Il primo Numero
Anno I - N. 1 Pisa, Novembre 1908. (conto corrente colla posta). In Marcia! |
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Abbonamento adesione L. 1,00 Redazione e Amministrazione Un numero separato Cent. 15. Via cavallotti, N. 3, PISA |
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Il nostro saluto Il nostro progamma Salve o compagni! Noi siamo oltremodo orgogliosi di inviare a voi tutti il nostro caldo affettuoso saluto, a voi che con encomiabile sollecitudine avete risposto al nostro appello. |
Diremo delle illogiche ed ingiuste punizioni applicate ai presunti responsabili, della necessità di modificare l'ormai vecchio decreto legge N. 477 sulle ore di lavoro; la odiosità della permanenza nel Codice Penale del famoso art. 314 sì che ormai se ne impone la sua modificazione sostanziale; denunziare anche alle autorità competenti comunali lo stato incivile, anti-igienico di alcuni dormitori; criticare insomma tutto ciò che può essere di danno morale - materiale alla classe nostra. In rubrica a parte poi, chi può e ne ha volontà, scriverà bozzetti, od articoli di attualità in rapporto alla civiltà che incalza, e che tenderà appunto al nostro al nostro elevamento morale. Ci piace qui ripetere che la Rivista non avrà alcuna tendenza politica, né aprirà le sue colonne alle astiose e caine polemiche fra compagni, sta quindi a voi tutti - che siete i naturali collaboratori - a non metterci nella assoluta e voluta intransigenza, di cestinare senz'altro ciò che non corrisponde alle condizioni suesposte, Pensiamo d'altra parte che il risultato della nostra pubblicazione sarebbe di ben dubbia utilità, se dovessero i suoi articoli circoscriversi fra i lettori abbonati, pensiamo altresì che non è facile avere a nostra disposizione i giornali quotidiani,per cui noi siamo convinti che se si vuole che l'opinione pubblica sappia, i compagni che hanno certe aderenza e influenza nei giornali locali settimanali, ritaglino e facciano pubblicare in una apposita rubrica, ad esempio « La voce dei ferrovieri » , quanto più si trova di concettoso e di utile, e che all' uopo redatti.
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Prima di chiudere il presente, ci corre l'obbligo di fare una esplicita dichiarazione, dichiarazione tanto più opportuna e necessaria, dopo che da qualcuno, in forma epistolare, è stato sollevato il dubbio che il nostro lavoro sia nocivo all'organizzazione unitaria. Noi opiniamo all'opposto, che l'organizzazione unitaria - specie nel momento che attraversiamo - non solo è utile, ma indispensabile, e pensiamo anche, che le varie categorie possano lavorare per il loro sviluppo morale, senza danneggiare in alcun modo il principio e l'essenza della unità, specialmente poi quando queste categorie, - come ad esempio la nostra - ha varie e complesse questioni da sviluppare e sviscerare fra i singoli appartenenti alla categoria stessa. Questo, a larghe linee, quanto si ripromette di eseguire in seguito questa pubblicazione, alla quale noi speriamo che i compagni tutti si vogliono interessare, perché raggiunga una larghissima diffusione; ed è con questo augurio, con questa speranza, che a forti e gagliardi lavoratori che guidano i colossali monumenti meccanici per portare ovunque la civiltà per facilitare lo scambio dei prodotti; per arrecare domani la felicità alla società avvenire, ai figli tutti della terra, che noi con sincero entusiasmo mentre ripetiamo il saluto fraterno, diciamo a tutti: Compagni, in alto i cuori, l'avvenire è nostro! la redazione. |
Introduzione
Il primo Numero
Ottavio Fedi
“In Marcia!” si trasferisce a Genova
La redazione a Milano, con Valentino Basso