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Sugli incidenti ferroviari, la trasparenza 'opaca' del ministro Delrio

Marcia indietro del ministro Delrio sulla trasparenza nelle indagini sulle cause degli incidenti ferroviari. La già scarsa 'trasparenza' dei predecessori ha lasciato il posto all'opacità amministrativa di questo ministro e dei dirigenti alle sue dirette dipendenze.


Roma, 1 marzo 2017 - Questa mattina con tre fredde righe, "richiesta respinta per mancanza di interesse legittimo", il ministero dei trasporti, guidato da Graziano Delrio, ha negato ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) del settore ferroviario la possibilità di contribuire all'inchiesta in corso sul disastro ferroviario di Pioltello del 25 gennaio scorso dove morirono tre viaggiatrici e centinaia  di persone restarono ferite.

Con questa lettera a firma di Fabio Croccolo, Direttore dell'Organismo investigativo, Delrio ha passato il segno: le dichiarazioni in diretta sui Tg, le promesse, gli impegni e il cordoglio del ministro dopo il disastro ferroviario di Pioltello appaiono oggi come sterili atti dovuti verso l'opinione pubblica e lacrime di coccodrillo solo per rispondere e alla commozione del momento di fronte a morti e feriti. Poi quando i Rappresentanti per la Sicurezza dei lavoratori, offrono le loro conoscenze nel campo per contribuire a migliorare la sicurezza ferroviaria, partecipando all'indagine ministeriale - esattamente nei termini previsti dalla legge -  la politica miope del ministro e la tecnocrazia ministeriale si rimangiano tutto e negano ogni possibilità di partecipazione democratica. Altro che trasparenza!

Infatti il ministero ha negato ripetutamente già nelle settimane scorse ai rappresentanti del personale ferroviario la possibilità di  "presentare i loro pareri e opinioni sull'indagine ed essere autorizzati a esprimere osservazioni sulle informazioni in progetti di relazione (...)" su tutte le indagini riguardanti gli ultimi incidenti ferroviari avvenuti nei mesi scorsi (asse spezzato su treno merci a Novara Boschetto il 25 settembre 2017, deragliamento pendolino ETR 600 a Firenze Castello il 9 novembre 2017, deragliamento treno pendolari nella Galleria Santomarco a Cosenza il 6 dicembre 2017), che erano state regolarmente presentate a firma di oltre 20 RLS del settore, provenienti da diverse imprese e da tutte le regioni

Questa 'opacità' nell'era Delrio non si spiega, poiché in passato, i RLS avevano già partecipato nei termini previsti dalla legge, e senza ostacoli, a inchieste amministrative sugli incidenti ferroviari, proprio ai sensi dell'art. 21 del D.Lgs 162-07: "(...) L'indagine è condotta nella massima trasparenza possibile, consentendo a tutte le parti coinvolte di esprimersi e di avere accesso ai risultati. Il gestore dell'infrastruttura e le imprese ferroviarie coinvolti, l'Agenzia, le vittime e i loro parenti, i proprietari di beni danneggiati, i fabbricanti, i servizi di soccorso intervenuti e i rappresentanti del personale e degli utenti sono regolarmente informati dell'indagine e dei relativi progressi e devono, per quanto fattibile, poter presentare i loro pareri e opinioni sull'indagine ed essere autorizzati a esprimere osservazioni sulle informazioni in progetti di relazione (...) ". 

Come rivista siamo indignati e scandalizzati, assiema a tutti i ferrovieri per le risposte omissive e per la violazione, dello spirito della legge, la quale, al contrario di quello che affermano Delrio & C., è tutta improntata alla massima trasparenza possibile e alla partecipazione di tutti i soggetti interessati, i quali ciascuno per la sua parte, possono contribuire al miglioramento della sicurezza ferroviaria.

Nel respingere la legittima richiesta di trasparenza e partecipazione all’indagine, Croccolo fornisce una lettura errata dell'art. 21 negando capziosamente che oltre a “Gestori e imprese ferroviarie coinvolti” sono legittimati a presentare pareri e opinioni e osservazioni anche gli altri soggetti citati, tra cui "i rappresentanti del personale e degli utenti". La furia burocratica sconfina addirittura nella citazione non pertinente di un decreto interministeriale riguardante l'applicazione del pronto soccorso sui treni e in inaccettabili interpretazioni del D.Lgs 81 sul ruolo e le prerogative dei RLS quando non ha (lui si), nessuna legittimazione né competenza istituzionale a farlo.

Risulta penoso, di fronte ai morti e ai feriti di Pioltello e di tutte le altre vittime dei numerosi incidenti, scoprire che i superburocrati ministeriali, che avrebbero "l'alto compito" di migliorare la sicurezza dei treni, si soffermino invece 'sulle virgole' allo scopo di alzare un muro di gomma con sterili formalismi, contro chi vuole dare il proprio contributo qualificato per prevenire altri disastri. Per giunta si ignora o si fa finta di ignorare che i RLS hanno già partecipato come soggetti legittimati a precedenti inchieste dello stesso Organismo Investigativo.

Inoltre, tutti i ferrovieri - di qualsiasi impresa gestore o divisione - che lavorano sui binari sono sempre coinvolti, perché la rete ferroviaria è il nostro ambiente di lavoro e l'essere o meno vittima di un disastro ferroviario, per noi lavoratori, per i nostri viaggiatori e anche per chi vive nei pressi delle linee, è una evenienza affidata solo al caso e non all'appartenenza a questa o quella impresa.

Ci auguriamo che il ministro Delrio - o chi lo sostituirà - intervenga tempestivamente per richiamare tutta la struttura ministeriale ad un più consono approccio alla trasparenza degli atti e delle attività istituzionali e in particolare a quelli riguardanti la sicurezza ferroviaria. Senza trasparenza non c'è sicurezza.

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