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Donna uccisa dell'Espresso 905 a Trebisacce (BS)

Le 'porte killer' uccidono ancora.

Se il treno fosse stato dotato del sistema di "controllo porte chiuse" la presenza dei bagagli, di una persona o di altri ostacoli avrebbe fatto mancare la "luce verde" al macchinista che non sarebbe partito.

Nonostante questo tipo di incidente con le "porte killer" si ripeta ormai con una frequenza impressionante ancora non viene introdotto l'obbligo del dispositivo di controllo porte su tutti i treni, il cui costo srebbe irrilevante se commisurato alle spese per l'estetica dei treni - velluti e carrozzerie multicolore - e quelle per la propaganda.


Solo pochi giorni or sono, il 19 agosto 2010, Giacomo Burla, di 58 anni, era morto a Treviglio (BG) nel tentativo di salvare la moglie rimasta intrappolata nella porta del treno, il 2098.

TREBISACCE (CS), 31 agosto 2010 - Donna muore travolta dall'Espresso dal quale era appena scesa. È stata uccisa.

La sfortunata cittadina dell'Est europeo, Dorina Bortofleac, 49 anni, romena e coniugata con figli, per cause ancora in corso di accertamento, stava scaricando i numerosi bagagli dall'Espresso 905 proveniente da Torino Porta Nuova e diretto a Catanzaro Lido. Era salita sulla stesso treno che l'ha uccisa alla Stazione Centrale di Bari, poco dopo le 8, mattina diretta appunto a Trebisacce dove una connazionale le aveva trovato un'occupazione come badante, lavoro che Dorina Bortofleac svolgeva anche nella città pugliese.

Arrivata in riva allo Jonio è accaduto l'impensabile. L'orologio segnava le 11,14. Secondo la ricostruzione, la donna è scesa dal treno utilizzando la porta sbagliata. Poi forse è inciampata, o scivolata sui binari. Da qui ha cercato di scaricare le buste in plastica contenenti il corredo che portava con se. Proprio in quel momento il treno è ripartito, senza che il macchinista o il personale di bordo, tantomeno i passeggeri, si accorgessero di nulla. E la tragedia si è consumata. Il convoglio ha prima tranciato alla donna il braccio e la gamba destra. La malcapitata sembra che abbia avuto, seppur sanguinante, la forza di chiedere aiuto, con un flebile respiro di voce. Poi però è svenuta.

I primi ad accorgersi della disgrazia sono stati un ragazzo di Locri, A. I. di 20 anni, in visita alla fidanzata di Trebisacce; e il titolare del Bar stazione, G. L. di 60, che tra la disperazione generale hanno allertato i soccorsi. Sono partite le chiamate al "118" e alle forze dell'ordine. E all'arrivo dei soccorsi, ci sono state anche polemiche per un loro presunto ritardo. Alcuni testimoni hanno riferito che la donna non è morta sul colpo e che l'ambulanza del 118 è giunta in ritardo.

In attesa dei soccorsi Dorina Bortofleac, che aveva subito gravi lesioni, sarebbe insomma morta dissanguata. Secondo quanto è emerso dagli accertamenti investigativi, l'ambulanza del 118 che avrebbe dovuto soccorrere la donna - intervento rivelatosi comunque inutile perchè la romena era già morta - è giunta da Cassano impiegando quasi venti minuti. Quella in servizio a Trebisacce invece era impegnata in un altro intervento.

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