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Morto in tunnel Pietro Mirabelli, RLS

La morte nera, ha colpito ancora

È morto Pietro Mirabelli

fotografia di Pietro Mirabelli


Le grandi opere sono costruite con la terra, il cemento ed il sangue di chi lavora.
Pietro Mirabelli, 54 anni, è morto stanotte schiacciato da alcuni massi mentre lavorava al "fronte" di scavo del tunnel ferroviario "Alptransit" di Sigirino, tubo est galleria di base del Ceneri, che potenzierà i collegamenti tra Italia e Svizzera.

Pietro era un minatore speciale, delegato sindacale, che ha dedicato la sua esistenza alla difesa della sicurezza e della dignità dei minatori, impegnato per il riscatto sociale e culturale dei suoi compagni di lavoro.
La strage sul lavoro continua e non conosce confini. La cultura della sicurezza di cui Pietro era maestro non è bastata a salvarlo dal blocco di roccia che un macchinario gli ha scaricato addosso.
Il suo contributo umano e sindacale è stato preziosissimo durante i lavori dell'AV ferroviaria Firenze-Bologna, nel Mugello, dove era riuscito ad infrangere il muro del silenzio sulla condizione dei minatori moderni.
A lui si deve una sorta di gemellaggio tra le comunità del Mugello e il suo paese di origine, Pagliarelle nel cosentino, luogo di emigrazione di minatori.
Lo abbiamo conosciuto e apprezzato in diverse iniziative organizzate dalla rivista per le sue competenze, la sua calma, il suo sguardo dolce e i suoi toni gentili.
Il suo modo di fare attività sindacale, continuando a lavorare al "fronte", la sua onestà intellettuale si percepivano all'istante stingendogli la mano: rugosa, onesta e forte.
Insieme alle lacrime e alla vicinanza ai suoi cari esprimiamo tutta la rabbia contro le imprese che pur trattando lavorazioni pericolosissime continuano a non adottare le soluzioni necessarie salvare la salute e la vita delle persone.


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