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Occorre maggiore sicurezza per le ferrovie italiane

Maggiore sicurezza per le ferrovie italiane


Milano, 14 aprile 2019 - Dalla “Relazione sulla sicurezza ferroviaria 2018'', presentata dall'ANSF presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, emerge che i dati sulla sicurezza ferroviaria relativi al 2018 risultano peggiori rispetto a quelli del 2017.
Lo scorso anno si sono infatti verificati 116 incidenti ferroviari (113 su RFI e 3 sulle reti di competenza dei gestori regionali) che hanno causato 75 vittime (contro le 55 del 2017) e 89 feriti gravi (contro i 37 del 2017).

Il peggioramento di questi dati è pesantemente influenzato dai due gravissimi incidenti avvenuti nel 2018: quello di Pioltello (25 gennaio 2018, 3 morti e 34 feriti) e quello di Caluso (23 maggio 2018, 2 morti e 21 feriti).
Se quindi i dati numerici permettono alle ferrovie italiane di rimanere “sotto la media europea”, questo peggioramento non può che destare preoccupazioni e confermare la convinzione che “l'Italia mostra ancora margini di miglioramento sul fronte della manutenzione, della cultura della sicurezza e sull'implementazione tecnologica delle reti regionali.

Noi riteniamo che la sicurezza sia un valore assoluto e irrinunciabile, e che, in ottemperanza a quanto sancito dalla legge, occorra puntare sempre al massimo livello di sicurezza possibile con le tecnologie esistenti. Se da un lato è vero che negli ultimi anni molto è stato fatto nell'attrezzaggio di linee e macchine, al fine di ridurre i tratti di linea una volta definiti “buchi neri”, siamo convinti che d'altro canto occorra non fermarsi e giungere al più presto alla completa utilizzazione delle migliori tecnologie possibili: tutte le linee (comprese le ex USTIF) e tutti i mezzi devono essere attrezzati con l'SCMT, mentre tutti i treni devono essere dotati dei sistemi di rilevamento svio, già sviluppati da diverse decine di anni.
E'inoltre necessario che siano rimosse tutte le apparecchiature obsolete tipo “VACMA”, che sappiamo essere tuttora in uso, anche su mezzi di nuova generazione, in quanto già dichiarate illegali perché nocive alla salute e fonte di distrazione per il macchinista.
Riteniamo infine che anche una rivisitazione della normativa di lavoro del personale dei treni possa notevolmente contribuire a dare maggiore sicurezza ai treni italiani, eliminando i moduli di condotta ad agente solo e ripristinando un orario di lavoro che possa garantire ai lavoratori un adeguato riposo; nell'interesse non solo dei lavoratori ma anche delle imprese e degli utenti del servizio.

La redazione di “ancora In Marcia!” 

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