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Schiacciato dalla ruota di una locomotiva

È morto ieri, nella stazione ferroviaria di Terni, Franco Mariani, 57enne sposato con tre figli. Il terzo morto sul lavoro in tre settimane nella provincia di Terni. Dipendente di Trenitalia Cargo (la divisione delle ferrovie che gestisce il trasporto merci), Mariani faceva il manovratore; predisponeva cioè le locomotive per il trasporto merci. Uomo «espertissimo» lo descrivono i colleghi, impegnato nel «lavoro che faceva tutti i giorni».

Le dinamiche del tragico incidente, accaduto nella prima mattinata, sono ancora in corso di accertamento. Alle 6,45 circa, Franco Mariani stava eseguendo la manovra di aggancio di due vagoni per la composizione di un treno merci. Un lavoro manuale, che nelle (poche) locomotive ammodernate si esegue automaticamente. Dalle prime ricostruzioni sembra che Mariani sia stato investito da un vagone del convoglio che si è mosso, finendo sotto la ruota.
Un macchinista, in ferrovia, non muove la locomotiva senza avere avuto il via libera da parte di chi, a terra, predispone i vagoni. Sembra che Mariani avesse dato indicazione al macchinista di spingere i carri. Un malinteso? Che l'uomo non abbia calcolato il tempo? O che si sia trattato di una «manovra al volo?».
«Le morti sul lavoro non sono mai frutto di una fatalità - dice sgomento Cipriano Crescioni, responsabile della sicurezza per la segreteria provinciale della Cgil - Le condizioni di lavoro anche nelle Ferrovie non sono sicure». Dalla scarsità di mezzi di locomozione idonei, che costringe i lavoratori a caricare e scaricare in continuazione, in tempi rapidi e perciò più rischiosi. Alle stesse zone di lavoro lungo i binari dove, tra pietre e ciotoli, «è facile cadere». Infine, la carenza di organico: «Il volume dei traffici - spiega ancora Crescioni - è aumentato, ma i lavoratori che vanno in pensione non vengono rimpiazzati». Soltanto a Terni, per l'attività e la movimentazione di treni «servirebbe il doppio del personale».
Le stesse squadre di manovra - denunciano i lavoratori - sono spesso sottodimensionate. Oltre all'operatore di macchina, dovrebbero essercene tre a terra. Ieri a Terni, sembra che la squadra fosse al completo, ma al lavoro su più di una linea.
«Le Ferrovie non sono più un'isola felice - denuncia Dante De Angelis, dell'Assemblea nazionale dei ferrovieri e dei delegati alla sicurezza - E il governo, trattandosi di un'azienda pagata dalla collettività, dovrebbe imporre regole più severe». Il 13 aprile i lavoratori delle Ferrovie sciopereranno contro il nuovo piano Fs. A Terni manifesteranno di fronte alla stazione: «Vogliamo chiamare tutta la città ad una sensibilizzazione sul tema della sicurezza - conclude Crescioni - perché gli incidenti hanno a che fare con la degenerazione culturale del lavoro nella nostra società».
(Sara Farolfi - il Manifesto)

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