Porte killer: documentazione
Porte Killer: un gravissimo fenomeno causato dalle porte dei treni che ha prodotto centinaia di incidenti e continua a mutilare ed uccidere, viaggiatori e ferrovieri.
PORTE KILLER - Un fenomeno frequente e gravissimo che interessa tutti i viaggiatori, sostanzialmente ignorato dall'opinione pubblica e tollerato dalle Istituzioni, con particolare riguardo alla magistratura, al ministero dei trasporti ed all'Agenzia per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF): rimanere intrappolati mentre si sale o scende da un treno e subirne le gravi consegueguenze è molto più facile di quanto si possa credere. Lo dicono i numeri che raccontano di questa tragedia ignorata.
UNA CARNEFICINA IMPUNITA - 20 MORTI e 95 FERITI gravi e gravissimi, (mutilati) solo dal 2003 al 2009 per una semplice distrazione o per un guasto o malfunzionamento delle porte. Innumerevoli procedimenti penali aperti in tutta Italia dall'Autorità Giudiziaria, provvedimenti burocratici dell'ANSF, di Rfi e di Trenitalia, sostanzialmente inefficaci, che non hanno individuato le responsabilità sostanziali, né tantomeno risolto e neutralizzato definitivamente le cause organizzative e strutturali di questa vera e propria carneficina.
UNO SCANDALO ITALIANO - Lo scandalo risiede nel fatto che essi si sono ripetuti - con agghiacciante prevedibilità - per motivi e con dinamiche sostanzialmente costanti a causa dell'omessa installazione - su alcune famiglie di treni - del circuito di 'controllo porte chiuse', un semplice e intuitivo sistema di sicurezza già in uso su tutti gli altri convogli. Sembra incredibile ma si tratta, in sostanza, solo di un filo elettrico che corre lungo il treno con microinterruttori disposti su ciascuna porta che fa accendere una spia luminosa nella cabina di guida informando il macchinista che tutte le porte sono regolarmente chiuse per evitare di muovere il treno con quache viaggiatore (o anche gli stessi ferrovieri) incastrati in una porta.
UNA CONDANNA VIRTUALE MA UTILE - Solo dalla fine del 2007 - dopo la condanna subita da tre alti dirigenti delle Fs (reato prescritto) - da parte del Tribunale di Prato, si è iniziato ad avviare iniziative concrete con modifiche meccaniche ed elettriche a molti treni. Lavori che si stanno 'dilungando' ormai da anni, durante i quali, purtroppo, altre persone sono morte o rimaste mutilate.
DAL 2013 IL 'CONTROLLO PORTE' E' OBBLIGATORIO MA.... -
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Di seguto alcuni documenti riguardanti le porte killer
Elenco ufficiale ma incompleto (fonte ANSF e RFI) degli incidenti avvenuti con le cosiddette Porte Killer dei treni da gennaio 2003 a giugno 2009. 20 MORTI E 95 FERITI gravi e gravissimi, mutilati, ecc.
Archivio di stampa incompleto sugli incidenti con le Porte Killer dei treni
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I FERROVIERI INVOCANO L'INTERVENTO DELLA MAGISTRATURA CONTRO LE PORTE KILLER
Esposto ferrovieri del 4 dicembre 2007 contro Porte Killer alla Procura di Roma
Richiesta archiviazione della Pm di Roma, Dito, su esposto ferrovieri
Opposizione 1 all'archiviazione
Opposizione 2 all'archiviazione
Ordinanza GIP Roma accoglimento Opposizione e disposizione nuove indagini
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Porte e vetture dei treni: segnalazioni dei lavoratori e dei viaggiatori
In questa pagina sono raccolte le segnalazioni dei lavoratori e dei cittadini riguardanti le problematiche connesse al malfunzionamento delle porte delle vetture dei treni.
Qui archivieremo anche i documenti ASL, le relazioni scientifiche e tecniche, gli articoli di giornale e quant'altro vorrete segnalarci.
Segnalazioni e documenti
Segnalazioni e documenti
Piacenza, 26 maggio 2018. Amputata gamba a viaggiatrice scesa dalla porta di un frecciabianca che non si doveva aprire. |
Piacenza, esce dal lato sbagliato e cade dal treno in partenza: gamba amputata A protezione delle porte delle carrozze, come prevede la normativa di Trenitalia c'era un ferroviere addetto al controllo delle porte. A Piacenza, però, l'incidente. La donna, secondo le prime informazioni, ha aperto la porta sbagliata, cioè quella che non affaccia sul marciapiede di discesa ma sulla massicciata. Una porta che però non si sarebbe dovuta aprire, in caso di sistema di controllo attivo. La dinamica della caduta è stata poi sppiegta dalla stessa viaggiatrice che a quanto risulta non avrebbe mai perso conoscenza. “Non ho mai perso coscienza, fino all’arrivo dei soccorsi. Mi trovavo sul treno Bari-Milano di ritorno da Reggio Emilia. Poco prima mi ero addormentata e quando ho visto il treno fermarsi credevo di essere già arrivata a Milano. Così, in tutta fretta, mi sono diretta verso l’uscita, ma temo di aver imboccato la porta sbagliata”. Quella porta non si sarebbe dovuta ma nel frecciabianca il sistema di "lateralizzazione", che consente il controllo delle porte distinto per lato, era guasto, La signgora Ellis, 83enne originaria del Canada, ma cittadina americana, madre di un figlio appena giunto da Washington per prestarle assistenza, già professoressa di letteratura inglese in una scuola del New Jersey, era arrivata da poco in Italia, il 20 maggio, per eseguire a Reggio Emilia con l’orchestra di cui fa parte – il Columbia Barnard Chorus, in gran parte composto da studenti universitari – il Requiem di Verdi. Il personale si è accorto dell'incidente solo durante la corsa. La donna è stata portata in ospedale e assistita anche dal personale di Trenitalia ed è stata sottoposta a un delicato intervento. Non è in pericolo di vita, ma ha un forte stato di choc. Gli aspetti da chiarire sono molteplici. Innanzitutto se il treno sia arrivato e ripartito o a Bari con la lateralizzazione già guasta o se la rottura sia avvenuta durante il tragitto. E se la porta sia stata aperta a treno fermo o durante la partenza. E quindi se il guasto abbia rigurdato soltanto la parte meccanica o anche quella elettronica del sistema di lateralizzazione. https://bologna.repubblica.it/cronaca/2018/05/26/news/piacenza_esce_dalla_parte_sbagliata_e_cade_dal_treno_viaggiatrice_rischia_amputazione_della_gamba-197405836/ |
Roma, 23 luglio 2015. Metro B, macchinsita rischia linciaggio perchè non parte con porta aperta |
Roma, 23 luglio 2015 - Un altro macchinista della metro B, rischia il linciaggio perché - correttamente e nel rispetto dei regolamenti - non parte senza la segnalazione 'porte regolarmente chiuse e bloccate'. Dopo una sosta sulla banchina della fermata 'Tiburtina' per guasto ai motori di trazione, a seguito del tentativo di ripristino effettuato dal macchinista seguendo le procedure tecniche previste - peraltro riuscito - una o più porte non risultavano regolarmente chiuse. Dato il pesante clima di tensione presente in questo periodo sui treni della metro, al macchinista è stato fisicamente impedito con esplicite minacce di percorrere la banchine per controllare ed eventualmente ripristinare le porte rimaste aperte. Senza la certezza di avere tutte le porte chiuse il regolamento vieta di partire. Costretto a barricarsi in cabina di guida assieme ad un collega agente di stazione per proteggersi dal tentativo di linciaggio, ha dovuto ricorrere alla forza pubblica che, anche quando è intervenuta, non è riuscita - per quasi due ore a convincere i viaggiatori ad abbandonare il treno. In coda a questo convoglio era stato inspiegabimente inviato un altro treno stracolmo di viaggiatori, costretto a rimanere a lungo fermo in galleria e dal quale i passeggeri sono poi stati evaquati con procedura di emergenza, a piedi, in fila indiana sulla passerella della galleria. Un caos generato dalle disfunzioni 'ordinarie' della metro di Roma, aggravato in questi giorni dal clima di crudele e interessata contrapposizione tra utenti e lavoratori alimentato ad arte. Nessuno pare interrogarsi né sul perché le porte non funzionino a dovere, né sulle scelte degli amministratori aziendali, nè tantomeno, sull'operato dei dirigenti, funzionari e quadri addetti alla manutenzione dei treni Atac. Scarsa chiarezza, da parte della dirigenza anche sulle regole a cui gli operatori di stazione e dei macchinisti debbono conformarsi in condizioni di degrado delle condizioni di sicurezza. La giustificata rabbia degli utenti vine così disinnescata direttamente 'sottoterra' e facilmente canalizzata nei confronti dei macchinsiti e degli altri lavoratori.... presenti sul posto. Altro: ilmessaggero.it |
Roma, 22 luglio 2015. Metro B macchinista parte con porta aperta per evitare soppressione del treno affollato |
Roma, 22 luglio 2015 - Un treno della metro B viaggia da Termini a Castro Petrorio con una porta aperta. Forti polemiche e un grande rilievo mediatico per un inconveniente accaduto sulla metro B di Roma. Un convoglio, per ragioni ancora non meglio specificate (forse per non sopprimere un treno carico di pendolari infuriati dopo una lungissima sosta dovuta all'intervento del 118 per un viaggiatore colto da malore), per un tratto del suo percorso ha viaggiato con una porta aperta. L'episodio, documentato opportunamente dai viaggiatori presenti ha scatenato ulteriori polemiche contro l'ATAC e contro i macchinisti, in un periodo in cui i disagi nei trasporti cittadini sono aggravati dal periodo estivo, dai guasti, dalle scelte aziendali sulla manutenzione e dalle le lacune di personale operativo (non più compensate dalla disponibilità al lavoro straordinario illimitato). Il macchinista, dopo aver tentato di ripristinare la funzionalità delle numerose porte aperte con le maniglie di emergenza e forse su indicazionie dei responsabili del traffico, con ogni probabilità, ha aderito alle aspettative di vedere proseguire il viaggio senza sopprimere la corsa affollatissima di viaggiatori e, data la particolare situazione di disagio e tensinone venutasi a creare, prevenire la possibilità di più gravi problemi di ordine pubblico. Il macchinista, per l'aggressione subita mentre cercava di ripristinare la porta ha avuto una prognosi di 7 giorni. Altro: repubblica.it |
Firenze, 20 luglio 2014 - Nuovo treno 'Jazz' perde una porta in galleria sulla Direttissima. |
FIRENZE 20 LUGLIO 2015 - L'anta di una porta del treno regionale 3171, Firenze Arezzo, si è staccata ed è volata via durante il viaggio tra Firenze ed Arezzo, sulla linea AV, direttissima. Con ogni probabilità l'incidente è stato causato dall'onda d'urto della sovrappressione e dalle turbolenze che si determinano in galleria, al momento dell'incrocio con i treni che marciano in senso opposto, a 250 Km/h. Non appena il macchinista si è accorto del grave inconveniente, mediante la segnalazionie sul banco di guida, ha arrestato il treno ed attivato le proceudre di cautela che hanno riguardato tutti i treni in transito su quella tratta. Fortunatamente non vi sono state conseguenze più gravi. Infatti, quella porta è un oggetto pesante e ingombrante che avrebbe potuto , volando in velocità, causare danni ben maggiori se solo avesse colpito i finestrini di un treno viaggiante i senso opposto, oppure fosse volata da un cavalcavia su una casa, un centro abitato o, peggio ancora su una strada. Le conseguenze si sono 'limitate' a forti ritardi per tutto il traffico nord-sud, sia sulla linea AV che sulla linea tradizionale, interessate peraltro proprio in questi giorni a fortissime perturbazioni e disagi per altre ragioni. Leggi tutto l'articolo. Ulteriori notizie da: |
17 luglio 2015 - Dormelletto (Novara). Viaggiatore gravissimo |
Sono gravissime le condizioni di un di un ragazzo di 18 anni ricoverato all’Ospedale Maggiore di Novara per essere sceso dal treno in movimento, da una porta che non si doveva aprire. L’incidente è avvenuto venerdì 17 luglio sul convoglio 10424 Milano-Domodossola di Trenord, su una carrozza già ripetutamente segnalata come 'guasta' dal personale. Per mesi si erano verificati gravi problemi di sicurezza per ripetute anomalie sul blocco delle porte. La replica di Trenord L'inchiesta |
7 aprile 2014 nella stazione di Castelfranco Emilia, linea BolognaModena |
Castelfranco Emilia - 7 aprile 2014 - Michele Mazzaro, 43 anni, detenuto nella Casa di reclusione di Castelfranco Emilia (Modena), è morto mentre scendeva da un treno ieri sera intorno le 22. La porta a soffietto della carrozza 'a piano ribassata' non ha rilevato la presenza della sua caviglia rimasta incastrata tra le ante mentre col corpo rimasto fuori, è stato trascinato per oltre 200 metri. Nella relazione ministeriale sulle cause dell'incidente, redatta dall'Organismo Investigativo ministeriale, vengono individuati alcune lacune e criticità del sistema di controllo delle porte e degli eventi a bordo, senza, tuttavia, chiarire la dinamica dell'infortunio mortale in relazione alla necessaria tutela anche dei comportamenti imprudenti degli utenti del servizio. Inoltre, non viene indagata esaustivamente la circostanza della possibilità di 'forzare' una porta a soffietto bloccata chiusa e il motivo per il quale la spia del 'controllo porte chiuse' non abbia segnalato l'anomalia, sia nella fase di riapertura indebita che per la presenza dell'ostcolo. Lo spessore di un piede o di una caviglia di uomo adulto, avrebbe dovuto causare l'intervento del bordo sesibile con la riapertura della porta e la 'liberazione' dell'arto dello sventurato viaggiatore. Mancano inoltre indicazioni e 'raccomandazioni' per rendere automatica la frenatura e l'inibizione della trazione in caso di porte non correttametne chiuse. |
9 gennaio 2013 Stazione di Arezzo Linea Firenze - Roma |
Arezzo, 9 gennaio 2013 - Era scritto che doveva succedere ancora, ed è successo. Il tragico problema delle 'porte killer' dei treni, che solo negli ultimi anni ha causato decine di morti e mutilazioni si è presentato nuovamente. www.inmarcia.it/DOC/Relazioni_Organismo_investigativo_incidenti_ferroviari/Relazione_indagine_ministero_Incidente_Arezzo_592_e_3099_del_7-gennaio-2013.pdf (fonte: www.in marcia.it) |
19 agosto 2010 Treviglio (BG) | L' interregionale 2098 proveniente da Verona, dopo la sosta alla stazione centrale di Treviglio, ieri dopo pranzo, alle 14.02, è ripartito per Milano. A Milano, in stazione Centrale, il macchinista e il capotreno, informati dalla polizia, hanno scoperto che a Treviglio avevano lasciato il cadavere di Giacomo Burla. Si era aggrappato alla maniglia di una delle porte delle ultime carrozze. Era sceso, aveva appoggiato a terra due piccole valigie che la moglie, Amalia Di Chella, 59 anni, gli aveva passato, prima, a sua volta, di scendere. Lei stava uscendo e le porte si sono chiuse. Un pezzo del vestito di Amalia è rimasto impigliato. Tirava e urlava Burla, attaccato alle porte e attaccato alla moglie. Fin quando ce l' ha fatta. La moglie è caduta, liberata, sulla banchina. Burla, nello sforzo, è scivolato, è finito sotto il vagone. Dov' era il capotreno? Cosa ha visto? Perché non ha visto? Come ha fatto, il capotreno, a dare il segnale di ok, forza, possiamo partire, al macchinista? Giacomo Burla, 58 anni, l' hanno trovato disteso, sul binario, schizzi di sangue sparsi per una quindicina di metri, eppure al cadavere, racconta chi l' ha visto, il treno ha risparmiato l' ultimo strazio, è rimasto pressoché intatto. Infatti Giacomo Burla potrebbe esser stato ucciso da un colpo letale, forse alla testa, o dallo schiacciamento di alcune parti del corpo. Lo dirà, per quel che serve, l' autopsia, nell' inchiesta coordinata dalla Procura di Bergamo e condotta dalla polizia ferroviaria di Treviglio. Ci sono quattro testimoni, o forse no, nel senso che dalle prime informazioni rese le versioni sono discordanti, chissà chi ha visto davvero, e cosa. Ma tanto è sul treno, che bisogna cercare indizi, aiuti, indicazioni. A bordo le apparecchiature funzionavano a dovere? C' era stata adeguata manutenzione sull' interregionale 2098? Se un corpo di minima consistenza - come appunto il lembo d' un abito - è intrappolato nelle porte quando queste partono, le porte risultano chiuse, e sui computer di bordo, al macchinista, non giungono allarmi. Diverso, il discorso, se il corpo è più consistente, come un oggetto, una mano, un braccio: allora al macchinista arriva l' allarme, è un segnale forte e chiaro che indica la mancata chiusura di alcune porte. Due inchieste. Una della magistratura, coordinata dal pm Letizia Ruggeri. E l' altra delle Ferrovie, anche se per poter iniziare bisogna aspettare i rilievi completi della polizia ferroviaria di Treviglio (nella foto la stazione). Gli inquirenti hanno ascoltato i pochi testimoni che dicono di aver assistito alla tragedia I ferrovieri La chiave per capire cosa è successo è da cercare sull' interregionale 2098. La polizia ha ascoltato macchinista e capotreno. In uno scalo ferroviario l' ok alla partenza di un treno, con l' accensione del semaforo verde, viene dato dal capostazione Gli allarmi Sul binario spetta però al capotreno segnalare al macchinista - a voce, con la bandiera, il fischietto - che tutto è a norma e si può procedere. Se tutte le porte automatiche si chiudono senza incontrare ostacoli di notevole consistenza - un braccio, una mano, un ombrello, ma non il lembo di un vestito -, al macchinista giungono segnali elettronici. In caso contrario, un allarme indica invece che qualche porta è rimasta aperta o che vi sono ostacoli. (Fonte: Campini Diana - www.archiviostorico.corriere.it) |
23 novembre 2009 Orvieto |
E’ accaduto lunedì 23 novembre 2009, intorno alle ore 12.00 al treno intercity 704 (Napoli-Venezia), fermo sulla Direttissima Roma Firenze nella galleria in prossimità di Orvieto: a causa del colpo di pressione causato da un treno Eurostar Alta Velocità che procedeva in senso opposto, si sono spalancate quattro porte, due lato interbinario e due lato parete, alle vetture 1,2,3 e 10, risucchiando sul binario il carrello bar in servizio a bordo e generando sconcerto e spavento tra i viaggiatori ed il personale. Successivamente è stato ritrovato fra i binari da un altro treno cui era stato comandato la “marcia vista”. Sulla linea si sono accumulati ritardi a catena. Ancora un episodio inquietante causato dal malfunzionamento delle porte dei treni, che solo per fortuite circostanze non ha avuto esiti ben più gravi e che evidenzia una carenza di affidabilità e sicurezza di quel tipo di porte già responsabili di innumerevoli infortuni a viaggiatori e ferrovieri, alcuni dei quali anche mortali . La gravità dell'accaduto si comprende meglio da quello che poi è effettivamente successo per fortuna senza conseguenze sull'incolumità delle persone: allo spalancarsi delle porte è volato via, risucchiato dalla forte depressione, un carrellino del servizio bar di bordo, ma poteva allo stesso modo essere risucchiata una persona. Su quei treni, mancando il circuito “controllo chiusura porte” quando il treno è fermo le porte, pur restando chiuse, sono “svincolate” e non bloccate meccanicamente, cioè sono apribili a comando. E’ inaccettabile che si aprano a causa della sollecitazione dovuta al passaggio di un treno “veloce” sul binario di fianco e non per manovra volontaria o intenzionale. Sui treni regionali, gli Eurostar ed altri, dotati del sistema di sicurezza, “controllo porte chiuse” dove l'apertura delle porte e il controllo della loro chiusura avviene manualmente in cabina, questo tipo di rischio viene sicuramente ridotto, anche perché a treno fermo le porte restano bloccate. Su molti treni espressi ed intercity, invece, in assenza di questo dispositivo di sicurezza, il sistema blocca le porte solo in velocità. Perché continuano a circolare queste vere e proprie “porte Killer” le stesse che hanno ferito, mutilato e ucciso tante persone ? Perché le porte si sono aperte ? Difetto di progettazione ? Usura ? Manutenzione insufficiente ? Treni troppo veloci ? Noi diciamo basta. Crediamo che una nuova indagine debba essere aperta in proposito e adottata una soluzione definitiva dato che l’attuale tentativo di risolvere i problemi con il cosiddetto” blocco porte temporaneo” è fallito. Crediamo che ci sia da capire bene i motivi di un episodio come quello accaduto poiché i campanelli d'allarme devono essere colti in tempo, finché la “buona sorte” ce li offre senza costi umani; la sicurezza non si conserva solo ripetendo che "siamo le ferrovie più sicure d'Europa" ma lavorando sodo per cogliere l’allarme che fatti come questi evidenziano al fine di prevenire altri di maggior gravità. I delegati RSU/RLS dell’Assemblea Nazionale dei Ferrovieri |
24 agosto 2009 Torino |
Sale sul treno in corsa ma finisce sotto il vagone Torino - Ha una gamba maciullata, ferita anche la moglie. Aiutava la moglie a salire sul treno, anche se ormai era partito. E' bastata una distrazione e i pantaloni di Mihirita Rogoz, 28 anni, di origine romena e residente nell'alessandrino, sono rimasti agganciati al treno Intercity 537 «D'Azeglio» per Genova Brignole deile 16,04, in partenza dal binario 5 della stazione di Porta Nuova. Le grida del giovane e della moglie Mona Dana, di 27 anni, hanno attirato l'attenzione di passeggeri e macchinista, che ha fermato subito il treno. Sono intervenuti subito i vigili del fuoco, due ambulanze del 118 e la Polfer, che ha raccolto le testimonianze per ricostruire la dinamica dell'incidente. Un nuovo caso che si aggiunge all'inchiesta del procuratore Raffaele Guariniello. Dopo un incidente, avvenuto un paio di mesi fa, il magistrato ha chiesto una verifica all'Agenzia Nazionale che vigila sulla sicurezza dei treni. E' emerso che in Italia, negli ultimi 7 anni sono avvenuti 100 incidenti, di cui alcuni mortali. Un ingegnere del Politecnico è stato incaricato dalla Procura torinese di svolgere una perizia tecnica, che prevede anche la verifica dei problemi relativi alla apertura delle porte dei treni nelle fasi di partenza o arrivo. Per quanto riguarda l'episodio di ieri, alcuni hanno assistito alla parte finale, qualcuno ha anche notato il giovane che aiutava la moglie a salire sul treno con i bagagli. Una manovra incominciata quando l'Intercity aveva già avviato la partenza. Subito dopo l'incidente, i soccorritori hanno bloccato il binario 5. I viaggiatori sono stati spostati su un altro treno e hanno proseguito il viaggio. Medici e vigili del fuoco temevano il peggio: in svariate occasioni è accaduto che le ruote del treno avessero tranciato le gambe dei viaggiatori incastrati. MihIrita è stato agile. E fortunato. E' riuscito a non lasciarsi prendere dal panico, ha mantenuto il controllo e ha tenuto la gamba fra il treno e il marciapiede. «Ci auguriamo che l'incidente non abbia gravi conseguenze per quel viaggiatore, anche se è bene sottolineare che è stato causato dall'imprudenza - dicono le Ferrovie -. Cercare di salire su un treno in movimento è vietato, ma soprattutto è pericoloso». Il giovane è stato trasportato al reparto Grandi Traumi del Cto, dove i medici lo hanno sottoposto a un intervento chirurgico per ridurre gli effetti del trauma, che pare non abbia danneggiato l'osso. La moglie Mona Dana ha riportato alcune ferite e contusioni alle gambe, ma è stata medicata al pronto soccorso: secondo i medici, potrà recuperare in pochi giorni. (AGI) - Torino, 24 ago. - Grave incidente alla stazione ferroviaria di Porta Nuova a Torino. Due giovani sono finiti sotto un treno in partenza. Si tratta di un ragazzo di 25 anni che ha riportato una grave lesione ad un arto inferiore e che e' poi stato trasportato all'ospedale Cto e di una ragazza che ha riportato alcune escoriazioni. La giovane e' stata portata all'ospedale Mauriziano. Secondo una prima ricostruzione, i due hanno cercato di salire sul treno diretto a Genova Brignole che era gia' in movimento e sono caduti sui binari. (fonte: LA STAMPA di Torino. Ulteriore fonte: www.agi.it) |
26 giugno 2009 Torino |
Un guasto al sistema di alimentazione interno blocca le porte del treno Torino-Milano imprigionando i pendolari per diversi minuti. E costretti poi a proseguire il viaggio con un altro convoglio e con un ritardo stratosferico. |
4 giugno 2009 |
Il figlio sale sul treno la mamma resta a terra. |
28 maggio 2009 |
FS: PORTE KILLER, CAPOTRENO INTRAPPOLATO RISCHIA LA VITA SU EUROSTAR CITY. PER I DELEGATI, EMERGENZA NAZIONALE, CONTROLLO “PORTE CHIUSE” UNA PRIORITA’. |
11 maggio 2009 | Anziano cade dal treno e muore. TORINO – Una tragedia stamane si è consumata nella stazione di Asti. Un pensionato di 72 anni accompagnato dalla moglie, è sceso dal treno mentre il convoglio non era ancora fermo. Il pensionato è caduto sullo scalino di metallo del convoglio e poi in terra fratturandosi la base cranica. L'uomo è morto quasi sul colpo, adesso si indaga sull'accaduto e sul perché si siano aperte le porte con il treno ancora in movimento. (fonte: www.notiziarioitaliano.it) |
9 maggio 2009 | Ferrovie, cade una plafoniera su treno regionale Milano-Bergamo e un passeggero si rompe la testa Il Codacons presenta una denuncia in procura e avvia un'azione di risarcimento danni Che i treni italiani fossero obsoleti, sporchi, sovraffollati e spesso in ritardo è cosa nota, e, visti gli analoghi e sempre più frequenti episodi, non vorremmo però che ora fossero anche poco sicuri per i passeggeri che vi viaggiano. Il dubbio potrebbe sorgere se si pensa alla vicenda di Giovanni, uno studente ventenne residente a Torino, che è stato coinvolto in un incidente gravissimo avvenuto sul treno regionale Milano- Bergamo. Questi i fatti: il 9 maggio Giovanni, giunto a Milano in treno da Torino, sale sul regionale Milano- Bergamo n° 2623 delle ore 15.10 (la partenza è però prevista alle ore 15.30 a causa di un ritardo) diretto a Bergamo. Sistema il bagaglio nella sua carrozza, e mentre si appresta a sedersi sente un forte colpo alla testa cui segue un dolore lancinante. Istintivamente si porta le mani al capo e si rende conto del sangue che copiosamente sgorga dalla sua testa. La plafoniera posta sul soffitto del suo vagone, infatti, si è staccata ed è piombata proprio sul suo capo, provocando una ferita e causando la forte perdita di sangue. Il treno parte e dopo i primi secondi di paura, Giovanni - che avendo poche ore dopo un aereo per l'estero, non può abbandonare il viaggio - decide di cercare il capotreno per segnalare l'accaduto e chiedere soccorso, ma l'operazione risulta più complicata del previsto. Alcune porte che separano una carrozza dall'altra sono infatti bloccate. Lo sfortunato passeggero è così costretto a scendere dal convoglio alla prima fermata e risalirvi sul vagone successivo alla disperata ricerca di un controllore o di un capotreno. Giunto alla testa del treno, riesce finalmente ad intercettare sul locomotore il capo-treno che in prima battuta rifiuta di portarsi nella carrozza incriminata non potendo lasciare da solo il macchinista; soltanto dopo le rimostranze dello sventurato studente il capotreno si convince e, sbloccate le porte di comunicazione tra le carrozze, giunge sul posto. Qui, constatato il distacco della plafoniera dal soffitto, la risistema come può lasciandola a penzoloni, Da subito la ferita prodotta dalla plafoniera causa fastidiosi mal di testa allo sfortunato passeggero, bruciori e giramenti di testa che proseguiranno nei giorni successivi rovinando il programmato soggiorno all'estero. Così Giovanni decide di rivolgersi alla sede torinese del Codacons, che ha preso in mano la situazione. ''Abbiamo provveduto a presentare formale denuncia dell'accaduto presso la Procura della Repubblica di Torino, affinchè vengano presi seri provvedimenti nei confronti di Trenitalia - spiega il Presidente Codacons Piemonte, Tiziana Sorriento - contestualmente abbiamo avviato un'azione di risarcimento danni nei confronti dell'azienda, per far ottenere il giusto indennizzo al giovane''. ''Ciò che lascia perplessi e desta reale preoccupazione - prosegue Tiziana Sorriento - sono le condizioni in cui versa il trasporto ferroviario italiano. Come è possibile che in tempi di alta velocità una lampada si stacchi dal soffitto e piombi sui passeggeri? Quale è, realmente, lo stato di sicurezza dei treni meno redditizi per l'azienda e utilizzati quotidianamente da milioni di pendolari? Domande che abbiamo doverosamente girato alla Procura della Repubblica di Torino e Milano. (fonte: www.newsfood.com da codacons.it) |
7 maggio 2009 |
Fs, cede sportello del finestrino - Donna ferita sul Bergamo-Milano |
26 aprile 2009 Stazione di Latina |
Tenta di salire al volo sul treno, ragazza rischia di perdere un braccio. |
26 marzo 2009 Stazione di Crotone |
SCENDE DA TRENO MOVIMENTO E CADE SU BINARI, AMPUTATO BRACCIO (ANSA) - CROTONE, 26 MAR - Un uomo, M.M., di 40 anni, di Sorbo San Basile, ha subito l'amputazione di un braccio perche' rimasto ferito in un incidente verificatosi stamani nella stazione ferroviaria di Crotone mentre scendeva dal treno in movimento. L'uomo, secondo una prima ricostruzione, accortosi che il treno stava ripartendo, ha aperto la portiera ed e' sceso dalla vettura ma e' stato sbalzato sui binari subendo l'amputazione. Il quarantenne e' stato soccorso dagli agenti della Polizia ferroviaria e trasportato all'Ospedale di Crotone dove, dopo essere stato sottoposto ad un intervento chirurgico, si trova ricoverato, in prognosi riservata, nel reparto di rianimazione. |
19 marzo 2009 Stazione di Lecce |
Lecce, donna scende al volo dal treno e muore. Aperta un'inchiesta. |
2 marzo 2009 | Iniziativa comportamentale indetta, in Campania, da FILT-CUSL-UILT-UGL-SmaFAST-OrSA. Scarica i documenti. |
28 febbraio 2009 Stazione di Roma Tiburtina |
Un terribile incidente è occorso ad un viaggiatore nella stazione Roma Tiburtina sabato 28 febbraio 2009 alla partenza del treno 774 (ore 22.36 ca). Dagli elementi a disposizione si ricostruisce una dinamica già vista altre volte: il treno originariamente previsto al binario 4 viene spostato al 19, la squadra di fiorentini il cui comportamento è stato ineccepibile, licenzia il treno dopo che due donne arrivano all'ultimo istante e nessunaltro è in vista, il cst di coda è opportunamente posizionato alla penultima vettura (n.2, cuccetta), quella allo sbocco del sottopasso; a porte chiuse e treno in movimento sbuca un uomo di circa settantanni che si getta sulla prima porta a disposizione, proprio in quella vettura. Forse riesce ad aprirla ma non a salire, scivola e finisce sotto. Gli passa sopra tutta l'ultima vettura del treno procurandogli l'amputazione della gamba sinistra, di alcune dita del piede destro, e lo schiacciamento della cassa toracica. Lo trovano a 25 metri dal sottopasso (evidentemente portato avanti dalla rincorsa e dal treno in movimento) ancora cosciente e lo soccorrono. E' tuttora in prognosi riservata a Roma. Sul treno non si sono accorti del fatto ma trovano poco dopo la porta spalancata (controvento) e successivamente apprendono per telefono l'accaduto. Ad Arezzo viene fatta la constatazione al materiale con Polfer e Verifica. La porta ha il blocco regolarmente funzionante. La tragedia si consuma in pochi attimi, ma le procedure per la partenza in sicurezza sono tutte rispettate, non è purtroppo in massima sicurezza il materiale rotabile. Dotata infatti del meccanismo di sicurezza più vetusto e minimale in circolazione (il blocco porte a velocità 15-25 km/h) che classifica tali rotabili nel gruppo c (a-c secondo l'art.91 ter PGOS), questa tipologia di carrozza attende diversi minuti (più di quelle col blocco porte a 5 Km/h) dalla partenza prima di far intervenire il meccanismo di non riapertura delle porte. Diversamente, se vi fosse stato installato il "comando e controllo della chiusura delle porte in cabina di guida" (rotabili di gruppo a) probabilmente questo incidente, come i molti altri che si presentano con dinamica analoga, si sarebbe potuto evitare. (fonte: www.roma.indymedia.org) |
24 gennaio 2009 | Bologna: le porte dell'Intercity si chiudono. Tre restano feriti. Leggi l'articolo de "il Resto del Carlino". |
10 novembre 2008 Stazione di Empoli |
Incastrata nel treno disabile ferita EMPOLI - Con il braccio incastrato in treno verso S. Miniato. Voleva scendere alla stazione e poi prendere un altro treno per arrivare a Castelfiorentino. Ma lei, disabile, non ce l’ha fatta. Ed è rimasta con il braccio incastrato nella porta. Solo con l’aiuto degli altri passeggeri Eleonora Di Martino si è liberata e poi è scesa. A un braccio è rimasta ferita. E’ accaduto verso le 13,30 su un treno da Firenze. Come ha raccontato la ragazza «voglio giustizia perché avevo avvisato il controllore del treno che mi occorreva tempo per scendere - spiega Eleonora - le porte si sono chiuse all’improvviso e sono rimasta con il braccio bloccato. Sono stata liberata ma ho accusato subito forti dolori». Intanto il treno aveva già preso velocità ed Eleonora e il suo compagno sono costretti a scendere alla fermata successiva, quella di San Miniato. Dopo aver preso un altro treno per tornare a Empoli si è diretta subito all’ospedale. http://www.disablog.it/2008/11/10/incastrata-nel-treno-disabile-ferita/ |
24 settembre 2008 | PORTE KILLER: IL CONVOGLIO E' UN EUROSTAR CITY, APPENA RESTAURATO, APPENA RIVERNICIATO, MA.... ...CONTROLLO PORTE RISPARMIATO. ------------------------------------------------------------ SCENDE DAL TRENO E VIENE TRAVOLTA, DONNA MUORE NEL BRINDISINO (ANSA) - FASANO (BRINDISI), 24 SET - Una donna di 77 anni, Giuseppina Tagliente, è morta alla stazione ferroviaria di Fasano investita dall'Eurocity Bolzano-Lecce dal quale stava scendendo. La vittima, nativa di Martina Franca (Taranto) e residente a Mathi (Torino), è morta sotto gli occhi del marito, con il quale si era messa in viaggio per recarsi da alcuni parenti nel Tarantino. Secondo i primi accertamenti compiuti dai carabinieri, il treno si è fermato regolarmente in stazione per far scendere i passeggeri. La coppia di anziani era nell'ultima carrozza: l'uomo è sceso per primo, la moglie qualche attimo dopo proprio mentre il macchinista rimetteva in marcia il treno, senza accorgersi di nulla. La donna è rimasta schiacciata tra la carrozza e il marciapiede della stazione. Sono stati alcuni passeggeri appena scesi a dare l'allarme, ma per l'anziana non c'era più nulla da fare. Il treno è stato poi fermato alla stazione di Lecce. (ANSA). |
7 giugno 2008 | Poteva finire in tragedia venerdì sera alla stazione ferroviaria di Modena.Due signore che viaggiavano sul treno eurostar city proveniente da Bologna e diretto a Milano,quando è stato il momento di scendere alla fermata di Modena,sono rimaste incastrate a causa dell’improvvisa chiusura delle porte del convoglio. Leggi l'articolo da L'Informazione |
26 maggio 2008 | Tra Altopascio ed Empoli si sono spalancate tutte le porte di una vettura Media Distanza del treno 3064 Firenze-Viareggio. E' stato richiesto, dal capotreno, l'intevento della verifica. Una volta tornato a Firenze come treno 3071, quest'ultima è intervenuta ed ha dichiarato che, a quel punto, la vettura era a posto. Invece, il treno è ripartito da Firenze come treno 3086 e il capotreno che comunque la presenziava, ha visto nuovamente spalancarsi le porte di quella vettura nei pressi di Sesto Fiorentino!! |
21 maggio 2008 |
Nuovi treni, vecchi problemi, porte in tilt: feriti 16 viaggiatori |
20 maggio 2008 | (notizia ripresa da www.latalpadimilano.it) Oggi, 20 maggio 2008, alla stazione di Lecco si è verificato un episodio inquietante: un passeggero è rimasto ferito nel tentativo di aprire la porta del treno. Come spesso accade, la porta, continuava a chiudersi "ghigliottinando" chi tentava di salire o scendere. Intorno alla porta erano assiepate, tra chi doveva salire o scendere, almeno 50 persone, anche perchè il treno aveva una carrozza in meno di quanto contrattualmente previsto. La porta non riportava alcuna indicazione di malfunzionamento. Per poter consentire a chi era sopra di scendere, il passeggero, una ragazza, ha tentato di tenere aperta la porta, tenendola regolarmente per la maniglia. La maniglia però è scattata bloccando e schiacciando le dita della mano della ragazza. Queste maniglie non rispettano le condizioni minime di sicurezza perchè, a porta aperta, si chiudono verso l`interno e, se un malcapitato è costretto a tenerla, rischia, come è successo, di lasciarci le dita. Solo grazie all`intervento di altri passeggeri è stato possibile sbloccare la situazione. Naturalmente non era presente in zona alcun personale di Trenitalia, nonostante la folla (dal treno in questione tra saliti e discesi si contano solitamente oltre mille persone) ed altri episodi di pericolo per i passeggeri verificatisi solo pochi mesi fa. Siamo oltremodo preoccupati di questa situazione di risparmio all`osso che comincia, come l`episodio dimostra, a mettere a repentaglio la sicurezza dei viaggiatori, dimostrando per che il criterio manutentivo, studiato a tavolino dal Gestore ferroviario, che "la manutenzione si fa solo alle parti del treno che non pregiudicano la sicurezza" è una clamorosa menzogna sulla pelle dei viaggiatori. L`episodio è `ennesima dimostrazione che la sicurezza riguarda tutte le parti del treno e pertanto nulla può essere trascurato. Infatti i guasti alle porte non sono gli unici che pregiudicano la sicurezza dei viaggiatori. Anche la riduzione della composizione provoca affollamento oltre i limiti di sicurezza e normativi. Un`altra situazione di ordinario pericolo per la salute dei viaggiatori è dovuto ai filtri dell`aria condizionata per i quali, se vengono seguiti i "normali" criteri di manutenzione di Trenitalia, saranno certamente pieni di acari, polline e chissà quali schifezze che finiscono - quando gli impianti di climatizzazione funzionano - nei nostri polmoni. Chiediamo pertanto, anche per quanto previsto dall`art. 27 del Contratto di Servizio, che la Regione organizzi URGENTEMENTE un incontro, aperto ai pendolari, per verificare con Trenitalia lo stato di sicurezza complessivo dei viaggiatori a bordo treno, incluso, ma non solo, gli aspetti di igiene e pulizia. Chiediamo inoltre alla Regione di mantenere e far mantenere fede, pena la corresponsabilità rispetto a tutto ciò che può succedere e che pregiudica la sicurezza dei viaggiatori e il diritto alla mobilità coi mezzi pubblici, agli impegni presi nella riunione dello scorso 5 novembre, convocando, come previsto dal vigente Contratto di Servizio, una riunione con i rappresentanti degli utenti e degli enti locali, per verificare come siano stati affrontati i problemi storici della linea, in realtà mai risolti, e provvedere alla soluzione delle problematiche di salute e sicurezza, sopra evidenziati. Ricordiamo inoltre alla Regione che, sempre lo scorso 5 novembre, si è impegnata ad illustrare e condividere in uno specifico tavolo il progetto di potenziamento dei servizi, anche perchè siamo ormai a metà dell`anno e gli utenti chiedono di poter usufruire dei miglioramenti resi possibili dal completamento del raddoppio della Carnate-Airuno. Per il comitato Milano-Lecco Giorgio Dahò [riportato da: www.merateonline.it] --------------------------------- NdR: aggiungiamo solo che "naturalmente" il personale Trenitalia non può presenziare tutte le porte, e quotidianamente subisce in prima persona la situazione al pari dei viaggiatori. |
4 maggio 2008 Brescia |
La denuncia: «Porte aperte sul treno in corsa» IL CASO. Una passeggera indignata. Maria Cordini: «Nessuno a cui segnalare il guasto Avrebbe potuto generare una tragedia». Le porte di una carrozza del Brescia - Milano delle 6,52, il convoglio più affollato della linea, si aprono all'improvviso sull'esterno incrociando un treno che viaggia in direzione opposta. Dopo questo episodio, accaduto negli scorsi giorni, è tornata ad accendersi la polemica sulle condizioni dei treni dei pendolari. IN PARTICOLARE PAOLO RIVI dell'Associazione pendolari Brescia in orario, ha contestato all'assessore regionale ai Trasporti di non aver mantenuto quanto promesso. «Da dicembre - ha spiegato - denunciamo in Regione l'assoluto degrado del treno regionale delle 6,52, che è uno dei più importanti per i pendolari di Brescia. Le promesse non sono state rispettate, e l'ultima risale a meno di un mese. Ci avevano detto che avrebbero fornito materiale più recente per sostituire quello fatiscente su cui siamo costretti a viaggiare pagando un abbonamento Eurostar» A narrare la vicenda accaduta sul regionale delle 6,52 di martedì è Maria Cordini, una passeggera. «Mentre percorrevamo il tratto Brescia-Rovato sul treno che parte alle 6.52 da Brescia, nell'incrociare un treno che marciava in direzione opposta le porte della carrozza si sono aperte all'improvviso sull'esterno - racconta Cordini -. In quel momento fortunatamente non c'era ancora nessuno in piedi, e nessuno era appoggiato alle porte: a Rovato è salito un gruppetto di giovanissimi studenti e si è fermato proprio lì a chiacchierare. Unica testimone, li ho avvisati, pregandoli di fare lo stesso a loro volta con chiunque salisse, mentre sarei andata in cerca del capotreno». LA PASSEGGERA racconta di aver percorso l'intero treno ma senza trovare il capotreno e nemmeno un controllore. «Ho bussato invano, ripetutamente e rumorosamente alla carrozza in testa, chiusa molto bene, riservata al personale - prosegue -. Ritornata al mio sedile, il viaggio è proseguito. Ma le porte rotte si aprivano al passare di altri treni, tra lo stupore e la paura dei viaggiatori, e l'indispensabile passaparola per chi saliva». Maria Cordini dice di aver potuto contattare soltanto verso le 9 un dirigente di Trenitalia e denunciare l'episodio. «Mi domando - si chiede ancora indignata la donna - chi sia responsabile del problema tecnico». Soprattutto, del fatto che durante il viaggio non è stato possibile trovare nessuno a cui riferire quanto era accaduto e a cui chiedere aiuto. « Individuate le responsabilità, il fatto non potrà non avere un seguito - concluder -: a farne le spese è la sicurezza dell'utente. Solo per pura fortuna l'incidente non si è trasformato in tragedia». G.C.C. (fonte: www.bresciaoggi.it) |
26 aprile 2008 | PIACENZA, 26 APR - Mentre cercava di prendere al volo il treno per Milano in partenza dalla stazione di Piacenza, una donna di 50 anni è scivolata cadendo sul binario. Le ruote del treno le hanno maciullato il piede sinistro e i medici non hanno potuto far altro che amputarle la gamba sotto il ginocchio. È successo ieri intorno alle 20. La donna è di Calendasco, nel piacentino, ma residente a Milano. Al momento dell'incidente l'altoparlante aveva già annunciato la partenza del convoglio (un treno interregionale), che era da poco in movimento. Secondo una ricostruzione dei fatti, la donna è riuscita ad aprire lo sportello ma all'ultimo momento è scivolata. Ricoverata nell'ospedale di Piacenza, per i medici la prognosi è ancora riservata ma la paziente è fuori pericolo. (ANSA). |
20 aprile 2008 | Il treno IC 654 ha maturato un ritardo di 54 minuti, a La Spezia, per un anomalo guasto a tutte le porte: ad ogni tentativo di apertura, appena aperte, le porte si richiudevano rapidamente ostacolando sia la salita che la discesa dal convoglio: solo per fortuna nessuno si è infortunato. I tentativi di ripristino, nonostante la collaborazione del personale di bordo con quello di verifica e di macchina, hanno causato un ritardo di circa un'ora. |
20 aprile 2008 |
Treno EXP 925. |
17 aprile 2008 |
Treno IC 700. |
19 aprile 2008 | Sul treno 768 una signora si è fatta veramente male per l'indebita chiusura di una porta (la D2) della vettura N.10[50831898174-5] gran confort di prima classe mentre scendeva a Viareggio. Stessa cosa è successa a Genova sul 523, e sul 506 a due signore americane in arrivo a Genova P.P. |
15 aprile 2008 |
Treno ICPlus 557. |
10 aprile 2008 | Ancora una volta un capo treno rischia la vita per la chiusura improvvisae anomala di una porta di una vettura Gran Confort. E' successo la sera del 10 aprile sul treno IC 542 a Grosseto. Al momento della partenza un capo treno di Pisa, dopo aver ottenuto il pronti dai CST ed aver licenziato il treno, mentre si apprestava a salire si è visto chiudere di colpo la porta inprigionanogli il braccio. Con la forza della disperazione, memore degli altri gravi infortruni occorsi in circostanze simili, è riuscito a estrare il braccio e rimanere sul marciapiede mentre il treno prendeva velocità. ancora una volta solo il caso ha impedito delle consegiuenze ben più gravi ad un nostro collega. |
10 aprile 2008 |
Treno ICPlus 597. |
5 aprile 2008 |
Il giorno 5 aprile 2008 il CST G.N. dell’Impianto Scorta Passeggeri di Bologna, in servizio al treno IC 560 in arrivo nella stazione di Parma, scendeva dalla porta S2 della vettura 50831898177-8 (Gran Confort) e, pur avendo un piede sul gradino munito di pedana atta ad impedire la chiusura della porta, rimaneva imprigionato nella porta stessa per circa una decina di lunghissimi secondi, poiché la stessa si chiudeva improvvisamente ed inspiegabilmente. Notevoli le difficoltà affrontate per liberarsi in quanto quel tipo di porte esercitano una pressione notevolissima. |
4 aprile 2008 |
Treno ICPlus 600. |
2 aprile 2008 | FS: PORTE SI SPALANCANO IN CORSA AD EMPOLI SUL LIVORNO-FIRENZE (AGI) - Firenze, 2 apr. - "Poteva essere l'ennesima tragedia dovuta al cattivo funzionamento delle porte e alla 'semplificazione' dei regolamenti voluta dalle FS. Poco dopo la stazione di Empoli le porte del treno 3114 partito da Livorno si sono spalancate in corsa. Il treno nonostante il guasto al controllo delle porte gia' segnalato dalla mattina presto a Firenze avrebbe viaggiato ancora tutta la giornata in quelle condizioni". E' quanto denunciano, in una nota, i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) dell'Assemblea Nazionale dei Ferrovieri. "I viaggiatori che affollavano il treno terrorizzati, hanno avvisato immediatamente il personale di bordo che si arrestava in piena linea poco dopo la stazione di Empoli, sulla linea Pisa-Firenze. La cosa piu' grave e' la sottovalutazione del rischio porte da parte della dirigenza, anche dopo i numerosissimi incidenti che hanno causato morti e infortuni gravissimi a ferrovieri e viaggiatori: 800 infortuni solo negli ultimi due anni, alcuni dei quali gravissimi. Non e' servita neanche la condanna del Tribunale di Prato a tre dirigenti nazionali per un infortunio mortale causato proprio da un porta malfunzionante. I ferrovieri sono costretti a partire anche quando il macchinista non puo' controllare le porte dalla cabina e per tutto il viaggio rimane al capotreno il compito "impossibile" di controllare decine di porte contemporaneamente. Anche alla luce della scampata tragedia di oggi integreremo le nostre denuncie alla Procura Generale, a tutela della sicurezza dei viaggiatori e degli stessi ferrovieri, spesso vittime anch'essi di queste gravi lacune".(AGI) ---------------------- Leggi anche l'articolo apparso su "Il Tirreno" |
30 marzo 2008 | Il treno 23536, da Firenze a Lucca, composto da 6 vetture tipo “Media-Distanza” + loc. 464 (N.B.: ad agente unico!!), arriva nella stazione di Firenze come 23535 con un’ora di ritardo a causa di: una vettura ubicata al centro del treno con le batterie scariche (problema già segnalato in precedentemente), con le vetture che si aprivano in corsa treno; ad ogni fermata il capotreno doveva scorrere tutto il treno perché le porte dell’intero convoglio non si sbloccavano dall’interno. Il capotreno del 23535 richiedeva sostituzione delle batterie più l’intervento dela verifica per anomalia dello sblocco-porte. A Firenze il capotreno del 23536 sollecita la Sala Operativa per ottenere l’intervento della verifica. Dopo la sostituzione delle batterie, la verifica effettua diversi interventi coadiuvato dal macchinista. Infine comunica al Ct che tutto è a posto. Il capotreno si accerta del funzionamento provando la chiusura, il blocco e lo sblocco di ogni porta, con risultato regolare. |
23 marzo 2008 | Ferroviere ferito, Trenitalia a giudizio. Il capotreno perse un piede. «Le Fs dovevano valutare il rischio» ATrenitalia sarà sul banco degli imputati il prossimo 4 giugno al Tribunale di Piacenza. E' stato rinviato a giudizio il responsabile dell'unità produttiva e dell'assistenza passeggeri delle ex Fs Vincenzo Saccà, accusato dalla procura di Piacenza "di non aver valutato il rischio meccanico" nel gravissimo infortunio accorso al capotreno Antonio Di Luccio, 50enne bolognese che a seguito di un incidente sul lavoro avvenuto sul terzo binario della stazione ferroviaria di piazzale Marconi - nel marzo del 2006 - ha subito la semiamputazione della gamba destra e la perdita del piede sinistro...leggi tutto... ------------------------ Guarda il cortometraggio "Antonio ferroviere" che affronta la vicenda del gravissimo infortunio sul lavoro occorso nel 2006 al collega Capotreno di Bologna ANTONIO DI LUCCIO nella stazione di Piacenza, vicenda a cui è stato dato largo spazio informativo all’epoca. E’ un documento significativo, che per il particolare impatto emotivo e messaggio, sta ottenendo importanti riconoscimenti di pubblico e critica in numerosissime rassegne cinematografiche in Italia ed in Europa. |
22 marzo 2008 | Schiacciati dalle porte. Allarme sui treni italiani. Scarica l'articolo de "La Stampa" del 22 marzo 2008 Alberto Chiovelli, direttore dell'Agenzia per la Sicurezza nelle Ferrivie: "Non sappiamo quello che succede nelle stazioni". Scarica l'articolo de "La Stampa" del 22 marzo 2008 |
6 febbraio 2008 |
Treno ICN 771. |
18 gennaio 2008 | Un interessante articolo apparso sul settimanale "Left" del 18 gennaio 2008 |
9 gennaio 2008 | Nella stazione di Firenze Rifredi, subito dopo la partenza del treno 23409, è stato azionato il freno di emergenza. Il capotreno si portava nelle vetture posteriori e apprendeva da alcuni viaggiatori molto allarmati, che le porte di salita non si erano sbloccate, per un difetto del pulsante di apertura situato sul locomotore tipo 646, che il macchinista aveva regolarmente azionato. Difficile, da parte del capotreno, rendersi immediatamente conto di tale anomalia, in quanto diversi viaggiatori in salita avevano sbloccato dall’esterno le porte (compresa quella da cui il capotreno è normalmente disceso) azionando le maniglie delle vetture “Media Distanza”, permettendo la discesa e la salita dei viaggiatori. Richiesto telefonicamente al macchinista il nuovo sblocco delle porte, il Ct si rendeva definitivamente conto che questo non aveva luogo, nonostante la conferma dell’avvenuto azionamento da parte del Pdm. I macchinisti, dopo alcuni minuti, riuscivano a sbloccarlo e ad aprire le porte ai viaggiatori, alcuni dei quali se la prendevano con il capotreno. Riarmato il freno di emergenza, il treno ripartiva e il problema, per il tragitto da Firenze a Pisa, non si ripresentava. |
8 gennaio 2008 | Nella stazione di Firenze Rifredi, mentre tentava di salire sul treno 3137, una viaggiatrice è rimasta intrappolata con un braccio in una porta di materiale “Media Distanza” che, dopo essersi aperta, si è richiusa improvvisamente. La viaggiatrice ha gridato per attirare l’attenzione (per fortuna la vettura era la seconda dalla testa, quindi facilmente visibile), il capotreno è subito intervenuto per liberarla. La viaggiatrice ha denunciato la pericolosità di quanto accaduto e di quella tipologia di porte e ha richiesto di denunciare l’infortunio. Il capotreno ha compilato il modulo CH69; un’altra viaggiatrice,che stava scendendo non ha avuto conseguenze, solo le è caduta la borsa della spesa sul marciapiede che ha prontamente recuperato. Al controllo successivo della funzionalità della porta da parte della verifica, questa è risultata “regolare”. |
12 dicembre 2007 | Porte killer: un'interrogazione parlamentare. A seguito delle iniziative sulla sicurezza delle porte dei treni è stata presentata in Senato un'interrogazione parlamentare. La vertenza continua. ---------------------- Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03201 Atto n. 4-03201 Pubblicato il 12 dicembre 2007 - Seduta n. 265 PALERMI , TIBALDI , PELLEGATTA - Ai Ministri dei trasporti e del lavoro e della previdenza sociale. Premesso che: - la sicurezza sui luoghi di lavoro è da troppo tempo diventata un'emergenza nazionale e, per quanto attiene al sistema dei trasporti, essa diviene una questione di sicurezza collettiva non più eludibile; - con due disposizioni, la n. 21 e la n. 49 del 2007, Rete ferroviaria italiana... ...Leggi tutto sul sito www.senato.it , oppure scarica il testo in pdf e poi vai a pag. 109 del documento, ovvero a pag. 130 del file. |
5 dicembre 2007 | FERROVIE : ESPOSTO-DENUNCIA LAVORATORI, PORTE KILLER SU TRENI (ANSA) - ROMA, 4 DIC - Porte killer sui treni italiani. La denuncia giunge da delegati Rsu e rappresentanti per la sicurezza dell'Assemblea Nazionale dei Ferrovieri che hanno presentato un esposto alle Procure di Roma e di altre città italiane. Secondo i lavoratori - che parlano di quattro morti solo negli ultimi mesi e circa 800 infortuni in due anni - metà dei treni in circolazione (intercity, espressi e parte dei regionali) non ha i dispositivi atti a impedire che qualcuno rimanga intrappolato tra le porte con il treno già in moto, mentre nuove disposizioni interne entrate in vigore il primo dicembre vanificano, per garantire maggiore puntualità, il sistema 'controllo porte chiuse' sui convogli dove è presente. In base alle nuove direttive adottate in particolare da Trenitalia, in linea con quelle precedentemente emanate da Rfi, anche sui treni dove esiste il sistema che accende in cabina di guida una spia luminosa solo quando tutte le porte sono chiuse, si consente infatti la partenza, evidenziano i lavoratori, anche in assenza di tale segnale, affidando il controllo visivo al capotreno. Una 'missione impossibile' per quest'ultimo, dicono, considerato che un Etr, per esempio, conta ben 46 porte. (ANSA). ------------------------ FERROVIE : ESPOSTO-DENUNCIA LAVORATORI, PORTE KILLER SU TRENI(2) (ANSA) - ROMA, 4 DIC - Ma c'é anche il problema, osservano, di tutti quei casi in cui il capotreno affianca il macchinista in cabina e dunque non può svolgere il suo ruolo di controllo. E così anche i treni meglio attrezzati finiscono per essere privi di un dispositivo di sicurezza costituito da un semplice circuito elettrico ma che sarebbe stato addirittura disattivato per ragioni organizzative, si legge nell'esposto-denuncia, nelle cosiddette carrozze 'a media distanza'. Carrozze che sarebbero vere 'serial killer', per come sono configurate e azionate le porte (riapribili anche dall'esterno a treno già in movimento) e sulle quali sono avvenuti - denunciano ancora i lavoratori - gli ultimi quattro incidenti mortali a Roma Termini, Pietrasanta (Lucca), Torricella (Rieti) e Verona. Particolarmente insidiose sonno giudicate anche le carrozze 'gran confort' di prima classe, le cui porte si chiudono con violenza 'a ghigliottina'. "Eppure i dispositivi di sicurezza non richiederebbero grandi investimenti - ha sottolineato Dante De Angelis, il macchinista e delegato alla sicurezza licenziato e reintegrato da Trenitalia nel 2006 - considerate le spese che si fanno in riverniciature e pubblicità". E le ferrovie pubbliche hanno "un obbligo giuridico e morale di adottare tutte le misure ragionevolmente applicabili per la pubblica incolumità". Tanto che proprio nei giorni scorsi, ha ricordato ancora De Angelis, il tribunale di Prato ha condannato per omicidio colposo tre alti dirigenti di Trenitalia e Rfi per la morte di una viaggiatrice caduta da una porta apertasi in corsa nel 2002. Solo uno dei tanti infortuni e incidenti recenti ricordati dall'Assemblea nazionale ferrovieri e che, quando non sfociano nella morte di passeggeri o membri del personale, provocano gravi lesioni e amputazioni. Da qui la richiesta - negli esposti firmati da delegati di varie sigle sindacali, come Sdl e Orsa ma anche Cgil e Uil - di un intervento urgente della magistratura. ------------------ Scarica anche un articolo apparso sul Corriere della Sera del 5 dicembre 2007. Scarica l'esposto presentato presso la Procura della Repubblica di Roma, ed utilizzalo come base per altre iniziative. |
30 novembre 2007 | Porte assassine: condannati Maestrini (Trenitalia) e Elia (RFI). "Donna cadde dal treno in corsa: colpevoli i funzionari delle Ferrovie. PRATO. La porta dell'espresso Venezia-Palermo doveva bloccarsi col treno in movimento, ma così non fu, una donna morì cadendo dal convoglio e la colpa è di Trenitalia e Rete ferroviaria italiana, le due società che gestiscono treni e rotaie. Lo ha stabilito il giudice Anna Primavera, che ieri ha condannato tre alti dirigenti delle due società a un anno e quattro mesi di reclusione (pena indultata) per omicidio colposo e il mancato rispetto di alcune norme di sicurezza. A risponderne sono stati chiamati Emilio Maestrini, 55 anni, dirigente dell'Unità tecnologie del materiale rotabile di Trenitalia, il pisano Fazio Caroti, 61 anni, direttore della certificazione di sicurezza di Rfi, e Michele Elia, 61 anni, responsabile della direzione tecnica di Rfi..."...Leggi tutto... ( Scarica, in originale, questo articolo ed un altro apparso su "La Nazione") ---------------------------------------------------------------------------- Crediamo sia necessario che tutti ci impegnino ad adottare iniziative per modificare e migliorare la sicurezza connessa all'uso delle porte dei treni. Mettiamo in comune tutte le idee! Ciao, Dante De Angelis ---------------------------------------------------------------------------- |
15 novembre 2007 Perugia |
Perugia, 15 nov. - (Adnkronos/Ign) - E' un ragazzo romeno di 20 anni la vittima dell'incidente ferroviario' avvenuto questa mattina, poco prima delle 7, lungo la linea Perugia-Terontola, all'altezza della stazione di Torricella, nella zona del lago Trasimeno. Secondo quanto si è appreso il giovane, che frequentava l'Istituto alberghiero di Assisi, avrebbe cercato di salire su una delle carrozze mentre il mezzo era già in movimento. |
5 novembre 2007 |
Doveva prendere il regionale delle 20:00 diretto al Brennero, Mary, nata in Bangladesh 32 anni fa ma residente a Milano. Era arrivata al binario di corsa, con l marito, la figlioletta di sette nesi e tante valige. Era arrivata n ritardo Mary, mentre quel Treno stava per partire. E su quello che è successo dopo, in un pugno di minuti, stanno indlagando ora gli inquirenti. Perchè Mary la porta del vagone, l'ultimo, è riuscita ad aprirlo. Sono saliti il marito con la bimba mentre lei, dal binario, passava i bagagli.Il rumore del motore si è fatto all'improvviso più forte, il treno ha iniziato a muoversi e Mary, forse presa dal panico, si è attaccata al manigliane esterno. E si è attaccata male. |
25 ottobre 2007 | Il treno regionale 3048 (Firenze-Lucca, composto da vetture tipo “Media-Distanza), mentre giungeva nella stazione di Altopascio, si è automaticamente fermato, prima di raggiungere il fabbricato viaggiatori per l’intervento del sistema SCMT (Sistema di controllo marcia treno) e alcune vetture sono rimaste fuori dal marciapiede. Mentre i macchinisti aspettavano il ripristino del sistema per riprendere la marcia ed effettuare la fermata regolare per il servizio viaggiatori, Il Capotreno e il Cst si sono accorti che alcune porte, nonostante non fossero state sbloccate dai macchinisti, si erano aperte e subito richiuse, permettendo la discesa di alcuni viaggiatori. Dopo aver effettuato la fermata regolare in stazione, il treno è ripartito, ma prima dell’arrivo nella stazione di Tassignano, una signora con un bambino dichiarava, al Ct e Cst, che, mentre stava scendendo con il marito e la figlia nella stazione di Altopascio, mentre il marito riusciva a scendere, la porta si richiudeva addosso alla bambina di tre anni. Grazie all’intervento del padre, la piccola è riuscita a discendere, mentre la signora, col bimbo più piccolo in braccio, non ce la faceva e rimaneva sul treno. Il Ct e Cst provvedevano a compilare i moduli necessari e ad informare le strutture competenti. L’ “anomalia”, quella per cui é stato possibile aprire le porte senza che il Pdm le avesse sbloccate, si era già verificata in altre occasioni. |
10 ottobre 2007 |
Ha tentato di risalire sul treno in corsa ma non ce l’ha fatta. Una caduta fatale per Roberto Moroni, saronnese, capotreno di 37 anni delle Ferrovie Nord che ha perso la vita alle 7 di oggi, 10 ottobre, mentre era intento a risalire sul treno che portava i pendolari a Saronno. La Polfer, (Polizia ferroviaria) del capoluogo lombardo è riuscita a risalire alla dinamica del decesso - già dalla mattinata era stata esclusa la matrice dolosa del fatto – anche grazie alle telecamere presenti nella stazione. Non si è quindi trattato di un investimento, come si credeva nell’immediatezza del fatto, quanto di una caduta sulla sede ferroviaria. Secondo quanto ricostruito dalla Polfer di Milano il capotreno, dopo la chiusura delle porte del convoglio e la partenza del treno da Novate Milanese, è rimasto a terra. A quel punto, il trentasettenne si è aggrappato ad un maniglione nell’intento di aprire le porte con una “chiave quadro”. E’ in questo frangente che, nel tentativo di risalire sulla vettura in corsa, il ferroviere avrebbe perso l’equilibrio, cadendo sulla massicciata e battendo la testa contro una "traversa di limite" in legno. |
3 ottobre 2007 | In arrivo nella stazione di Lucca, il pdm del treno 3063 8con controllo centralizzato della chisura delle porte in cabina di guida) si apprestava ad aprire le porte di salita per il servizio viaggiatori e si accorgeva che queste non si aprivano. Controllavano la regolare posizione di tutti gli stolts relativi alle porte e provavano ad effettuare un reset senza risultato. Quindi il personale, capotreno coadiuvato dal macchinista, effettuava lo sblocco manuale di ciascuna porta per consentire la discesa e la salita dei viaggiatori. Solo dopo aver agito sulla manopola di “configurazione loc. in coda”, alle spalle del guidatore, le porte tornavano a funzionare, maturando ritardo. |
26 settembre 2007 |
È ancora in pericolo di vita la giovane turista francese finita sotto il treno ieri sera (26 settembre 2007, ndr) nella stazione di Torino-Porta Susa. Ricoverata al Cto, la ragazza è stata operata nella notte per l’amputazione di entrambe le gambe. La giovane, che nell’incidente ha riportato anche un trauma cranico e toracico, è in coma farmacologico. La prognosi resta riservata. |
25 settembre 2007 | Orvieto: incastrati nelle porte del treno. Scarica l'articolo del Corriere dell'Umbria del 25 settembre 2007. |
20 settembre 2007 |
Cesate - Sembra che si fosse aggrappato per gioco al torneo in partenza in Saronno, cadendo poi sulla banchina. Nessuna conseguenza per il traffico sulla linea Milano-Saronno |
23 settembre 2007 | Un Cst di Frenze, di scorta al treno 578 , giunta nella stazione di Reggio Emilia, mentre scendeva per svolgere il servizio viaggiatori, veniva investita dalla porta S2 della vettura n.10 in composizione, che si chiudeva improvvisamente, colpendo il Cst al fianco destro e alla testa. Proseguiva il servizio fino al termine, ma poi si recava al Pronto Soccorso per un forte mal di testa. La porta è stata chiusa e posta fuori servizio, perché continuava ad aprirsi e chiudersi da sola, ma senza poterla fermare con la staffa poiché le staffe disponibili erano di misura non compatibile con l’apposito dispositivo posto in corrispondenza della porta. Altre 4 porte avevano creato lo stesso problema. |
6 settembre 2007 | Il 6 settembre 2007, una donna di 48 anni, Antonella Tanzi di Fidenza, nel tentativo di salire, nella stazione di Pietrasanta, sul treno 11866 (Pisa La-Spezia, in partenza dalla stazione di Pietrasanta alle ore 12.24), finisce risucchiata sotto le ruote, perdendo le gambe e un avambraccio. Anche il figlio, Marco Copelli, rimane ferito con un trauma facciale e un braccio fratturato: nel tentativo di sostenere la madre, finisce sul marciapiede del binario 2. Il figlio è salito per primo dalla porta di coda dell’ultima vettura, poi ha tentato la madre, ma è scivolata, finendo sotto le ruote. Il treno 11866 è composto da vetture “Media-Distanza”. Aveva la vettura pilota in testa e il locomotore tipo 464 in coda. E’ scortato da un solo macchinista (agente unico) e dal capotreno (di la Spezia) che coadiuva il macchinista alla guida del treno. Le vetture Media-Distanza si possono riaprire anche dopo la chiusura delle porte da parte del capotreno, non si riaprono solo quando il treno raggiunge i 5 Km all’ora e su questi treni, come in tanti altri, non esiste il controllo della chiusura delle porte da parte del macchinista. Leggi alcuni articoli di stampa (1), (2), (3), (4). |
13 agosto 2007 | Il giorno 13 agosto 2007, la Capotreno C. N. (che già aveva subito un infortunio il 9 aprile 2004 a causa dell’improvvisa e anomala chiusura di una porta di una vettura “Gran Confort”) dell’IdR di Firenze Pax, di scorta al treno ICN 751 da Milano C. Firenze CM in qualità di capotreno, veniva avvisata, subito dopo la partenza, avvenuta in modo regolare, da alcuni viaggiatori che tutte e quattro le porte di una delle due vetture di prima classe, tipo “Gran Confort” in composizione al treno, si erano improvvisamente spalancate in corsa. Tempestivamente la Ctr provvedeva ad avvisare il macchinista che provvedeva a fermarsi in linea. Una volta fermo,la Ctr provava invano, con l’aiuto della Cst D.P., a chiudere le porte sia con il pulsante di chiusura che con il rubinetto di isolamento. Solo successivamente, intercettando il rubinetto esterno, scesa sulla massicciata e con l’aiuto di alcuni viaggiatori, riusciva a chiudere le 4 porte. Sul libro di bordo era già stato ripetutamente segnalato il guasto delle porte. Assicurate le porte in chiusura con la chiave di servizio, il treno è potuto ripartire con tutte e 4 le porte bloccate e la vettura presenziata. L’altra vettura “Gran Confort”, adiacente a quella sopraccitata, presentava la climatizzazione guasta (vett. N. 50831898022.6). nonostante i numerosi tentativi prima della partenza, l’esito permaneva negativo. Alla richiesta di intervento della verifica indirizzato alla Sop, questa rispondeva negativamente perché troppo vicino l’orario di partenza. Durante il viaggio, la situazione diveniva insostenibile, con i viaggiatori che aggredivano pesantemente Ctr e Cst. (si ricorda che in quelle vetture non ci sono finestrini apribili) per il caldo insopportabile. La Ctr richiedeva l’intervento della verifica alla Sop di Bologna e, su richiesta e pressione dei viaggiatori, del Pronto Soccorso. Fortuitamente ciò non si è più reso necessario per l’intervento di un macchinista fuori servizio che riusciva, presentandosi, a ripristinare l’impianto di climatizzazione (ciò che probabilmente avrebbe fatto l’intervento della verifica a Milano!). Il guasto del condizionamento era già stato segnalato 6 (!!) volte. |
luglio 2007 | Lettera del RLS per richiedere un incontro a Trenitalia relativo ai risultati della commissione d'inchiesta istituita a seguito del grave incidente occorso al capotreno Di Luccio, ed altri gravi eventi. |
5 luglio 2007 | Tenta di salire sul treno in corsa e muore schiacciato sui binari. Scarica l'articolo |
27 giugno 2007 | Sul treno 515 Ventimiglia-Roma, effettuato con lo stesso materiale del 538 del giorno precedente, nella stazione di Chiavari, una porta di una vettura di 2° classe (61832290038-1) si richiudeva improvvisamente addosso a una viaggiatrice durante la discesa, imprigionandole e schiacciandole il braccio destro. Difficoltose le manovre per liberarla. |
26 giugno 2007 | Sul treno 538 Roma-Ventimiglia, nella stazione di Finale Ligure un viaggiatore stava aiutando un signore a scendere dal treno. Improvvisamente, mentre lui stava già risalendo, la porta della vettura n. 2 (50831898609-0), una “Gran Confort” di 1°classe, si chiudeva improvvisamente e con forza sulla caviglia sinistra del viaggiatore. Da sottolineare che il treno, 538, è lo stesso su cui è avvenuto l’infortunio alla collega Nanni M., il tipo di vettura, e quindi la porta, sono dello stesso tipo, “Gran Confort”, con cui sono avvenuti sia il suo infortunio che, soprattutto, quello di Antonio di Luccio e tanti altri colleghi e viaggiatori. Alla verifica, la porta, provata chiudendola e riaprendola localmente, è risultata “regolare”… |
20 giugno 2007 | Nella stazione di Orbetello, un viaggiatore si è infortunato tentando di salire sul treno 2338, effettuato con vetture tipo “Media-Distanza”, rimanendo con un braccio incastrato nella porta che si è chiusa mentre saliva con la valigia, nonostante il capotreno, I. M. di Grosseto, non avesse azionato il commutatore per la chiusura delle porte e nonostante altri viaggiatori stessero normalmente salendo o scendendo. Il viaggiatore è stato soccorso, è stato interpellato circa l’intervento di un’ambulanza, ma lo ha rifiutato. Intervenuta la Polfer e i tecnici della verifica nella stazione di Livorno, prima stazione dove è presente la Verifica (anche a Grosseto era assente…). |
14 giugno 2007 | Fuorigrotta, Napoli - S'incastra nella porta trascinato dal treno. Scarica l'articolo. |
1 giugno 2007 Stazione di Roma Termini |
Questa sera, alla stazione ferroviaria di Roma Termini, in fase di partenza dal binario 2, una persona e` finita sotto al treno, il REG 12134, Gentile da Fabriano (da Roma Termini per Ancona). Un giovane, cui pare siano rimaste staccate entrambe le gambe. Sull`accaduto ci sono versioni contrastanti. C`e` chi dice che la causa sia da ricondurre al tentativo all’ultimo istante di salire a bordo del treno gia` in movimento ma con la porta ancora aperta. Il giovane, cadendo dall’ultima porta della vettura di coda del treno, sarebbe stato travolto dalla motrice posizionata in coda. Immediato l’intervento sanitario e delle autorità di polizia. Diversi viaggiatori si sono offerti per fornire la loro testimonianza, tra cui due ragazze in lacrime, sensibilmente provate dalla vista diretta dell`accaduto da bordo treno. La partenza del treno e` stata ritardata di oltre tre ore per le formalita` di rito da parte dell`Autorità Giudiziaria. (fonte: pendolare.blogs.it) |
26 aprile 2007 | La sera del 26 aprile alle ore 21:12 la nostra cara amica Maria Nanni, dipendente della società Trenitalia impianto personale di bordo di Pisa, Capo Servizio Treno in servizio di scorta sul Tr. 538 Roma T.ni -Ventimiglia, al momento della partenza dal binario 11 della stazione di Genova Piazza Principe subiva un grave infortumio. Subito dopo aver controllato la regolare disposizione in chiusura delle porte, dato il “pronti” al capo treno, la Nanni si accingeva a risalire nella vettura n° 508318985241 dalla porta S2 (penultima vettura) , quando , nonostante il treno fosse ancora fermo , la porta di salita improvvisamente e assai violentemente si chiudeva intrappolandole il braccio all’interno . A quel punto le risultava impossibile non solo riaprirla ma anche estrarre il braccio; il treno intanto era partito in quanto il capo treno , dalla prima vettura, aveva ordinato la partenza al macchinista. Per sua fortuna la CST Nanni riusciva a mantenere i piedi sul predellino evitando così di essere risucchiata sotto le ruote, dopo poco un viaggiatore azionava il freno di emergenza fermando così il convoglio. La collega veniva soccorsa e trasportata all’ospedale Galliera , la vettura veniva chiusa ed il treno ripartiva con ca. trenta minuti di ritardo verso Ventimiglia ove la polizia Ferroviaria ed i tecnici della verifica provvedevano al controllo del materiale. In seguito a questo evento, il RLS ha inviato una prima segnalazione alla ASL di Genova. Questo incidente ricorda molto da vicino quello occorso al capotreno Antonio Di Luccio il quale, il 9 marzo 2006, nell'incidente occorsogli nella stazione di Piacenza, perse entrambe le gambe. Di Antonio ci piace segnalare una lettera da lui inviata al RLS, di incitamento a continuare la battaglia contro questa grave carenza di sicurezza rappresentata dal difettoso funzionamento delle porte di molte vetture ferroviarie e dalla mancato impegno datoriale a porvi rimedio. Maria ha voluto ringraziare tutti, per la solidarietà mostrata nei suoi confronti, attraverso una lettera. |
6 aprile 2006 |
È stata una terribile disgrazia, avvenuta ieri mattina, quando alla stazione Garibaldi delle Ferrovie dello Stato a Milano c'era poca gente in giro. Un 34enne residente a Como, anche se da qualche tempo ospite a Milano di una comunità di recupero per tossicodipendenti, è scivolato nel tentativo di salire su un treno, vuoto, diretto a Pioltello. È caduto sotto le ruote del convoglio e ha subìto gravissime lesioni alle gambe. |
4 aprile 2007 | I treni viaggiano con le porte esterne aperte, ma le FS pensano al nuovo logo! (4/4/2007) E' ormai consuetudine che i treni viaggino senza alcun controllo della chiusura delle porte. Capita spesso di vedere convogli che viaggiano a tutta velocità con le porte esterne aperte con gravissimo pericolo per i passeggeri che devono transitare in quelle carrozze. Finalmente un viaggiatore ha immortalato questo evento: il giorno 27 marzo 2007, nella tratta Lodi- Piacenza il treno IR 2285 (18.20 da Milano Centrale) ha viaggiato con una coppia di porte completamente aperte (scarica filmato .avi zippato, 962Kb). E' l'ennesima dimostrazione che le FS sono allo sbando e anche la sicurezza, che dovrebbe essere la prima condizione per un viaggio decente, viene trascurata. In questo caso non potranno dare la colpa ai soldi che mancano, semmai alla qualità del lavoro di alcuni dipendenti che nasce forse dalla demotivazione nel vedere che tutto nelle ferrovie viene fatto con i piedi o con fini diversi da quello di fornire un servizio efficiente. Nel frattempo la dirigenza FS sta pensando a come cambiare il logo della società, a dimostrazione del fatto che gli 800 milioni di lire spesi alcuni anni fa per creare quello attuale erano soldi buttati. Con tutti i problemi che ci sono da risolvere, questi super manager strapagati pensano al logo! Sembra essere l'unica cosa che sanno fare: illudere i cittadini con un'immagine moderna ed efficiente di una società che invece è incapace di affrontare anche i più semplici problemi. Ma si sa, se cambia il logo occorre aggiornarlo su tutta "la flotta", dalle scritte sulla carrozze, alle divise del personale, al tessuto dei sedili, alle carte intestate, ai biglietti inclusi quelli da visita. Ci sarà tanto lavoro da fare e tante gare d'appalto da indire, anche in questo modo si possono giustificare i tanti soldi che le ferrovie dicono di aver urgentemente bisogno. Così mentre questi manager, magari di nomina politica, pagati anche con i nostri soldi, misurano il gradimento dei nuovi loghi, i treni viaggiano con le porte aperte. (fonte: www.pendolari.too.it) |
2 aprile 2007 | L. B. dell’ Idr di Firenze Pax era di scorta al treno 771 da Firenze Campo Marte a Roma Tiburtina nella mansione di capotreno. In partenza dalla stazione di Chiusi-Chianciano Terme, dopo aver espletato il servizio viaggiatori, aver chiuso le porte del treno (tutte tranne la sua, una porta di una vettura “Gran Confort” di 1° classe) e dopo aver licenziato il treno mostrando il segnale verde al macchinista, la porta della “Gran Confort” dalla quale sarebbe dovuto salire, si è inspiegabilmente chiusa, senza nessun cicalino di avvertimento: la porta lo ha letteralmente schiacciato al bordo di chiusura. Trovandosi incastrato nel mezzo della porta, con il corpo mezzo fuori e mezzo dentro, vista la maggiore vicinanza con l’esterno, è riuscito a scendere dal treno esercitando molta forza. Una scarpa è rimasta incastrata in mezzo alla porta. Dopodiché il cst di coda ha azionato il freno di emergenza. Da sottolineare che per riaprire la porta (per liberare anche la sua scarpa) è stato necessario l’intervento del ct stesso, del cst di coda e di un macchinista, a causa della pesantezza e della forza della porta completamente bloccata. |
30 marzo 2007 |
Morte atroce sui binari della stazione ferroviaria di Novi Ligure. Questa notte un uomo di 41 anni di Tassarolo è deceduto per dissanguamento dopo essere stato travolto dal treno in movimento sui cui molto probabilmente stava trascorrendo la notte. |
1 marzo 2007 | Di questo infortunio siamo venuti a conoscenza soltanto dopo che la Procura di Milano ha deciso di indagare i presunti colpevoli. Leggi qui sotto. ------------------------------------------------ Milano, 3 lug. (Apcom) - Il capo della direzione Ingegneria, sicurezza e qualità di sistema di Trenitalia e il direttore dell'ex Cesifer (oggi Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria) sono indagati dalla Procura di Milano con l'accusa di lesioni colpose gravissime in relazione all'incidente ferroviario che il 1 marzo del 2007 provocò l'amputazione di una gamba a una ragazzina di sedici anni. Alla giovane, scivolata dal predellino di un treno in partenza dalla stazione di Lambrate, fu tranciata la gamba sinistra. Sotto accusa sono i sistemi di apertura manuale delle porte: quando il treno era fermo in stazione ma in partenza, con le porte già chiuse, i compagni di scuola della ragazza avevano aperto le porte manualmente per riuscire a salire. Proprio mentre la giovane stava per entrare sul mezzo, però, il treno è ripartito: la ragazza è così scivolata finendo sotto le ruote. Secondo l'accusa, i due indagati avrebbero violato le norme specifiche che impongono di modificare il sistema di chiusura delle porte. Nel 2003, infatti, un piano di sicurezza di Trenitalia aveva previsto l'introduzione di un sistema di porte autobloccanti ma non era stato mai applicato. Dopo l'incidente di Lambrate, Trenitalia ha appena cominciato a introdurre anche nei vecchi treni un sistema che impedisce di aprire manualmente le porte dall'esterno. Le indagini, condotte dalla Polfer, sono già chiuse. |
12 novembre 2006 | Durante la sosta nella stazione di Orvieto del treno 582, la porta S2 della vettura “Gran Confort” (di prima classe) N.1 di testa (5083.1898009.3) si chiude da sola all’improvviso, imprigionando il braccio destro della viaggiatrice che stava salendo. Aprendo il rubinetto di servizio il CT libera, con l’aiuto di 3 agenti Polfer, la signora che, benché dolorante, decide di proseguire il viaggio. Il capotreno compila la denuncia di infortunio (CH69) e la dichiarazione dell’infortunata. A Milano (fine corsa del treno) verrà effettuata la verifica del materiale. |
1 settembre 2006 | Correva a 200 km all’ora in una galleria, l’Eurostar Roma-Torino, una trentina di km dopo la stazione di Orvieto, quando la vettura n. 5 ha perso una porta di accesso di una carrozza. Il portellone è andato a schiantarsi contro un finestrino a pochi metri di distanza, crepandolo, ma senza frantumarlo. Nessuno si è ferito, solo per fortuna. Gli stessi viaggiatori, terrorizzati, hanno riferito che quella porta non si apriva in partenza da Roma, tanto da dover salire dalle porte attigue. Inoltre, pochi minuti prima dello sradicamento, la porta si era improvvisamente spalancata. Fermato il treno e riparato il guasto, il viaggio è proseguito fino alla perdita del portellone. Il Capotreno è stato avvisato, ha provveduto ad arrestare il treno; una volta garantita la sicurezza, è ripartito, a velocità ridottissima, verso la stazione di Chiusi, dove i 300 viaggiatori sono stati trasbordati su un altro treno e portati a destinazione. Nell’occasione Trenitalia aveva dichiarato: “Sono in corso accertamenti per verificare se il portellone, che era stato bloccato e messo in sicurezza a causa di un guasto, non sia stato oggetto di una manomissione”… |
23 agosto 2006 | Una viaggiatrice del treno 2201 diretto a Pisa da Bergamo, dichiara d'essere caduta dal convoglio da poco in movimento, preso la stazione di S. Stefano Magra, riportando un trauma all'anca sinistra. Successivamente la stessa denuncia il fatto alla locale stazione dei carabinieri. Al capotreno, del tutto estraneo all'accaduto, è stato inviato avviso di garanzia. |
19 agosto 2006 | Scende dal treno, grave. Si era accorto all'ultimo momento della fermata. Scarica l'articolo de "il Tirreno" del 19 agosto 2007. |
15 marzo 2006 | Durante la sosta del treno 530, durante la sosta del treno nella stazione di Roma Termini, un viaggiatore rimane intrappolato in una porta di una vettura “Gran Confort” di prima classe. Interviene il personale discorta, intanto il viaggiatore viene “liberato”. Il viaggiatore rifiuta l’ambulanza perché ha assoluta necessità di raggiungere Alessandria, riservandosi di ricorrere al medico a destino. Nella stazione di Roma viene effettuata la verifica del materiale. |
9 marzo 2006 | Il 9 marzo 2006 Antonio Di Luccio, capotreno della Passeggeri (Trenitalia) di Bologna, subiva un gravissimo infortunio che gli procurava l' amputazione di entrambi gli arti inferiori. Era nella stazione di Piacenza quando, dopo avere provveduto al licenziamento, la porta nella quale si trovava si è chiusa improvvisamente prima che riuscisse a salire sul convoglio. Antonio è rimasto incastrato con un braccio in mezzo alla porta di salita e il macchinista non ha potuto accorgersene perchè la stazione di Piacenza è situata in curva (lato nord). Il treno è quindi partito trascinandolo sul marciapiede per decine di metri prima di fermarsi. Ma ormai era troppo tardi: le gambe di Antonio erano irrimediabilmente perse. Successivamente la AUSL di Piacenza, nell'individuare nell'accaduto gravi inadempienze datoriali, emetteva prescrizione a carico dei dirigenti dell'azienda. |
1 marzo 2006 |
La signora Rosalba Garibaldi, a Bologna, mentre saliva sul treno per Mantova rimane con un braccio intrappolato nella porta e veniva trascinata per molti metri finendo sotto le ruote. Subisce l’amputazione di entrambe le gambe. Anche in questo caso il macchinista non poteva accorgersi dell’inconveniente per la mancanza del controllo “porte chiuse”. Il treno viene fermato dopo poche decine di metri dagli stessi viaggiatori accortisi dell’incidente" |
24 novembre 2005 | G. E., del P.d.B. di Genova P.P. (passeggeri), era in servizio in qualità di capotreno sul treno IC 147, proveniente da Nizza e diretto a Milano C.le. In partenza da Alassio, dopo aver licenziato il treno, la porta dalla quale stava salendo (di seconda classe), senza alcun preavviso, si è richiusa da sola, bloccando la gamba destra della capotreno fuori dalla porta. Non potendo azionare né il freno di emergenza, né l’apertura di emergenza posizionata sopra la porta, poiché si trovava a terra sugli scalini interni del treno, ha gridato chiedendo aiuto, ma delle circa 30 persone presenti sulla vettura, neanche una ha sentito, a causa del forte rumore del convoglio che entrava ed usciva dalle gallerie con la successiva fermata nella stazione di Alberga. Il tempo di percorrenza è di circa 10 minuti e la Ct è rimasta tutto il tempo in quella posizione, tirando calci con la gamba sinistra contro la porta per cercare di liberarsi, ma inutilmente, in quanto la porta, incontrando la resistenza dell’aria col treno in corsa, rimaneva bloccata con la sua gamba incastrata nel mezzo. Questo fino a quando la Ct è riuscita a raggiungere con la mano il telefono palmare e richiamare l’ultimo numero che, per fortuna, era della collega in servizio da Cst sullo stesso treno. Questa accorreva immediatamente e, viste le condizioni in cui si trovava, azionava il freno di emergenza fermando il convoglio a circa 200 metri dalla stazione di Alberga. In seguito la Ct è stata portata al Pronto Soccorso in stato di incoscienza ma con attacchi di panico in cui delirava, per calmare i quali le è stato somministrato un forte tranquillante che l’ha fatta dormire per quattro giorni. Dopodiché ha sofferto di insonnie per qualche mese, tanto da dover prendere psicofarmaci prescritti dallo psichiatra dell’Inail e da dover consultare più volte una psicologa. In conclusione, l’infortunio è stato di 10 giorni per le contusioni riportate alla gamba, ma di un mese e mezzo per problemi psicologici legati all’incidente. |
4 marzo 2005 |
Un ragazzo di 15 anni è è stato spintonato per scherzo da alcuni amici. Ferite gravi, potrebbe essere necessaria l'amputazione |
14 settembre 2004 | Il 14 settembre 2004, la collega Ct di Bologna, L. B., era in servizio, da Bologna a Milano, sull’Ic 564. Nella stazione di Piacenza, al momento di ripartire dal binario 3, dopo aver chiesto e ricevuto il consenso dai cst di centro e di coda, chiude le porte agendo sul commutatore della porta della vettura “Gran Confort” di prima classe, dopodiché ha controllato che tutte le porte fossero chiuse. Va precisato che a Piacenza, per il capotreno, si vanno a sommare due problemi, oltre a quelli che ordinariamente si hanno nelle altre fermate: trovandosi il convoglio in una posizione di semicurva e non rettilinea, ci sono difficoltà sia a vedere il segnale di partenza posto a centro rotaie, su un portale; sia a controllare la chiusura delle porte, che comporta di allontanarsi lateralmente dal convoglio stesso. A questi due è ovviamente legato anche quello di farsi vedere dal macchinista al momento in cui si licenzia il treno. Soluzione obbligata a questi problemi è allontanarsi dalla porta che viene raggiunta gioco-forza all’atto dell’avvio del convoglio. La collega, quindi, dopo aver comandato la partenza, ha raggiunto la porta con il treno che iniziava a muoversi, ha messo il piede sul predellino afferrando il corrimano. La porta, contrariamente a quanto doveva avvenire, si è chiusa di scatto senza alcun preavviso ( è infatti previsto che debba entrare in funzione un segnale acustico, c.d. “cicalino”, e il braccio destro è rimasto intrappolato tra la porta e il montante. Inoltre, la porta, pur non chiudendosi completamente, ha innescato il congegno di ribaltamento del predellino, costringendo L. a correre dietro al treno per non finirci sotto ed essere maciullata. La collega, per lo spirito di sopravvivenza che, per fortuna, ha prevalso sul panico, ha urlato per attirare l’attenzione di chiunque potesse aiutarla. L’ha sentita un ferroviere sul primo binario che, attraversando i binari, è riuscito ad attirare l’attenzione dei viaggiatori. Fortunatamente alcuni colleghi fuori servizio hanno tirato il freno di emergenza. Il treno si è fermato dopo circa 70 metri dal punto di partenza. La collega è stata liberata e, col braccio gonfio e dolorante, è stata portata al pronto soccorso e rimasta in infortunio per due settimane. Nella stazione di Piacenza è intervenuta la Polfer e sono state fatte alcune prove di apertura e chiusura a treno fermo senza usare il nottolino di comando telechiusura, ma agendo sulla maniglia di apertura e su pulsante di chiusura. Nell’occasione risultò tutto regolarmente funzionante. |
27 agosto 2004 | Empoli: cadono dal treno e fanno esposto. Due bambini e una donna non ce l'hanno fatta a scendere in tempo dal treno e sono caduti procurandosi vari traumi contusivi...(articolo tratto da "Il Tirreno" del 27 agosto 2004) |
3 luglio 2004 | Dieci pendolar imprigionati nel treno. Porte bloccate e il convoglio non ferma. Il gruppo costretto a scendere a Massa. (Leggi l'articolo apparso su "Il Tirreno" del 3 luglio 2004) |
4 giugno 2004 | Sequestrati sul treno. Non si aprono le porte alla stazione di Pontedera e i pendolari vengono portati fino a Pisa. (Leggi l'articolo apparso su "Il Tirreno" del 5 giugno 2004) |
3 maggio 2004 | Massa Carrara - Muore cadendo sotto un treno - Aveva cercato di salire quando il convoglio stava partendo. Leggi gli articoli di stampa (1), (2), (3). |
2 maggio 2004 | "Scende dal treno in corsa: e grave. Giovane di 21 anni trovato all'alba sui binari di stazione". Scarica l'articolo de "Il Tirreno" |
9 aprile 2004 | Il giorno 09 aprile 2004, la Capotreno C. N, dell’IdR di Firenze Pax,. era di scorta al treno ICN 771 in qualità di Cst da Firenze CM a Roma Tiburtina. Al momento di dare il pronti, nella stazione di Firenze C. M., prima dello stesso, si trovava con un piede sul gradino di una vettura di prima classe “Gran Confort”. Improvvisamente la porta si chiudeva senza alcun suono di avvertimento e senza che nessun agente di scorta avesse azionato il commutatore per la telechiusura come successivamente riferivano i due colleghi. La porta si abbatteva alle sue spalle intrappolandola. Solo successivamente, con fatica e dolore e con l’aiuto del capotreno riusciva a d aprire la porta 8fortunatamente il Ctr era relativamente vicino a lei e ha potuto aiutarla, vedendo la scena, senza licenziare il treno). Dall’infortunio è scaturita un’inidoneità temporanea a viaggiare per circa sei mesi. Ancora oggi, in certe posture o con sforzi anche lievi, la schiena le provoca dolore. Il bordo sensibile non è scattato, a protezione della sua incolumità, , perché in quelle vetture è collocato sul cuscino del gradino superiore dove non sostava in quel momento (non essendovi ancora giunta) pur trovandosi nella traiettoria della porta. |
15 marzo 2004 | Cade giù dal treno, multato. Era montato dalla portiera aperta di una carrozza guasta. (Leggi l'articolo apparso su "il Tirreno" del 15 marzo 2004.) |
19 agosto 2002 | Il Cst di testa, in servizio da Roma a Firenze, del treno IC 590, dopo la partenza da Roma Termini, mentre percorreva, con grande difficoltà, il treno superaffollato, veniva raggiunto da una viaggiatrice che lo informava circa una porta aperta col treno in corsa, nella vettura 9, lato interbinario e chiedeva un intervento immediato. Facendosi largo tra i numerosissimi viaggiatori, raggiungeva la vettura, un Eurofima, trovava la porta n.4 aperta completamente, all’improvviso e in velocità, subito dopo il PC Settebagni, sulla direttissima. Per prontezza e di riflessi e per fortuna, nessuna delle 5 persone presenti sulla piattaforma, di cui una seduta proprio sui gradini prospicienti la porta, era caduta, spostandosi dalla parte opposta o nel corridoio. Il Cst ha subito sgombrato la piattaforma e chiuso l’intrcomunicante di accesso alla piattaforma dalla vettura adiacente ed ha presenziato la piattaforma aspettando l’arrivo ad Orte, tentando inutilmente, per la presenza di gallerie, di comunicare col suo telefonino (il Cst non era allora dotato di telefono di servizio!) e con l’uso del passante con la Sala Operativa e con Il DCO. Ha ritenuto di evitare, in quella concreta situazione, di azionare il freno di emergenza. Prima dell’arrivo ad Orte, per la riduzione di velocità, la porta si è improvvisamente chiusa e il Cst l’ha bloccata con la chiave quadra. Tramite SOP il Ct ha poi chiesto l’intervento della verifica a Orte, ma solo a Chiusi è stato possibile ottenerlo, e fino a quel momento la porta è stata presenziata. A Chiusi la verifica ha assicurato la porta con il filo di ferro, poiché non c’era possibilità di assicurare quel tipo di porte con l’apposito morsetto. |
30 novembre 2001 |
Nella stazione di La Spezia, una viaggiatrice si aggrappa ad un treno in partenza. La viaggiatrice rimane ferita. |
24 marzo 1998 |
Stazione di Milano Rogoredo. Il treno diretto 2036 proveniente da Livorno con destinazione Milano Centrale effettuava la fermata prescritta; sul convoglio prestavano servizio, oltre ai due macchinisti, il capotreno P.A.R. e l'assistente di coda R.R. Viaggiavano a bordo del convoglio, tra i vari viaggiatori, due sorelle, R.O.R.M e R.O.M.E. Nel momento in cui il treno ripartiva dalla stazione di Milano Rogoredo, R.O.R.M. stava per scendere dal convoglio per raggiungere la sorella che era già scesa, ma perdeva l'equilibrio e cadeva sotto le ruote della vettura ferroviaria, che la travolgevano trascinandola per qualche metro, cagionandole lesoni gravissime, consistite nella perdita di entrambi gli arti. |
agosto 1996 | Francesca Brufano, 39 anni, del Personale Viaggiante di Foligno, muore cadendo da una porta di una Ale 601. |