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Salviamo le ferrovie!

Un bene comune a 20 anni da una riforma fallimentare

Un bilancio sociale, politico ed economico sulla gestione di un patrimonio collettivo
Roma, 1 dicembre 2006 - ore 10:00
Centro Congressi Cavour - Via Cavour, 50/a
(a 100 metri dalla Stazione Termini) dalle 10,00 alle 16,00 circa.

 

La rivista "ancora IN MARCIA!" a seguito delle gravissime dichiarazioni rilasciate dai principali dirigenti FS sul presunto rischio di fallimento e di chiusura delle ferrovie, ritiene urgente aprire un dibattito pubblico su un tema che direttamente ed indirettamente riguarda milioni di cittadini e centomila famiglie di ferrovieri. Intendiamo lanciare un appello al Paese per la salvaguardia del servizio pubblico di trasporto ferroviario messo in pericolo da una riforma che è risultata fallimentare, da scelte politiche miopi e da una gestione "manageriale" approssimativa e del tutto inadeguata.
Relazione di Riccardo Petrella (studioso dei problemi di gestione dei servizi e dei beni comuni)
Parteciperanno: parlamentari, associazioni di utenti, sindacalisti, pendolari e ferrovieri.
Il servizio ferroviario - oltre ad essere il nostro lavoro - è un elemento determinante per lo sviluppo e la vita civile di una nazione. Siamo fortemente preoccupati sia per le reali difficoltà finanziarie che attraversa l'azienda ma anche per l'atteggiamento disfattista che i massimi dirigenti stanno adottando per mettere in qualche modo sotto ricatto l'opinione pubblica, il Parlamento, il Governo, il Sindacato, i viaggiatori e tutti i lavoratori interessati.
Da 150 anni le ferrovie rappresentano un motore ed un moltiplicatore di ricchezza e di progresso economico sociale e culturale. Rappresentano tuttora il terreno di sfida delle nuove tecnologie e di un nuovo modello di sviluppo compatibile. Alle minacce di fallimento i ferrovieri reagiranno con forza per ostacolare questo disegno torbido e denunciare tutte le responsabilità derivanti dalle scelte sbagliate compiute in questi ultimi anni.>
Lo scopo dell'iniziativa è quello di sostenere e rilanciare il dibattito contro il degrado dei servizi pubblici e tracciare il bilancio in termini sociali, oltrechè economici, della riforma avviata nel 1986. Sono di estrema attualità le difficoltà delle FS non più soltanto sul piano della sicurezza e della qualità ma anche su quello contabile e finanziario. È urgente riportare l’attenzione della politica anche su questi aspetti del servizio pubblico, altrimenti lasciati alle lobby tecnocratiche.

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