, attività di manutenzione programmata alla linea di alimentazione elettrica del binario 3». «Durante lo svolgimento dei lavori, che necessitano della disalimentazione della linea aerea di contatto, la squadra di lavoro ha indebitamente operato in una zona alimentata, per cause in corso di accertamento. L’Operaio di Manutenzione Walter Pouli è rimasto folgorato. Il Gruppo Ferrovie dello Stato esprime il più sentito cordoglio alla famiglia del dipendente coinvolto nell’incidente»
4 marzo 2010
Cerignola. Un operaio impegnato in lavori sul tratto Cerignola-Foggia delle FS muore nella notte travolto dal treno regionale 12514. Giuseppe Mazzarella, 64 anni, di Poggio Imperiale, era a bordo di un carrellino. Dopo l'incidente viene stato trasportato nell'ospedale di Cerignola dove muore poco dopo il ricovero. Mazzarella, a quanto si è appreso, era dipendente della ditta appaltatrice Fersalento srl e insieme con alcuni colleghi era impegnato in lavori di sistemazione della massicciata.
24 febbraio 2010
La Spezia. L'operaio FS Giovanni Magliani, 53 anni di Arcola (Sp) muore intorno alle 13 dopo essere stato investito da un treno in manovra alla stazione. Secondo i primi accertamenti l’uomo stava attraversando i binari, forse per recarsi alla mensa, quando è stato travolto. Magliani, tecnico addetto alla manutenzione, svolgeva una attività d’ufficio. Quella era la sua area abituale di lavoro: forse proprio la consuetudine ai rumori e al passaggio sui binari, in genere non affollati, può averlo indotto in errore.
19 dicembre 2009
Sassari. Un grosso macigno calcareo finito durante la notte sui binari sarebbe la causa dell'incidente ferroviario che questa mattina ha causato il decesso di un uomo. La vittima si chiama Giuseppe Solinas, 49 anni di Ploaghe, era uno dei due macchinisti del treno partito alle 6 e 20 da Sassari e diretto verso Olbia. Il locomotore con due carrozze trasportava quattro passeggeri, un capotreno e un altro macchinista. Rimasta ferita lievemente una dei passeggeri.
19 dicembre 2009
Piedimonte (FR). Un operaio delle Fs, Armando Iannetta, 57enne di Castrocielo (Fr), che stava effettuando dei lavori di manutenzione agli impianti di segnalamento nel tratto di ferrovia tra Piedimonte San Germano e Cassino viene travolto e ucciso poco dopo la mezzanotte dal treno Palermo-Torino. Un altro operaio riesce a salvarsi gettandosi in un fossato che costeggia i binari.
5-6 novembre 2009
Firenze Rifredi. Domenico Ricco, operaio di 27 anni, viene investito nella notte da un treno in corsa mentre sta lavorando nei pressi di Rifredi, a Firenze. Secondo le prime ricostruzioni, il giovane era all'opera con altri due colleghi per riparare un guasto a un deviatoio di una rotaia. A un certo punto i tre hanno sospeso i lavori perché stava sopraggiungendo un treno merci. Ricco, tuttavia, non si sarebbe accorto che un treno passeggeri stava transitando sul binario vicino, e sarebbe quindi stato travolto.
23 ottobre 2009
Maccarese (Rm). L'operaio RFI Bruno Pasqualucci di 63 anni rimane gravemente ferito, probabilmente a seguito una caduta da un carrello lavori a Maccarese, sulla Roma-Civitavecchia. Bruno muore il 21 novembre dopo un'agonia di un mese in cui subisce numerosi interventi chirurgici. Il Comitato per la verità sulla morte del ferroviere Massimo Romano denuncia in un comunicato che “il nostro lavoro diventa sempre più rischioso perché si taglia sul personale (solo nell’ex Compartimento di Roma dal 2007 ad oggi mancano 400 ferrovieri), si fanno notti su notti, straordinari su straordinari riducendo progressivamente i tempi di riposo, si abbassano le condizioni di tutela per abbattere i costi di gestione, si affida alle ditte esterne sempre più manutenzione a condizioni di sicurezza che nessuno controlla realmente”.
28 luglio 2009
Firenze Campo Marte. Un operaio di quarantaquattro anni che sta lavorando su una piattaforma della stazione viene investito e ucciso dall'Eurostar 9398 in transito. L'operaio, Alessio Maccanti, italiano, era uno degli addetti alla pulizia della stazione di campo di Marte di Firenze, dipendente della ditta 'L'Operosa"; era nato in Svizzera, ma era residente all'Impruneta, alle porte di Firenze, dove viveva con i genitori. L'uomo, contrariamente a quanto si era appreso in un primo momento, non stava attraversando i binari ma era sul bordo della piattaforma con il busto sporto verso la massicciata: forse stava cercando di pulire la canalina dell'acqua. L'Eurostar lo ha urtato scaraventandolo lontano.
9 luglio 2009
Parma. Attorno alle 8,15 un operaio, Daniele Le Cave di Milazzo (Me), 40 anni e padre di due figli, viene investito da un treno e muore. L'operaio era uno degli addetti del cantiere per la realizzazione dell’interconessione Tav. L’uomo sarebbe stato urtato da un treno che stava percorrendo la linea ed è stato sbalzato a molti metri di distanza, rimanendo ucciso sul colpo.
LA NOTA DI FS / «L'investimento dell’operaio non è avvenuto mentre questo era al lavoro nel cantiere. Dalle prime ricostruzioni sembrerebbe che il lavoratore abbia, per motivi ancora sconosciuti, abbandonato il cantiere e scavalcato la recinzione di protezione lato dei binari, dove transitano i treni». «L'operaio era comunque regolarmente abilitato alla normativa che regola, in ambito Fs, le attività di cantiere ed era in possesso anche dei requisiti fisici necessari. Inoltre, era a perfetta conoscenza delle vigenti disposizioni e dei regolamenti ferroviari. Il cantiere è separato dagli adiacenti binari della linea Milano-Bologna con una rete rossa plastificata, come prescritto. Quindi le lavorazioni avvengono in un’area di lavoro opportunamente confinata». "L'operaio – conclude Fs – lavorava per la ditta Edil Scavi, subappaltatrice di Alstom Ferroviaria, alla realizzazione delle infrastrutture ferroviarie per l’interconnessione 'Parma Est’ fra la linea Alta Velocità/Alta Capacità Milano-Bologna e la linea convenzionale".
26 giugno 2009
Foggia. Operaio Fs muore in incidente automobilistico durante il rientro da un cantiere notturno
2 marzo 2009
Caivano, (Na). Un operaio di 58 anni, Enrico Scaglioso di Torino, muore in una galleria di un cantiere Tav nel territorio di Caivano, nel napoletano. L'operaio, che era in trasferta da Milano per conto della Sirti, la società che si occupa dell'installazione e della manutenzione di linee elettriche e comunicazioni, è caduto da un'impalcatura posta ad un'altezza di sei metri ed è morto sul colpo.
Per il 2008 vedi anche: Infortuni mortali in edilizia 2008, Fonte Fillea
19 dicembre 2008
Napoli. Mercoledì 17 dicembre ad Umberto Gambino, 35 anni, che stava effettuando lavori al binario 24 ad un quadro elettrico all'interno della Stazione ferroviaria di Napoli centrale, è caduto addosso un pesante quadro elettrico; muore all'ospedale Loreto Mare di Napoli, due giorni dopo il ricovero per le gravi ferite riportate; un altro operaio è rimasto ferito.
17 dicembre 2008
Rocca Imperiale, (Cs). Un morto sul lavoro nei pressi della stazione ferroviaria di Rocca Imperiale. Carmelo Porco, operaio 29enne dipendente di una impresa che effettua lavori di manutenzione della linea ferroviaria, é stato schiacciato da una vettura operatrice, utilizzata per i lavori di manutenzione, che stava per essere agganciata da un altro mezzo analogo.
27 novembre 2008
Napoli Centrale. L'operaio Ciro Cozzolino di 31 anni viene ucciso da una scarica elettrica mentre esegue lavori di manutenzione nei pressi del binario 19 ad un'altezza di 4-5 metri. Ciro lavorava per una ditta appaltatrice esterna di RFI impegnata nel rinnovamento della linea di alimentazione elettrica dei treni, non interessata dal 10 settembre dalla circolazione ferroviaria, in quanto in corso lavori ai marciapiedi di servizio dei binari 18 e 19.
2 ottobre 2008
Firenze Castello. Sono stati travolti dallo stesso carrello a bordo del quale erano arrivati i tre operai di Rfi coinvolti nella notte in un incidente in cui ha perso la vita uno dei tre. Secondo una prima ricostruzione, poco prima delle 23 i tre erano arrivati sul posto, a Castello, poco a nord di Firenze, a bordo di un carrello per la manutenzione. Scesi dal mezzo avevano iniziato a lavorare, ma improvvisamente il carrello si e' mosso schiacciandoli. Alessandro Marrai, 50 anni, è morto mentre sono rimasti feriti Alfio Bardelli, 52 anni (rischio amputazione piede), e Andrea Tomberli, 32 anni.
1 settembre 2008 - Motta S. Anastasia, (Ct). Due operai delle Ferrovie sono morti in un incidente sul lavoro avvenuto sulla tratta Catania-Palermo, nei pressi della stazione di Motta Sant'Anastasia. Le due vittime, Giuseppe Virgillito, di 35 anni, e Fortunato Calabrese, di 58, non avrebbero sentito i fischi del treno regionale in arrivo che li ha travolti.
10 giugno 2008 - Andora, (Sv). Un operaio dipendente della Cossi di 42 anni, Bortolo Strambini, di Sondrio, impegnato nei lavori di raddoppio della linea ferroviaria Genova-Ventimiglia, muore all’interno della galleria Poggi dove da mesi si lavora giorno e notte per lo spostamento e il raddoppio a monte della ferrovia tra San Lorenzo al mare e Andora. Nel cantiere si è verificato il cedimento della centina di ferro, la grande struttura di sostegno che serve ad armare la volta della galleria. «Abbiamo accertato che la tragedia è stata causata da una manovra avventata. Un intervento - ha sottolineato il magistrato - che è stato eseguito in condizioni di assoluta insicurezza perché nella zona in quel momento non doveva esserci nessun operaio. Quello che è successo all’interno della galleria è decisamente grave». Per rimuovere la centina di ferro che doveva essere riallineata gli operai impegnati nell’intervento hanno utilizzato un martellone del caterpillar imbragando l’intelaiatura. L’armatura ha ceduto di schianto e con un effetto frusta ha colpito al petto l’operaio.
3 aprile 2008
Aldo Botasso, operaio IE di 52 anni di San Rocco Bernezzo (CN), sposato e padre di due figli, muore folgorato a Centallo, nel cuneese, nei pressi del cavalcavia ferroviario in zona San Biagio, dopo le 14. Aldo stava compiendo lavori di manutenzione con alcuni colleghi su pali dell'alta tensione, lungo la linea ferroviaria; folgorato, è caduto a terra.
6 marzo 2008
Rho Fiera. Alle 0.30 un operaio della ditta Clf che lavora per Metropolitana Milanese, Carlo Pistoni, 56 anni, responsabile del cantiere, sta avviando i lavori quando viene agganciato e trascinato da un convoglio in transito a 105 km/h sotto lo sguardo impotente e terrorizzato di alcuni compagni di lavoro. Immediatamente soccorso sul posto dal 118, l'operaio muore poco dopo.
FS: "L'operaio lavorava per una ditta appaltatrice della società Metro Milano per la realizzazione della fermata Rho Fiera. La Clf, cooperativa di cui l'operaio era dipendente, aveva richiesto a Rete Ferroviaria Italiana l'autorizzazione ad accedere nell'area ferroviaria per effettuare lavori notturni. L'autorizzazione concessa prevedeva un'interruzione della circolazione ferroviaria a partire dall'1.30. L'investimento è avvenuto a mezzanotte e trenta". «Repubblica» del 4 agosto 2010 ha riportato la notizia che il rappresentante legale di Rfi è indagato con altre cinque persone nell'inchiesta sulla morte di Carlo Pistoni. Pistoni si trovava al centro del binario con le spalle rivolte al convoglio in corsa. Sin dall'inizio la Fillea Cgil, il sindacato al quale era iscritto, sollevò il problema della "mancanza dei controlli e della vigilanza da parte delle Fs" e organizzò una giornata di sciopero. Ora il pm Francesca Celle ha ordinato a un docente del Politecnico una consulenza tecnica sul regolamento delle Fs sul traffico in presenza di cantieri sulle linee, chiedendo anche di valutare la responsabilità penale e amministrativa della Rfi.
Per il 2007 vedi anche: Infortuni mortali in edilizia 2007, Fonte Fillea
9 dicembre 2007
Torricola, (Rm). Durante la notte un operaio di 26 anni, assunto con contratto di apprendistato, Harold Anthony Forsythe, muore dopo essere stato travolto da un treno proveniente da Napoli allaltezza del chilometro 14.800, in corrispondenza della stazione di Torricola, alle porte di Roma. Anthony era stato chiamato per riparare un guasto agli impianti di segnalamento delle linea ferroviaria ed in quel momento era solo. Non è chiara la dinamica dellincidente. Il macchinista del treno 9378, proveniente da Napoli e diretto a Roma, ha raccontato agli agenti della polizia ferroviaria di non essersi accorto di nulla, oltre che per l'oscurità, anche a causa della forte pioggia che in quel momento cadeva sulla zona. In quel tratto i treni viaggiano fino a 180 Km/h.
20 novembre 2007
Taranto. Il ferroviere Luciano Cito, di 53 anni, precipita al suolo da un ponteggio in un capannone dell'officina di Punta Rotondella, nei pressi della stazione ferroviaria. Condotto con un’ambulanza all’ospedale “Santissima Annunziata”, muore alcune ore dopo.
28 settembre 2007
A Sesto Fiorentino un operaio del cantiere Tav Franco Roggio si ferisce gravemente nel crollo di una impalcatura in metallo; trasportato in ospedale a Firenze, muore la notte successiva.
2 luglio 2007
Marcallo, (Mi). Un operaio impegnato nella costruzione della linea AV Milano - Novara precipita da un palo nei pressi di Marcallo. Trasportato all’Ospedale, muore per le ferite riportate. Poche minuti prima delle 15, un' altra tragedia del lavoro si consuma nell' hinterland, a Marcallo con Casone, a ovest di Milano. In un cantiere dell' Alta Velocità perde la vita Giuseppe Lopez, un tecnico elettricista di 30 anni, residente a Paternò, in provincia di Catania, precipitato da un' altezza di quindici metri mentre lavorava su un traliccio dell' alta tensione. Giuseppe Lopez si era trasferito da poco al nord grazie alla possibilità di un impiego: oggi sarebbe stato il suo ultimo giorno di lavoro, prima di tornare dalla moglie e dal figlio di 7 mesi per le ferie. Secondo i rilievi dell' Asl, l' uomo aveva indosso la cintura di sicurezza, che è stata sequestrata. Trasportato al Policlinico, è deceduto due ore dopo l' incidente. fonte: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/07/13/due-morti-bianche-in-poche-ore-in.html
15 giugno 2007
Macomer (NU) - Ferrovie della Sardegna. Nuoro Grave incidente tra un treno passeggeri e un merci delle Ferrovie della Sardegna. Doveva essere una vacanza. Si è trasformata in un incubo. Mark Howard, un giovane turista canadese, ha visto morire fra le sue braccia la fidanzata Anne Elizabeth Beaver nel disastro ferroviario di ieri mattina sulla linea delle Ferrovie della Sardegna tra Nuoro e Macomer. Oltre ad Elizabeth Beaver, i morti sono il macchinista del treno passeggeri, Cosimo Serra, e un disabile, Bachisio Arca, che andava a lavorare a Macomer, in una coop che impiega lavoratori diversamente abili.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/06_Giugno/15/treni_incidente.shtml
6 aprile 2007
Franco Mariani, ferroviere di 57 anni, manovratore è morto oggi schiacciato tra due carri nella stazione di Terni mentre effettuava una manovra di aggancio ad un treno merci. Sarebbe andato in pensione fra tre mesi
Per il 2006 vedi anche: infortuni mortali 2006 in edilizia, fonte Fillea