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STRAGE DI BRACCIANTI AL PASSAGGIO A LIVELLO: SEI MORTI A ROSSANO IN CALABRIA

Sei vittime per l'impatto tra un'automobile e un treno locale. La tragedia al ritorno da lavoro nei campi mentre attraversavano un Passaggio a Livello a gestione privata, incustodito e senza segnalazioni. I passaggi a livello continuano a mietere vittime. Utilizzare parte delle risorse dedicate al 'lusso ed al superfluo' ferroviario per i PL

Rossano (CS), 25 novembre 2012 - Una vera e propria strage. Sei braccianti agricoli sono morti ieri sera intorno alle 17 e 15 sulla linea ionica, mentre attraversavano un passaggio al livello, all'altezza del chilometro 155+400 in prossimità di Rossano, investiti dal treno locale 3753 partito da Sibari e diretto a Reggio Calabria, mentre tornavano da una dura giornata di lavoro nei campi.

Il Passaggio a livello sul quale è avvenuta la tragedia è del tipo a scarsissimo traffico, autogestito dai proprietari dei fondi agricoli che restano interclusi dalle linee ferroviarie. Come si vede dall'immagine qui sotto, non risulta neanche segnalato al macchinista sul Fascicolo linea, il documento che riporta al macchinista tutte le informazioni sulla linea percorsa.

Dalla prima ricostruzione dei fatti e dalla testimonianza di uno degli occupanti dell'auto, rimasto incolume perché in quel momento era sceso proprio ad aprire il cancello, sembra che l'automobilista alla guida non si sia avveduto del pericolo incombente.

Il macchinista non ha potuto fare nulla per evitare l'impatto anche perché in quel momento era quasi buio e l'automobile, una monovolume, è stata trascinata sui binari per circa 300 metri. Per i viaggiatori presenti a bordo e  i colleghi in servizio solo un grande schock ma nessun è rimasto ferito. La scena che si è presentata ai soccorritori è stata raccapricciante con i corpi straziati intrappolati nell'automobile rimasta incastrata sotto al treno. 

I sei occupanti, tre uomini e te donne, tutti di nazionalità rumena, sono morti sul colpo. L'inchiesta è stata affidata al pm Maria Vallefuoco. I carabinieri, su delega della Procura, hanno sentito l'unico scampato alla tragedia, sceso dall'auto per aprire il cancello.  I militari hanno anche sentito il proprietario del fondo su cui si è verificato lo scontro. Il contenuto delle due deposizioni è adesso al vaglio del pm per verificare eventuali ipotesi di reato. La Procura ha anche disposto il sequestro, come corpo di reato, dell'automotrice Aln per verificare il punto d'impatto e ricostruire in ogni particolare la dinamica dell'incidente.

Tornano tragicamente alla ribalta i rischi dei passaggi a livello: il 28 settembre 2012 è morto il nostro collega, macchinista Giuseppe Campanella, perché quel giorno il mezzo rimasto tra i binari invece che un'automobile era un grande camion. Quello era ad esempio un passaggio al lilvello molto più importante e trafficato e non un attraversamento di campagna come quello di Rossano. Ma anche in quel caso i dispositivi tecnici disponibili in commercio - e su alcune linee già utilizzati - per segnalare l'occupazione indebita dei binari al passaggio del treno - pur ritenuti necessari dalla stesse norme fs - non erano stati istallati.

Tutti i passaggi al lvello conservano, evidentemente, un indice di pericolosità elevatissimo e ci stupisce ed indigna che alla tutela degli utenti della strada e dei ferrovieri non siano adottate le necessarie misure di salvagardia, dedicando anche una piccola parte delle risorse e dell'attenzione impegnate nel servizio 'di lusso' dell'alta velocità.

Il passaggio a livello teatro di questa strage è del tipo cosiddetto 'privato' ovvero affidato, per l'apertura e la chiusura, ai proprietari dei fondi agricoli interessati, generalmente chiusi con cancelli e lucchetti e senza alcun dispositivo automatico di segnalazione dell'arrivo del treno per gli utenti, né di segnalazione al macchinista. Ovvero chi lo usa deve guardare a destra e sinistra prima di attraversarlo per assicurarsi che non stia arrivando un treno: come un normale attraversamento pedonale sulla strada.

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La normativa che ne disciplina l'uso (articoli 64, 65 e 66 del Dpr 753/80) risale ad oltre trent'anni e risulta davvero paradossale che in questi anni di utilizzo spinto di tutte le moderne tecnologie da parte delle ferrovie, in tutti gli aspetti della produzione (regolazione del traffico, commerciale, comunicazione, gestione del personale ecc.) non siano state adottate adeguate misure di salvaguardia dell'incolumità delle persone e dei lavoratori. Se invece di una monovolume si fosse trattato di un trattore o un mezzo più grande ci sarebbero state gravi conseguenze anche per il treno, i viaggiatori e i lavoratori presenti sul treno.

Data la frenquenza e la gravità del fenomeno degli incidenti ai passaggi a livello occorre anche però dire che l'eventale negligenza dell'utilizzatore o del concessionario che sarà certamente perseguita e sanzionata, a nostro avviso, non esclude a proriori gli obblighi che gravano sul gestore della rete ferroviaria, il quale al pari di qualsiasi altro imprenditore impegnato in ogni settore produttivo, ha l'obbligo giuridico di adottare ogni misura 'tecnicamente possibile' per prevenire ed evitare incidenti e infortuni. Anche sapere che quel 'concessionario'  sarà processato non ci basta perché nel frattempo saremo col fiato sospeso ad attendere chi di noi sarà la prossima vittima di un altro incidente al PL.

Il 2 novembre 2011, si era sfiorata la tragedia su un passaggio a livello della stessa categoria, (considerati secondari quindi poco pericolosi)  solo per la prontezza del macchinista e la fortunata condizione di visibilità, giorno pieno e assenza di nebbia, che gli  hanno permesso con una rapida quanto disperata frenata di fermarsi a pochi metri dall'ostacolo. Un'incidente mancatato che non è servito a far affrontare il tema in termini di investimenti.

Pur rischiando di sembrare ripetitivi non ci stancheremo mai di richiamare il dovere, oltre che morale, anche giuridico di tutelare l'incolumità dei cittadini e dei lavoratori affinché siano utilizzate parte delle risorse dedicate al 'lusso ed al superfluo' del trasporto ferroviario per garantire più siucurezza per tutti.

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Stralcio norme su passaggi a livello del

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 11 luglio 1980, n. 753

Nuove norme in materia di polizia, sicurezza e regolarita' dell'esercizio delle ferrovie e di altri servizi di trasporto. (GU n.314 del 15-11-1980 - Suppl. Ordinario )

(...)

TITOLO IV
SISTEMA DI PROTEZIONE DEGLI ATTRAVERSAMENTI DEI PASSAGGI
A LIVELLO E PRESCRIZIONI PER GLI UTENTI


Art. 64. I passaggi a livello delle strade pubbliche o private per l'attraversamento delle ferrovie possono essere: a) del tipo con barriere o semi-barriere, manovrati sul posto, a distanza o automaticamente intendendosi compresi nel termine di barriere le sbarre, i cancelli ed altri dispositivi di chiusura equivalenti; b) del tipo senza barriere, provvisti o meno di segnalazione luminosa e acustica verso la strada ed a comando automatico. Spetta alle aziende esercenti le ferrovie stabilire il tipo di impianto per ogni attraversamento. Per le ferrovie in concessione, i competenti uffici della M.C.T.C. possono sempre disporre, per motivi di sicurezza, l'installazione dei dispositivi di protezione di cui al comma precedente a passaggi a livello senza barriere. Per quanto riguarda le segnalazioni stradali di "passaggio a livello", la visibilita' della linea ferrata per i passaggi a livello senza barriere nonche' il funzionamento automatico dei dispositivi di segnalazione e di protezione dei passaggi a livello con semi-barriere e di quelli senza barriere provvisti di segnalazione luminosa e acustica, si applicano le norme del vigente codice della strada e delle relative disposizioni di esecuzione. Per i passaggi a livello con barriere manovrate in correlazione con l'effettiva marcia dei treni, la chiusura delle barriere stesse, prima del passaggio di ogni convoglio, deve essere assicurata dall'azienda esercente, con appositi dispositivi o con idonei sistemi di esercizio. Negli altri casi in cui non sia stabilita la suddetta correlazione le barriere devono essere chiuse almeno cinque minuti prima dell'orario di transito del treno. I passaggi pedonali senza barriere possono essere muniti di girandole, manovrabili dagli utenti, o di labirinti. I passaggi a livello privati possono essere muniti di chiusure con chiavi in consegna agli utenti.


Art. 65. Per l'attraversamento dei passaggi a livello pubblici si applicano le norme del vigente codice della strada a delle relative disposizioni di esecuzione. Le stesse norme sono estese ai passaggi a livello privati, esclusi quelli con chiavi in consegna agli utenti. E' proibito ai non addetti al servizio dei passaggi a livello aprire, chiudere e, comunque, manovrare le barriere e gli altri dispositivi dei medesimi. I trasgressori sono puniti con l'ammenda da L. 100.000 a L. 1.000.000 o con l'arresto fino a due mesi.


 Art. 66. L'uso dei passaggi a livello privati e' regolato da apposita convenzione fra l'azienda esercente la linea e l'utente. Per le ferrovie in concessione la convenzione deve essere approvata dai competenti uffici della M.C.T.C. passaggi a livello privati con chiavi in consegna agli utenti sono usati sotto la diretta responsabilita' degli utenti stessi che, prima di effettuare l'attraversamento, devono accertare con ogni cura e prudenza che nessun treno od altro mezzo su rotaia stia sopraggiungendo e quindi transitare rapidamente. Inoltre e' fatto divieto agli utenti dei detti passaggi a livello di tenere aperti gli attraversamenti oltre il tempo strettamente necessario per il passaggio. I trasgressori alle disposizioni del terzo e quarto comma incorrono nell'ammenda da L. 150.000 a L. 450.000.

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