PETIZIONE ON-LINE PER MODIFICA NORME PENSIONI FERROVIERI
DOPO GLI 'ESODATI', L'ALTRA VERGOGNA DELLA RIFORMA 'MONTI-FORNERO'
PENSIONI FERROVIERI: SOGLIA DI ACCESSO OLTRE LA VITA MEDIA
...PER NON FARCI MORIRE SUI TRENI, PER LA SICUREZZA DI TUTTI E LA DIGNITA' CHI HA PASSATO LA VITA SUI TRENI
FIRMA ANCHE TU LA PETIZIONE ON LINE
Oggi 16 agosto 2014 alle ore 13,52 raggiunte le 5000 firme
alla petizione sulle pensioni del personale mobile!
L'obiettivo prefisso da Ancora In Marcia è stato raggiunto ma siccome in questi ultimi due giorni (15 e 16 agosto) abbiamo registrato un considerevole aumento di adesioni malgrado il clima festivo/vacanziero abbiamo pensato di lasciare aperta la raccolta.
Nei prossimi giorni invieremo le firme e gli oltre SETTECENTO commenti al Presidente della Repubblica, del Condiglio, del Senato, della Camera, delle Commissioni lavoro del Senato e della Camera.
Ringraziamo tutti i firmatari e coloro che hanno diffuso la petizione!
La commissione pensioni di ancora In Marcia
Roma, 3 maggio 2014 - Macchinisti, Capitreno e Manovratori sono lavoratori - come molti altri - chiamati a particolari mansioni, delicate sotto il profilo della sicurezza e usuranti per la salute. Un tema che riteniamo interessi la generalità dei cittadini e dei nostri viaggiatori.
Forse un errore (nel testo della legge, un riferimento ad 'articolo' invece che 'comma') o forse una crudele visione del mondo del lavoro, da parte di coloro che approvarono quella norma, ha determinato il fatto che se non verrà modificata, quella legge manterrà i ferrovieri sui treni (sotto i treni, per i manovratori) fino allo stremo delle loro forze, a 67 anni. (per saperne di più).
Addirittura i macchinisti resteranno in servizio oltre l'età della nostra vita media, che è sensibilmente più bassa della normalità ed oggi è vicina a 65 anni.
Da sempre il limite massimo per la pensione per noi era fissato a 58 anni, proprio in considerazione della necessità di possedere e mantenere nel tempo adeguati requisiti psicofisici (vista, udito, riflessi, memoria, ecc.).
La sciagurata riforma Monti-Fornero ha colpito tutti i lavoratori ma per noi ferrovieri le modifiche hanno avuto un impatto ancora più pesante, sia per l'aumento repentino - in una notte - di circa 9 anni della soglia pensionistica che, soprattutto per i macchinisti, i capitreno e i manovratori, per i quali tale innalzamento incide direttamente ed inevitabilmente sulla possibilità fisiologica di proseguire il lavoro, tenuto conto dell'impegno psicofisico necessario per svolgere queste mansioni .
In aggiunta, per i macchinisti, il D.Lgs. 247-2011 impone il possesso e, il mantenimento di requisiti psicofisici ancora più severi che debbono esssere verificati annualmente; vista, udito, riflessi, memoria, pressione arteriosa e condizioni generali di efficienza e mobilità, necessari a guidare i treni in sicurezza, oltre una certa d'età degradano naturalmente e in modo statisticamente certo anche in assenza di patologie specifiche.
Si determinerà, pertanto l'inidoneità alla mansione di un sempre maggior numero di lavoratori addetti all'esercizio ferroviario, con pesanti ricadute sul piano umano, di persone anziane altamente professionalizzate e fortemente provate sul piano fisico che non potranno godere della meritata pensione, che sarà molto difficile ricollocare e per le quali si potrebbero aprire scenari incerti anche sul piano occupazionale.
La richiesta di modifica della legge sulle pensioni riguarda tutti i ferrovieri impiegati in ogni impresa ferroviaria, compresi i giovani assunti dopo il 2000 nelle Fs, già esclusi dal vecchio 'Fondo pensioni Fs'.
Per quanto il quadro politico sia complesso e carente di rappresentatività democratica, siamo convinti che la profonda ingiustizia compiuta sulle pensioni può essere sanata solo con una corretta informazione verso l'opinione pubblica ed esercitando la giusta pressione sul governo e forze politiche: per questo le condizioni indispensabili sono l'unità, la solidarietà, l'organizzazione, la mobilitazione e la lotta che come ferrovieri saremo capaci di mettere in campo.