STRAGE DI VIAREGGIO: IL PROCESSO VERSO LA CONCLUSIONE, CHIESTE LE CONDANNE: 16 ANNI PER MORETTE E 15 PER ELIA
La Procura di Lucca ha chiesto pesanti condanne per gli imputati: anche 13 anni per Margarita, 12 per Galloni, 8 per Soprano e 8 per Maestrini . Ora è la volta delle parti civili e dalla settimana prossima le arringhe dei difensori.
LUCCA - 20 settembre 2016 – Il processo per la strage di Viareggio si è avviato alla sua ultima fase. Sono servite alcune ore al Pm Giuseppe Amodio, per leggere in conclusione le contestazioni e specificare le ragioni poste alla base delle pene richieste. Per l'intera la giornata i numerosi familiari delle vittime, i legali e tutti i presenti hanno ascoltato in silenzio il lunghissimo e dettagliato elenco di manchevolezze di cui sono accusati gli imputati. Presenti in aula alcuni dei nostri compagni di lavoro, costituiti parte civile come RLS nel processo.
La requisitoria è iniziata nei confronti delle società, accusate per la cosiddetta “responsabilità amministrativa” punita dal D.Lgs. 231/2001, quando da fatti delittuosi siano derivati possibili vantaggi economici per le imprese. Per FS Spa, Rfi Spa, Trenitalia Spa, FS Logistica, GATX Austria, GATX Germania, Officina Jungental, la procura ha chiesto la condanna per responsabilità amministrativa a 1 milione di euro per ciascuna delle società' riconosciuta responsabili. Mentre per GATX Europa, è stata dichiarata la non procedibilità secondo il principio - né bis né in idem – ovvero che non si può essere giudicati due volte per lo stesso fatto, poiché già accusata in ambito GATX Austria. La CIMA Riparazioni è unica società per la quale viene esclusa la responsabilità amministrativa per il non comprovato vantaggio ottenuto della società dai reati eventualmente commessi dai propri dipendenti.
A seguire, in rigoroso ordine alfabetico tracciati i profili di “personale responsabilità penale” per ciascuno degli imputati, tutti accusati di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo, incendio colposo e lesioni colpose gravi e gravissime.
Le pene detentive più pesanti sono state richieste per i vertici amministrativi e tecnici del gruppo Fs; 16 anni Mauro Moretti, ex ad di RFI Spa e del Gruppo Fs Spa, 15 anni Michele Elia, ex responsabile della Direzione tecnica di Rfi Spa e all'epoca della strage, amministratore delegato della stessa Rfi, 13 anni Giulio Margarita, già responsabile dei Sistemi di Sicurezza Circolazione, sempre in Rfi ed oggi numero due dell'Agenzia Nazionale Ferroviaria (ANSF); 12 anni anche per Gilberto Galloni, ex ad FS Logistica.
Inoltre, 9 anni per Salvatore Andronico, responsabile sicurezza Trenitalia Cargo, l'assoluzione per Andreas Barth della Jungenthal e assoluzione per Andreas Carlsson sempre della Jungenthal; 9 anni per Mario Castaldo, direttore della Divisione Cargo, ex ad di Cargo Chemical; 9 anni per Giovanni Costa, responsabile divisione tecnica Rfi; 9 anni per Giorgio Di Marco, ex responsabile direzione tecnica Rfi; 5 anni per Calogero Di Venuta, ex direttore compartimentale di Infrastruttura Firenze Rfi; 6 anni e 6 mesi per Giuseppe Farneti, ex responsabile Armamento Rfi; 9 anni per Francesco Favo e Alvaro Fumi, entrambi ex responsabili dell'Istituto sperimentale della Direzione tecnica di Rfi; 8 anni e 6 mesi per Daniele Gobbi Frattini, responsabile tecnico Cima riparazioni; 9 anni per Uwe Konnecke, responsabile officine Jungenthal; 10 anni, Rainer Kogeheide, amministratore delegato Gatx Rail Germania.
Anche per Uwe Kriebel, operaio manutentore, per il quale la procura, pur avendolo giustamente definito come “l'ultima ruota del carro”, ha chiesto 6 anni e 8 mesi di carcere, poiché utilizzava le apparecchiature ad ultrasuoni che avrebbero dovuto rilevare il difetto dell'asse. Questa richiesta di pena così severa che parifica l'operaio ai 'padroni' è l'unico neo dell'imponente lavoro svolto dai Pm. Se pure egli avesse commesso un errore, quali accorgimenti tecnici ed organizzativi i suoi superiori avevano messo in campo per evitarne le conseguenze ? E come poteva 'contestare' ai suoi superiori l'idoneità del macchinario che – proprio secondo la procura – era inadatto perché privo di certificazioni di taratura ? Inoltre, come accertato nel dibattimento, gli erano stati assegnati 12 minuti per il controllo di ciascun asse mentre con quei macchininari ne sarebbero serviti più di 20. Anche alla luce di queste considerazioni il legale degli RLS è orientato a chiederne l'assoluzione.
E ancora: 8 anni e tre mesi per Joachim Lehman, supervisore e responsabile esami non distruttivi presso Officina Jungenthal, 9 anni a Peter Linowski, resposabile sistema manutenzione Gatx Rail; 8 anni a Emilio Maestrini, ex responsabile direzione ingegneria, sicurezza e qualità di sistema di Trenitalia; 10 anni per Johannes Mansbart, amministratore delegato a Gatx Rail Austria; 9 anni per Enzo Marzilli, responsabile norme, standard, sviluppo e omologazione Rfi; 8 anni e tre mesi per Roman Mayer, responsabile manutenzione flotta carri merci Gatx Rail Austria. Chiesta l'assoluzione per Giuseppe Pacchioni, ex direttore generale Cima Riparazioni; 5 anni e 6 mesi per Angelo Pezzati, ex direttore compartimentale infrastruttura Firenze; 8 anni per Paolo Pizzadini, capo commessa settore carri e responsabile tecnico del reparto sale di Cima Riparazioni, assoluzione per Stefano Rossi, ex responsabile Armamento Rfi, 7 anni e 6 mesi per Andreas Schroter, supervisore esami non distruttivi eseguiti da Kriebel nell'Officina Jungenthal; 8 anni per Vincenzo Soprano, ex ad Trenitalia, ex ad FS Logistica; 5 anni per Mario Testa, responsabile Armamento Rfi, 7 anni per Massimo Vighini, caposquadra reparto carri di Cima Riparazioni e 9 anni per Helmut Broedel, responsabile officina 'revisione sale' in Jungenthal.
Incombe sul processo lo spettro della prescrizione per alcuni dei reati (incendio colposo, lesioni colpose gravi e gravissime), tuttavia se il calendario stilato dal Collego giudicante dovesse essere rispettato è probabile che si arrivi a sentenza entro il mese di novembre. Dall'esito di questa vicenda, se dovessero essere confermate in giudizio le responsabilità individuate dall'accusa, tutta l'architettura giuridica del sistema ferroviario nazionale e comunitario, nonché i rapporti tra i vari soggetti in campo, Era, ministero, ANSF, Rfi, imprese ferroviarie, manutentive e di certificazione, dovranno certamente essere rivisti.