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MACCHINISTA SOLO: OSTACOLO PER I SOCCORSI

GUARINIELLO INTERVIENE SU EQUIPAGGIO A MACCHINISTA SOLO, RIVEDERE GLI EQUIPAGGI PER GARANTIRE IL PRONTO SOCCORSO

Assordante silenzio sindacale sul tema.

Scarica la 'Prescrizione' della ASL Torino 1

Scarica la 'Prescrizione' della ASL Torino 4 - Linea AV

Scarica ulteriore 'Prescrizione' del 6 ottobre 2014 all'ad di Trenitalia, Vincenzo Soprano, per mancata consultazione degli RLS,


Roma, 4 febbraio 2014 – Grazie all'infaticabile lavoro degli RLS del Piemonte e di molti altri nostri compagni di lavoro, torna d'attualità la questione del 'pronto soccorso' sui treni.

E' stato notificato ieri, dalla stessa azienda, a tutti gli RLS dei macchinisti e dei capitreno di Trenitalia delle divisioni interessate, un provvedimento emesso dalla Asl di Torino, su delega della Procura, con cui si impone all'ad di Trenitalia, Vincenzo Soprano e ad altre imprese ferroviarie minori, di 'risolvere' l'effettività dei soccorsi ai lavoratori presenti a bordo.

Il tema aveva già suscitato molte polemiche in occasione della morte di un viaggiatore non soccorso immediatamente, avvenuta nel novembre 2011 per un malore sul frecciarossa tra Torino e Milano. Il provvedimento, emesso per competenza territoriale dalle ASL Torino 1 e Torino 4 ai sensi della normativa per la sicurezza del lavoro, che segue uno analogo della procura di Roma, potrà avere ricadute significative sull'organizzazione del lavoro nei treni di tutta Italia, comprese le 'frecce' di Trenitalia', italo di NTV, ecc. e mettere fine al lungo braccio di ferro che vede da anni i macchinisti contrastare la riduzione dell'equipaggio siglata, tra molte polemiche, dai sindacati nel maggio 2009. Le indagini della ASL Torino 4 hanno riguardato anche l'inadeguatezza, per il pronto soccorso del nuovo tratto di linea AV.
Oltre al peggioramento delle nostre condizioni di lavoro abbiamo sempre denunciato che nei treni guidati da un solo macchinista, in caso di infortunio o malore in linea di un componente dell'equipaggio, sia macchinista che capotreno, il treno non può più muoversi e non ci viene garantito un soccorso in tempi rapidi come avviene invece, nei treni con due macchinisti.
La motivazione del verbale di 'prescrizione' emesso a seguito delle denunce presentate dai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza sarebbe da ricondurre al ritardo imponderabile e all'inaffidabilità delle procedure di soccorso attualmente in vigore. Esse sono oggi basate sulla ricerca da parte del capotreno di un 'medico a bordo' o di un macchinista che viaggi fuori servizio. Fattispecie che violerebbe, secondo la procura, il dovere l'obbligo di ogni impresa ad organizzare un sistema di pronto soccorso certo ed efficace. La conclusione della procura è giunta dopo lunghe indagini effettuate dagli ispettori piemontesi con sopralluoghi e verifiche tecniche sui protocolli di emergenza concordati tra le imprese ferroviarie, il gestore della rete, Rfi Spa e il 118.
Questo provvedimento adottato sulla base del Testo Unico sulla sicurezza del lavoro speriamo possa contribuire a riaprire il dibattito per colmare anche il grande vuoto normativo riguardo al diritto dei nostri viaggiatori ad un pronto soccorso sui treni. Secondo gli Ufficiali di Polizia Giudiziaria che hanno redatto il verbale dovranno essere 'garantite tempistiche adeguate di soccorso sanitario nei tempi più rapidi possibili, come avviene, ad esempio, nel caso di treni con condotta a doppio agente'. Infatti, se il macchinista che guida da solo subisce un malore grave o un'infortunio  i sistemi di sicurezza fermano il treno in linea ma non essendoci a bordo altri ferrovieri abilitati a guidare, il convoglio resterebbe fermo in un luogo qualsiasi della rete. Basta pensare a cosa succederebbe in caso di sosta forzata in linea, in galleria o su un viadotto in attesa dell'arrivo dei soccorsi: potrebbero trascorrere anche molte ore prima che sia individuata la posizione esatta del treno e che questo sia raggiunto dai soccorsi per fornire all'infortunato la necessaria assistenza qualificata. La gran parte dei binari italiani corrono infatti in zone 'irraggiungibili' dai normali mezzi di soccorso del 118.

Trenitalia ha ora 90 giorni di tempo per rivedere la valutazione del rischio e formulare idonee correzioni all'organizzazione del lavoro per garantire la tempestività dei soccorsi.

Commenti   

 
+1 #1 TT 2014-08-27 20:56
Dove c'é scritto che in caso di malore capotreno il treno non puo' piu' muoversi?
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