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LICENZIAMENTO DE ANGELIS: TRENITALIA RINUNCIA AL RICORSO IN APPELLO

Le FS riconoscono il crudele errore commesso il giorno di ferragosto 2008, quando 'cacciarono' Dante De Angelis con la polizia dal deposito locomotive di Roma S. Lorenzo. Si è chiusa oggi in Tribunale la vicenda del licenziamento iniziata con il primo spezzamento dell'ETR 500 avvenuta a Milano il 14 luglio 2008. C'è voluto il terzo 'spezzamento', l'incidente di Anagni, il 24 gennaio 2009, per cambiare i tenditori e i protocolli di manutenzione dei treni frecciarossa. Ecco i documenti: Ministero dei trasporti - ANSF (relazione annuale 2009, pag 19)

 

Roma, 12 novembre 2012 - Oggi brindiamo alla rinuncia da parte delle Fs del ricorso in appello sul licenziamento di Dante De Angelis; hanno finalmente riconosciuto il crudele errore commesso il giorno di ferragosto del 2008, quando il 'nostro' macchinista fu cacciato dal lavoro con l'aiuto della Polfer.

La chiusura definitiva della vertenza sul procedimento giudiziario in corso per il licenziamento del macchinista e delegato alla sicurezza Dante De Angelis, espulso da Trenitalia il 15 agosto 2008 per aver denunciato pubblicamente i ripetuti incidenti avvenuti ai treni eurostar è avvenuta oggi di fronte alla Corte d'Appello di Roma con una transazione.

Le sue dichiarazioni odierne, sulla sicurezza ferroviaria, rilasciate per chiudere il contenzioso legale, sotto la minacciosa scure della perdita del posto di lavoro sono consapevolmente distorte e strumentalizzate da una dirigenza aziendale che deve rispondere di fronte e vari Tribunali di numerosi incidenti e morti sul lavoro, nell'ignobile quanto vano tentativo di denigrare l'impegno civile e sindacale che egli da anni mette al servizio della sicurezza.

La 'verità dei fatti' è molto semplice: se avessero ascoltato Dante, invece di licenziarlo, avrebbero sostituito subito i ganci dell'ETR500 e migliorato la manutenzione sei mesi prima, piuttosto che aspettare l'incidente grave. Queste modifiche sono poi avvenute, invece, alla chetichella a seguito delle prescrizioni imposte dall'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria (vedi pag. 19, Relazione annuale) e dal Ministero dei Trasporti (qui sopra uno stralcio di pag.16 della relazione d'indagine conclusiva) solo dopo lo spezzamento del frecciarossa 9456, carico di viaggiatori, avvenuto sulla linea Alta Velocità Napoli-Roma nella stazione di Anagni (FR) il 26 gennaio 2009.

Una filosofia aberrante, quella adottata nell'era Moretti, ovvero licenziare chi segnala i problemi prima che questi causino quegli incidenti che poi vengono irresponsabilmente definiti 'spiacevoli episodi'. 

Con questa tecnica le ferrovie hanno prima tentato di espellere Dante dal lavoro col licenziamento, già annullato da una sentenza del Giudice del lavoro il 26 ottobre 2009,  poi di intimidirlo con la minaccia di un lungo contenzioso legale e oggi ancora col barbaro tentativo di denigrazione. 

L'unico risultato che hanno ottenuto è stato quello di macchiare ulteriormente l'immagine aziendale proprio sui temi della sicurezza. Oggi possiamo dire che il sostegno e la mobilitazione dei ferrovieri hanno conseguito il grande risultato di restituire, assieme al posto di lavoro per Dante, anche la serenità per i molti ferrovieri e delegati che si occupano di sicurezza.

Ezio Gallori

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