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ETR spezzati e licenziamento De Angelis

Etr 500 a Milano C.leULTIM'ORA: IL PREFETTO DI ROMA - A CAUSA DEL MALTEMPO - DISPONE PER LUNEDI 6 FEBBRAIO 2012  LA CHIUSURA TOTALE DI SCUOLE E UFFICI

SARANNO QUINDI CHIUSI ANCHE TUTTI GLI UFFICI GIUDIZIARI

CONSEGUENTEMENTE L'UDIENZA D'APPELLO DEL RICORSO DI TRENITALIA CONTRO IL
 REINTEGRO DI DANTE DE ANGELIS
SARA' RINVIATA A DATA DA DESTINARSI

TRENITALIA PRESENTA RICORSO E POI CHIEDE A DE ANGELIS UN'ABIURA PER RITIRARLO. L'ART. 18 PRESIDIO DI GIUSTIZIA SOCIALE


APPUNTAMENTO PER TESTIMONIARE VICINANZA E SOLIDARIETA' - Lunedì 6 febbraio 2012, ore 9,30 presso Corte d'Appello di Roma, Via R. Romei angolo Via V. Varisco

Si terrà lunedì prossimo, 6 febbraio, l'udienza conclusiva sul ricorso presentato da Trenitalia, presso la Corte d'Appello di Roma, relatrice la dott.ssa Donatella Casablanca, contro la sentenza di annullamento che ha reintegrato il 'nostro' macchinista Dante De Angelis al suo posto di lavoro dopo il clamoroso licenziamento di ferragosto del 2008. Il provvedimento era stato motivato dalle dichiarazioni che egli aveva rilasciato a seguito dei ripetuti incidenti accaduti ai treni Eurostar in quel periodo.

Secondo l'azienda gli allarmi lanciati risultavano non veritieri e dannosi per la sua immagine.

Tra gli incidenti avvenuti in quel periodo, aveva fatto scalpore, in particolare, lo spezzamento dei treni ETR 500 frecciarossa, che pur non avendo causato danni alle persone avevano messo in evidenza seri problemi strutturali, di progettazione e di manutenzione ai treni 'di punta' delle Fs. Da questo la durissima reazione dall'azienda nei confronti di un rappresentante per la sicurezza dei lavoratori che aveva doverosamente posto il problema della sicurezza su alcuni convogli per prevenire il ripetersi di fatti analoghi.

Era intervenuto direttamente anche l'a.d. Mauro Moretti il quale, pur riconoscendo i difetti progettuali di quei treni, aveva rivendicato personalmente la scelta del licenziamento.

In realtà fu chiaro a tutti che i dirigenti aziendali colsero l'occasione per espellere un delegato sindacale scomodo che aveva posto al centro della sua attività la verifica ed il controllo delle condizioni di sicurezza dei lavoratori e dei viaggiatori.

Tanto più che dopo alcuni giorni dal primo spezzamento, avvenuto il 14 luglio 2008, ne avvenne un secondo che interessò un treno vuoto, appena arrivato a Milano e il 24 gennaio 2009 ad Anagni, sulla linea AV Napoli Roma, si spezzò addirittura il treno frecciarossa 9456, partito da Napoli e diretto a Bologna, carico di viaggiatori. Fortunatamente nonostante il rischio corso dai viaggiatori e dal personale non vi sono stati feriti. Però solo dopo il clamoroso spezzamento di Anagni e grazie alla conseguente inchiesta ministeriale, ed alle prescrizioni dell'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria, ANSF, Trenitalia è stata finalmente costretta a riconoscere la necessità di rivedere i protocolli di manutenzione e sostituire i ganci di tutta la flotta, cose di cui fino a quel momento aveva fermamente negato la necessità.

Nonostante questi eventi che dimostravano la fondatezza e la correttezza dell'operato di De Angelis egli per vedere annullato il licenziamento dovette attendere il 26 ottobre 2009 per la pronuncia del Giudice del Lavoro di Roma, Dario Conte, il quale con una dettagliata sentenza riconobbe che De Angelis aveva agito legittimamente, nell'interesse generale, rispettato la verità sostanziale dei fatti e che non aveva usato termini offensivi o denigratori.

L'azienda, con un accanimento degno di ben altre finalità ha presentato - contro ogni logica giuridica - ricorso in appello contro questa sentenza insistendo e sostenendo una tesi molto insidiosa pur di per espellere De Angelis dal suo lavoro: secondo i legali del gruppo Fs Spa, infatti, il diritto di critica garantito a tutti i cittadini dall'art. 21 della Costituzione si applicherebbe in maniera attenuata ai lavoratori dipendenti e pertanto resterebbe preclusa la possibilità di criticare la propria azienda, a prescindere dalla veridicità di quanto si dice, anche su un tema così rilevante come quello della prevenzione degli incidenti ferroviari.

Nella prima udienza del giudizio d'appello, tenutasi il 21 novembre scorso, la Corte d'Appello, rinviando la sentenza all'udienza del 6 febbraio aveva pure invitato le parti a trovare un'intesa per una transazione bonaria. Trenitalia ha inviato nei giorni scorsi la propria offerta per ritirare il ricorso d'appello: chiede che De Angelis accetti di subire 10 giorni di sospensione e, soprattutto, firmi una dichiarazione che smentisca le risultanze delle inchieste sugli spezzamenti. Quella che chiedono al nostro compagno di lavoro somiglia ad una vera e propria 'ritrattazione' dal vago sapore di 'abiura', che ha scarse probabilità di essere accettata, finalizzata evidentemente più ad una pubblica umiliazione di fronte ai compagni di lavoro e all'opinione pubblica, che ad una reale volontà conciliativa.

Questa vicenda mostra come ancora una volta l'art. 18 sia un presidio di giustizia e di tutela non solo del singolo lavoratore ma anche della prevenzione, della sicurezza sul lavoro, la sicurezza nei nei trasporti e in generale di una qualsiasi attività produttiva: senza queste tutele nessun lavoratore potrebbe mai occuparsi ed esprimersi sui rischi e i pericoli di cui è a conoscenza. La sentenza che sarà pronunciata il 6 febbraio è estremamente importante per tutti; per questo invitiamo i ferrovieri e tutte le persone interessate a presenziare all'udienza.

Roma, 1 febbraio 2012


 

ECCO IL TESTO DELL'ABIURA:

BOZZA DICHIARAZIONE CHE SI CHIEDE VENGA RILASCIATA DAL SIG. DE ANGELIS

In merito al contenzioso da me promosso nei confronti della società, relativo al provvedimento adottato nei miei confronti a seguito delle dichiarazioni da me rese all’Agenzia di stampa Adnkronos in data 18 luglio 2008 a seguito di quanto accaduto durante le operazioni preliminari di controllo e di predisposizione dell’Eurostar 9427 Milano-Roma,  gli elementi di conoscenza più precisi che successivamente sono emersi, e che ho avuto modo di acquisire e condividere,  mi consentono di precisare oggi quanto segue.

Devo anzitutto riconoscere che l’inchiesta tecnica effettuata sull’episodio ha escluso carenze manutentive, o usura dei materiali, ed ha consentito di ribadire che nell’evento non è stata messa a rischio né l’incolumità dei lavoratori, né si sarebbe potuta potenzialmente mettere a rischio l’incolumità dei passeggeri.

Tale tesi ha successivamente trovato conferma nella pronuncia in data 20 novembre 2008 del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Milano che, accogliendola richiesta avanzata dal Pubblico Ministero, ha disposto l’archiviazione del procedimento penale avviato in relazione agli stessi fatti dichiarando che:“il reato contestato si ritiene concretizzato con il verificarsi del pericolo cui la propria azione od omissione è diretta. Nella specie, l’evento ipotizzato, non risulta essersi verificato”.

Le dichiarazioni che ho rilasciato nell’immediatezza del fatto erano ovviamente fondate sugli scarsi elementi di conoscenza che avevo in quei momenti.

Quanto è stato da me successivamente acquisito mi permette oggi di asserire che le mie valutazioni relative allo stato di manutenzione ed usura dei materiali rotabili, riferite in particolare all’evento del 14 luglio u.s., erano errate.

Voglio confermare di non aver mai messo in discussione lo stato di sicurezza delle Ferrovie Italiane. Ho invece rappresentato l’esigenza di tenere alta la vigilanza che l’Azienda quotidianamente persegue anche attraverso la collaborazione e l’esperienza dei lavoratori, con risultati di cui, per primi, i dipendenti vanno fieri.

Devo riconoscere altresì che, relativamente all’episodio verificatosi, l’Azienda si è adoperata in questo lasso di tempo trascorso dall’evento per neutralizzare anche eventuali errori degli operatori comunicando correttivi tecnologici alle imprese fornitrici.

Va infine dato atto alla società che ha colto l’opportunità di quanto avvenuto per rafforzare e migliorare il rapporto con le Organizzazioni Sindacali ed i Rappresentati della Sicurezza dei Lavoratori, che possono fornire un importante contributo al mantenimento dei livelli di eccellenza nella sicurezza delle ferrovie italiane.


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