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Un altro 23 luglio da dimenticare

Firmato accordo peggiorativo su pensioni e lavori usuranti. Diluito lo “scalone Maroni”.
Sindacati accodati alle scelte governative, Cgil in difficoltà, Fiom contraria, bersaglio dei liberisti. …leggi tutto (notizie ottobre 2007).
Il 20 ottobre saremo in piazza, a Roma per dire il nostro no ad un accordo che, maturato esclusivamente dentro gli “apparati” politici e sindacali senza alcun coinvolgimento dei lavoratori, condizionerà il futuro di tutti noi.

Doveva servire a cancellare il cosiddetto ”scalone Maroni”, la norma che di colpo avrebbe innalzato la soglia del pensionamento per anzianità impedendo a migliaia di lavoratori di lasciare il lavoro e che l’attuale Governo si era impegnato a “superare” assieme alle norme più penalizzanti della legge 30. È stato invece firmato da Cgil, Cisl e Uil un accordo fortemente penalizzante che ha deluso il mondo del lavoro. Pur in presenza di alcuni elementi positivi sui trattamenti minimi, tradisce il programma elettorale, non risolve affatto la questione dello scalone e addirittura peggiora alcuni aspetti poiché incentiva il lavoro straordinario con riduzioni contributive, riduce i coefficienti per il calcolo della pensione e legittima il rinnovo all’infinito dei contratti a tempo determinato, dopo i 36 mesi, alla sola condizione di un avallo sindacale. Ancora più grave è la parte che riguarda i lavori usuranti, cui come macchinisti siamo direttamente interessati: il tema è dominato dall’indeterminatezza per un vincolo economico che pone il tetto di 5.000 beneficiari annui a prescindere dal numero effettivo dei lavoratori aventi titolo e del rinvio ad una apposita “Commissione”. Inoltre il massimo del beneficio per i lavoratori “usurati” è di tre anni; per noi del PdM la fatidica soglia del pensionamento si innalza a 59 anni, invece degli attuali 58. Grandi incertezze anche per altre categorie di lavoratori, come per esempio i camionisti o gli stessi capitreno che nella stragrande maggioranza resterebbero esclusi dal requisito di “lavoratori notturni” ai sensi del D.Lgs. 66/03. Solo i metalmeccanici della Fiom, ai quali va tutta la nostra solidarietà, hanno avuto il coraggio di esprimere con grande lucidità il loro dissenso nel merito delle questioni previdenziali, assumendo un punto di vista generale in difesa di tutti i lavoratori e dell’intero sistema previdenziale. Il bilancio di questo accordo è fortemente negativo; oltre che in piazza, diremo ai sindacati negli impianti, al “governo amico” in piazza che i lavoratori vogliono essere ascoltati. Prima.
La rivista "ancora IN MARCIA!" parteciperà alla manifestazione del 20 ottobre con tempi e modalità che saranno comunicate al più presto.

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