Roma, una grande manifestazione sfregiata da pochi 'neri' e violenti
LA NOSTRA INDIGNAZIONE CRESCE E 300 IRRESPONSABILI NON OSCURERANNO LE NOSTRE RAGIONI
Il rischio più grave riguardo quanto accaduto nella grande manifestazione di oggi è che gli episodi di violenza possano togliere la parola al movimento degli 'indignati' ed oscurare le motivazioni della protesta.
Noi vogliamo continuare a manifestare il nostro profondo dissenso contro la crisi ed il debito, per difendere il lavoro, la salute, l'istruzione e la democrazia dalle speculazioni finaziarie e dalle inaccettabili imposizioni della Banca europea. Gruppi minoritari e dalle finalità oscure non ce lo impediranno.
Per noi è stata una bella manifestazione, un corteo percorso dietro gli striscioni di 'ancora In marcia', dei nostri 'Pensionati in lotta', del Coordinamento milanese, 'dalla parte di lavoratori', e quello dei familiari delle vittime di Viareggio, dalla stazione Termini fino al colosseo, con la nostra 'locomotiva' che ha riscosso il solito successo di attenzione e di apprezzamento. Tutto si è svolto tranquillamente, salvo la sensazione sgradevole che abbiamo provato quando un gruppo di persone vestite di nero a volto coperto e con i caschi, si sono inseriti minacciosamente nel corteo alle nostre spalle per poi allontanarsi dopo circa un'ora.
Lungo il percorso abbiamo trovato i resti di un'automobile incendiata e danni ad alcune attività commerciali. La stragrande maggioranza del corteo, composto da giovani, lavoratori e pensionati, che hanno sfilato a Roma lo hanno fatto con la volontà di affermare la propria indignazione senza rompere o spaccare alcunché. Queste persone pur di fronte a questi brutti segnali hanno continuato a sfilare cantando, discutendo e lanciando slogan contro la crisi.
Arrivati nei pressi del colosseo, a circa metà del percorso, ci siamo resi conto, anche dalle notizie che arrivavano, dai familiari a casa, preoccupati dalle notizie radiotelevisive, che c'erano stati degli scontri e delle violenze.
Una manifestazione che ci è stata scippata da questi gruppi estremamente minoritari e irresponsabili e da una gestione dell'ordine e pubblico che non ha consentito la libera espressione della critica organizzata e l'esercizio del dirito a manifestare.
Per noi i contenuti della manifestazione non devono essere oscurati dalle violenze sciocche e controproducenti cui abbiamo assistito e che saranno amplificate anche oltre la loro oggettiva gravità per soffocare e neutralizzare le legittime richieste del movimento che come ferrovieri continuiamo a sostenere.
15 ottobre 2011