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Notizie 2007

I macchinisti e "IN MARCIA!" rispondono al Ministro

Al Ministro per l’Economia
Tommaso PADOA SCHIOPPA
Tel. 06.4761.3565 – fax 06.4743.449
Onorevole Ministro, Quale portavoce della storica rivista dei macchinisti, “ancora IN MARCIA”, Le rendo noto che le Sue parole sono risultate offensive e denigratorie per tutti i ferrovieri che si dedicano con abnegazione e spirito di servizio al loro lavoro.

«Non archiviate quella strage»

Non hanno intenzione di mollare la presa soprattutto dopo che per la prima volta un'inchiesta ha scritto nero su bianco che le ferrovie italiane non sono al passo con i tempi sua sicurezza. I ferrovieri dell'Orsa hanno fatto opposizione alla richiesta di archiviazione della procura di Bologna per i vertici di Rete Ferroviaria Italiana nell'inchiesta sul disastro di Crevalcore. Prima di loro a opporsi è stata la famiglia di Vincenzo De Biase uno dei macchinisti morti nello scontro tra i due treni alla piccola stazione di Bolognina il 7 gennaio 2005.

Quel DdL che non dà spazio ai lavoratori

Il disegno di legge del governo non dà più poteri ai rappresentanti dei lavoratori, nonostante le insistenze di Rls, Fiom e Prc. Confindustria: la metà dei morti avviene sulle strade. Anmil: macroscopico scaricabarile. Un disegno di legge che fa acqua da tutte le parti, e non assicura la sicurezza dei lavoratori: in primo luogo perché non aumenta di un centimetro le possibilità per gli Rls - i rappresentanti alla sicurezza (Rls) - di incidere realmente sulla progettazione e il controllo dell'intero sistema, lasciando loro l'attuale ruolo poco più che formale.

RLS premono su ASL: ora basta, via l'Uomo Morto

Ieri summit a Bologna; "fu promesso a giugno 2006" - atteso OK FS Bologna.
Il Vacma (il dispositivo di sicurezza più comunemente noto come "uomo morto"), un pronto soccorso a bordo treno e profilassi da legionella. È su questi tre temi che si è articolato l'incontro di ieri pomeriggio tra gli Rls (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) delle Fs e il coordinamento delle Ausl tenutosi a Bologna nei locali dell'azienda sanitaria locale di via Gramsci.

Crevalcore, l'indagine va

Prosegue l'inchiesta sullo scontro che costò la vita a 17 persone, tra cui 4 ferrovieri. I macchinisti: soddisfazione perché i giudici hanno accolto molte loro osservazioni; ma i grandi capi delle Fs escono dall'inchiesta.
Il giorno dopo qualche perplessità c'è e anche un pò di delusione. I ferrovieri del Coordinamento 12 gennaio, nato dopo il disastro di Crevalcore del 7 gennaio 2005, non possono essere del tutto contenti. «Le scelte sulla sicurezza e l'adeguatezza della linea spettano ai dirigenti nazionali», dice Savio Galvani che quel coordinamento l'ha fondato assieme ad altri colleghi pochi giorni dopo l'incidente ferroviario costato la vita a 17 persone nello scontro frontale tra un treno passeggeri e uno merci sul binario unico della Bologna-Verona…

Crevalcore: massimi dirigenti prosciolti, i medi no

Si è conclusa l'inchiesta della procura di Bologna sull'incidente ferroviario di Bolognina di Crevalcore che il 7 gennaio 2005, a causa dello scontro frontale - in un tratto a binario unico, nonostante sia l'equivalente su ferro dell'autostrada del Brennero - tra un treno merci e un convoglio di passeggeri, provocò 17 morti e decine di feriti.

Siamo pronti a scioperare

"Siamo pronti a scioperare ancora in modo autorganizzato, se sarà necessario, per la sicurezza, contro i 10.000 esuberi e contro il macchinista unico". I delegati RSU e RLS dell'assemblea nazionale dei ferrovieri annunciano battaglia su alcuni temi e obiettivi legati al piano industriale 2007-2011 delle Ferrovie, appena presentato dai vertici Fs al governo.

Controlli e formazione degli Rls

di Luciano Togno
In questo ultimo periodo, sull'emergenza degli infortuni sul lavoro sono intervenute le massime cariche dello Stato, della Chiesa, della politica e del sindacato. Tutti concordemente richiamano tre cose: una lotta più incisiva contro il lavoro nero e precario, l'esigenza di nuove leggi, maggiori controlli da parte degli enti preposti. Solo il sindacato, da tempo, nei comunicati che stila all'indomani di gravi infortuni si spinge oltre, chiedendo di conoscere quali fossero le misure di sicurezza adottate al momento dell'infortunio.

Sicurezza sempre a rischio

sicurezzaIl nuovo Testo unico sulla sicurezza del lavoro, denunciano i sindacati, sarebbe stato stravolto dagli «esperti»: norme regionali e depenalizzazione?
di Francesco Piccioni
Mentre l'attenzione del pa ese viene dirottata da giorni sul calcio e le sue vicende, nei meandri dei ministeri si rimette continuamente mano a progetti di legge che sono destinati a incidere pesantemente sulla vita di chi lavora, cioè la stragrande maggioranza della popolazione.

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