Si spezza ancora un asse a treno merci
Disastro sfiorato a Vaiano (PT).
Roma, 26 settembre 2009 - Nei giorni scorsi in Toscana, a Vaiano, per la seconda volta in poche settimane, si è sfiorato un nuovo disastro ferroviario, ancora a causa dello spezzamento dell’asse di un treno merci, così come era successo il 29 giugno a Viareggio.
Il fatto, gravissimo per le sue potenziali conseguenze, è accaduto la sera del 28 luglio scorso ma solo oggi ne conosciamo alcuni dettagli, sulla tratta Bologna Firenze, la linea più importante e trafficata d’Italia, al treno 91255, carico di merce ordinaria, né tossica né pericolosa, non lontano da dove, il 22 giugno il deragliamento di una cisterna carica di acido fluoridrico aveva paralizzato il traffico nazionale e messo a repentaglio la marcia di un treno regionale e l’ambiente circostante.
Chiediamo alla Procura di Prato, titolare delle indagini vista la frequenza di questi guasti, di valutare oltre alla ricerca delle eventuali responsabilità anche l'opportunità di disporre misure urgenti di salvaguardia per la pubblica incolumità.
Siamo preoccupati, infatti, oltre che per l’incidente in sé anche per il silenzio, al limite dell’omertà, che ha circondato questo gravissimo episodio, poiché ciò dimostra che sul piano tecnico, della manutenzione, della vigilanza e dei controlli non si è fatto tesoro della strage di Viareggio.
Lo spezzamento di un asse e la fuoriuscita del carrello, ma anche di una sola ruota, dalle rotaie, rappresentano uno dei fenomeni più rischiosi, per le alte possibilità di urto con i treni provenienti in senso opposto, di perdita del carico e comunque per l’oggettiva pericolosità per la circolazione ferroviaria.
La rottura stavolta sarebbe avvenuta per il surriscaldamento della “boccola”, il dispositivo che normalmente assorbe l’attrito tra la parte rotante e quella ferma, come avvenuto il 6 giugno a Pisa S. Rossore, dove un treno merci è deragliato per la stessa ragione.
Il macchinista è stato “avvisato” da uno dei dispositivi di rilevamento della temperatura delle boccole, disposti lungo i binari tra Vernio e Vaiano ma la distanza tra questi apparecchi di controllo è tale che non avrebbe impedito al calore di causare l’incidente.
Riteniamo infine che ferrovieri, viaggiatori e opinione pubblica abbiano il diritto di conoscere tutto quanto accade sui nostri binari, non solo perché riguarda un’azienda ed un servizio pubblico ma soprattutto perché sono i lavoratori, i viaggiatori ed i cittadini a subirne sempre le conseguenze, in termini di incidenti o più semplicemente di disservizi.
I 31 morti di Viareggio hanno mostrato a tutti quali effetti può produrre un guasto di questo tipo.
Le FS e le autorità di controllo e vigilanza hanno il dovere della massima trasparenza: il silenzio è il principale nemico della sicurezza.