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SICUREZZA E MANUTENZIONE Un articolo de "il manifesto" del 9 agosto 2008

SICUREZZA E MANUTENZIONE
Un articolo de "il manifesto" del 9 agosto 2008
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La denuncia di 15 delegati per la sicurezza, in una lettera al ministro dei trasporti, all'azienda e ai sindacati.
E tre. Ancora un treno (merci, questa volta) che si spezza come un grissino. Il terzo, in un mese. Non in stazione, come accaduto per due volte a Milano il 14 e il 22 luglio scorsi, ma nel mezzo di una galleria nei pressi di Salerno.

Il fatto, che risale al 29 luglio scorso, è stato denunciato ieri da 15 rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (rls), in una lettera indirizzata al ministro dei trasporti, Altero Matteoli, all'amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti e ai sindacati.
Il 14 e il 22 luglio scorso a spezzarsi, a Milano, erano stati sempre due Eurostar (vuoti), nel breve tragitto che porta dai binari della stazione centrale a una vicina officina. Le polemiche erano state accese: i ferrovieri e i sindacati di base a denunciare il cattivo funzionamento dei treni, e le Fs a puntare il dito contro «la mancata osservanza delle procedure operative da parte del personale», e a ribadire comunque che fatti del genere mai sarebbero potuti avvenire in marcia. Invece, il treno che si è spezzato il 29 luglio era in marcia eccome. Fortunatamente, grazie al cosiddetto 'freno continuo', le due parti si sono fermate automaticamente, bloccando solo la circolazione e senza conseguenze sulla sicurezza. «Negli ultimi mesi - scrivono i delegati nella lettera - abbiamo segnalato all'azienda diversi problemi riguardanti gli Etr e relativi anche a manutenzione, controlli e usura. Non abbiamo ricevuto ancora alcuna chiamata dai vertici». Dopo la denuncia dei due episodi milanesi da parte dei delegati dell'Assemblea nazionale dei ferrovieri (appartenenti diverse sigle sindacali), Trenitalia aveva minacciato querele. Qualche giorno più tardi una contestazione disciplinare è arrivata a Dante De Angelis, macchinista e rls. Un atto «che ha il sapore di un gesto intimidatorio nei confronti di chi si è fatto portavoce delle preoccupazioni di tutti noi», scrivono i delegati: «Come lavoratori e delegati abbiamo il dovere di vagliare ogni ipotesi, anche quella dell'usura o del deficit di manutenzione e progettazione. Si parla tanto di sicurezza sui treni e sul lavoro, ma abbiamo la sensazione che chi sui treni non ci lavora non abbia la percezione delle reali condizioni in cui sono».
La responsabilità - dicono - non può essere sempre addebitata all'errore umano dell'ultimo operatore. «E' della cabina di comando, dal momento che gli Etr 500 possiedono comandi completamente elettronici, ed è inaccettabile che, anche in presenza di un errore di manovra o una disattenzione, possa accadere quello che è successo». «Nè possiamo accettare - concludono - che invece di prendere in seria considerazione le segnalazioni degli rls, la risposta aziendale resti elusiva nel merito e minacciosa nel metodo». E sempre a proposito di ferrovie, ieri si è verificato un altro fatto inquietante. Un operaio di 37 anni è rimasto gravemente ferito in un'azienda siderurgica a Potenza, investito da un convoglio merci fuori controllo che ha imboccato l'ingresso dello stabilimento siderurgico, finendo su alcuni vagoni fermi nel piazzale dell'azienda.
(Sara Farolfi)

 

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