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Sicurezza sul lavoro, lettera aperta RLS a Mattarella: "Il Jobs Act neutralizza la Commissione gli Interpelli"

Con una lettera aperta al Presidente della Repubblica, gli RLS dei ferrovieri denunciano il corto circuito istituzionale causato dal Jobs act.

La Commissione per gli Interpelli, competente su salute e sicurezza del lavoro, è ferma da sei mesi per il passaggio delle competenze e dei dipendenti dal Ministero al nuovo Ispettorato Nazionale del Lavoro.

Prendendo spunto da una questione specifica di categoria, come il pedale a Uomo Morto, sollevato un problema generale.

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Roma, 5 giugno 2017 - Come è noto, il diavolo a volte fa le pentole ma non sempre riesce bene con i coperchi. E' proprio il caso di questa singolare vicenda che vede coinvolti il governo ed  i vertici del ministero del lavoro, i quali nella stesura delle contestatissime norme della riforma del mercato del lavoro, il cosiddetto Jobs Act, non hannno tenuto conto di tutti gli effetti che questa avrebbe prodotto nel complesso sistema normativo vigente. E' quanto hanno denunciato gli RLS con una lettera aperta al Presidente della Repubblica, pubblicata dal quotidiano Il Manifesto, nei giorni scorsi.

Tra gli altri effetti negativi, la riforma ha prodotto la paralisi istituzionale della Commissione per gli Interpelli sulla sicurezza, istituita presso il ministero del lavoro, la quale, scrivono gli RLS a Mattarella, "svolge la delicatissima funzione di fornire agli Organismi di Vigilanza, Ispettori ASL e Ispettori del lavoro, indicazioni ed interpretazioni univoche su scala nazionale per l'applicazione omogenea delle leggi in materia di salute e sicurezza del lavoro". Infatti, questa commissione pur se poco nota al grande pubblico svolge un ruolo importante di interlocuzione con tutti i soggetti sociali interessati, quali Regioni, sindacati, imprese, Ordini professionali, ecc.  con effetti diretti sull’efficacia dei controlli istituzionali nei luoghi di lavoro.

Nonostante la "grande mole di lavoro arretrato e istruttorie già completate non si riunisce da circa sei mesi. Ciò sembrerebbe legato - specificano gli RLS - all’adozione del Job act, all'istituzione del nuovo Ispettorato Nazionale del Lavoro, il quale avrebbe assorbito tutto il personale già dipendente del Ministero del lavoro, titolare per legge a presiedere e gestire la Commissione per gli Interpelli".

Più precisamentete, alcuni componenti della Commissione per gli Interpelli, prevista dall'art. 12 del Decreto legilsativo 81-2008, che la legge vuole provenienti dal Ministero del lavoro, a seguito della riforma con cui è stato approvato il job act, non siano più dipendenti dello stesso ministero ma del nuovo Ispettorato Nazionale del Lavoro. Quindi sarebbero stati ritenuti delegittimati dalla loro stessa amministrazione poiché sul piano strettamente formale non avrebbero più titolo a parteciparvi. Ma non è tutto: la loro sostituzione con altri funzionari del ministero appare difficilissima perché tutto il personale ministeriale con esperienza in campo della sicurezza e della vigilanza è 'transitato' al nuovo Ente. Ancora oggi, dopo sei mesi, il ministero non pare abbia adottato alcun ragionevole provvedimento transitorio per garantire la funzionalità dell'Organismo né prospettato una soluzione definitiva.

Pur se interessati ad un quesito specifico dei sindacati di base CUB e CAT, riguardante la reintroduzione del pedale a Uomo Morto per la guida dei treni, con questa iniziativa gli RLS dei ferrovieri hanno opportunamente sollevato pubblicamente un problema concreto di rilevanza generale che riguarda tutti i soggetti coinvolti nella prevenzione della sicurezza sul lavoro, nonché - sottolineano -  "il buon funzionamento della Commissione e quello della macchina amministrativa in generale".

"L'organicità delle leggi e la tutela delle salute e sicurezza dei lavoratori - prosegue la lettera - sono temi e valori di rango costituzionale". Su questi presupposti, i ferrovieri chiedono a Mattarella, "nell'ambito delle prerogative del Presidente, nei modi e nei tempi che Ella riterrà opportuni - la possibilità di un Suo legittimo interessamento, finalizzato a ripristinare al più presto l'operatività della Commissione".

Siamo fiduciosi che l'eventuale intervento istituzionale del Presidente verso il governo possa rimediare a questa non edificante vicenda e come ferrovieri anche che venga risolta positivamente e velocemente la scandalosa questione del perdale a 'Uomo Morto" nelle cabine di guida dei treni.

Come cittadini e lavoratori, inoltre, non possiamo che esprimere un forte apprezzamento all'iniziativa dei nostri colleghi RLS e al contrario, ribadire, oltre a tutte le critiche sostanziali di natura politica alla riforma del lavoro ed al Job act, anche una ulteriore osservazione riguardante la inadeguatezza del ministero del lavoro che ha contribuito alla stesura materiale del testo senza la piena cognizione degli effetti e delle conseguenze pratiche delle modifiche introdotte.

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IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE

      

Al Presidente delle Repubblica italiana, On. Sergio Mattarella

Oggetto: paralisi istituzionale della “Commissione per gli Interpelli” di cui all'articolo 12 del Decreto Legislativo 81/2008.


         Egregio Presidente,

         Le scriviamo nella nostra qualità di Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza del se

ttore ferroviario per segnalarLe la paralisi della Commissione per gli Interpelli di cui all'articolo 12 del Decreto Legislativo 81/2008, meglio noto come Testo Unico sulla sicurezza del lavoro; Organismo istituito presso il ministero del lavoro e composto da rappresentanti dello stesso ministero, di quello della Salute nonché delle Regioni. Esso svolge la delicatissima funzione di fornire agli Organismi di Vigilanza, Ispettori ASL e Ispettori del lavoro, indicazioni ed interpretazioni univoche su scala nazionale per l'applicazione omogenea delle leggi in materia di salute e sicurezza del lavoro.

         A differenza di altre Commissioni svolge un lavoro importantissimo con effetti diretti e concreti sul reale funzionamento e sull’efficacia dell'attività istituzionale relativa alla vigilanza nei luoghi di lavoro.

         La Commissione, pur avendo una grande mole di lavoro arretrato e istruttorie già completate, non si riunisce da circa sei mesi. Ciò sembrerebbe legato, a seguito dell’adozione del Job act, all'istituzione del nuovo Ispettorato Nazionale del Lavoro il quale avrebbe assorbito tutto il personale già dipendente del Ministero del lavoro, titolare per legge a presiedere e gestire la Commissione per gli Interpelli. Il ministero, con un approccio freddamente burocratico, ad oggi non avrebbe né prorogato gli incarichi ai membri precedenti né nominato i nuovi componenti. Insomma, la causa di quello che a noi pare una sorta di 'pasticcio burocratico' risiederebbe, in origine nella mancata previsione da parte degli estensori della riforma, degli effetti pratici sui vari istituti giuridici già esistenti, e successivamente nel mancato intervento correttivo alle distorsioni prodotte dalla riforma da parte dei vertici ministeriali.

         Il nostro interesse al pieno funzionamento di questo Organismo non è limitato

alla sola pratica “dell'Interpello” che ci riguarda da vicino, già istruita ed in via di definizione, sulla spinosa ed urgente questione del micidiale pedale a Uomo Morto in via di reintroduzione nelle cabine di guida dei treni ma - come lavoratori, RLS e cittadini – anche al suo buon funzionamento ed a quello della macchina amministrativa in generale.

         Possiamo inoltre ipotizzare un analogo interesse alla ripresa delle attività della Commissione da parte delle Regioni, dei Sindacati, delle imprese e degli Ordini professionali, tutti soggetti legittimati a rivolgersi alla Commissione, presso la quale in effetti hanno depositato numerosi Interpelli rimasti inevasi.

         Per i motivi e le criticità esposte ci rivolgiamo a Lei, non prima di aver chiesto e sollecitato delle informazioni in merito ai responsabili del ministero del Lavoro, rimaste senza esito.

         Poiché riteniamo l'organicità delle leggi e la tutela delle salute e sicurezza dei lavoratori temi e valori di rango costituzionale, siamo fiduciosi in un suo autorevole intervento quale garante della nostra Carta fondamentale su un tema così rilevante e di stringente attualità.

         Siamo fortemente preoccupati per la paralisi di fatto di una importante funzione istituzionale e per questo confidiamo che vi sia - nell'ambito delle prerogative del Presidente, nei modi e nei tempi che Ella riterrà opportuni - la possibilità di un Suo legittimo interessamento, finalizzato a ripristinare al più presto l'operatività della Commissione.

Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, settore ferroviario

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La commissione per gli Interpelli

D.Lgs. 81/2008, Art. 12

Interpello

1. Gli organismi associativi a rilevanza nazionale degli enti territoriali, gli enti pubblici nazionali, le regioni e le province autonome, nonché, di propria iniziativa o su segnalazione dei propri iscritti, le organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e i consigli nazionali degli ordini o collegi professionali, possono inoltrare alla Commissione per gli interpelli di cui al comma 2, esclusivamente tramite posta elettronica, quesiti di ordine generale sull’applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza del lavoro.

2. Presso il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali è istituita, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, la Commissione per gli interpelli composta da due rappresentanti del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, da due rappresentanti del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e da quattro rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome. Qualora la materia oggetto di interpello investa competenze di altre amministrazioni pubbliche la Commissione è integrata con rappresentanti delle stesse. Ai componenti della Commissione non spetta alcun compenso, rimborso spese o indennità di missione.

3. Le indicazioni fornite nelle risposte ai quesiti di cui al comma 1 costituiscono criteri interpretativi e direttivi per l’esercizio delle attività di vigilanza.

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Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81,

Testo unico sulla sicurezza del lavoro in materia di tutela della salute e della

sicurezza nei luoghi di lavoro, integrato con circolari, accordi Stato Regioni,

interpelli e altre fonti normative e amministrative e norme.

Aggiornato a maggio 2017

Scarica il Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81 

(attenzione: documento in pdf di 1004 pagine per  circa 18 Mb)

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