Licenziamento Antonini: udienza d'appello a Firenze
Presenziamento di solidarietà e sostegno ad un cittadino-lavoratore, un ferroviere, modello di correttezza, impegno civile e coraggio, ingiustamente licenziato.
APPUNTAMENTO ALLE 10,30 PRESSO IL PALAZZO DI GIUSTIZIA DI FIRENZE, VIA GUIDONI, 16
Roma, 10 luglio 2014 - Riccardo Antonini, ferroviere, di RFI Spa, che vive Viareggio e che vi lavorava alla manutenzione infrastruttura, è stato licenziato il 7 novembre 2011, per aver accettato di svolgere gratuitamente il ruolo di consulente tecnico ad alcuni familiari di una delle vittime della strage ed al suo sindacato, la Filt-Cgil, nel corso delle indagini per l'incidente probatorio sulla strage ferroviaria del 29 giugno 2009 che causò 32 morti.
Un secondo motivo del provvedimento, era fondato su presunte 'ingiurie' pronunciate nei confronti dell'ex padre padrone delle ferrovie, Mauro Moretti - duramente contestato dalla folla, durante una festa del Pd a Genova - attribuite a Riccardo che era stato additato come protagonista e addirittura querelato dallo stesso Moretti. Nelle scorse settimane il tribunale di Genova lo ha definitivamente proscioto da questa accusa.
Nel giudizio di primo grado, a Lucca, il giudice Nannipieri, con una sentenza assai discutibile, culturalmente orientata verso il dominio sociale dell'impresa rispetto al lavoro, ha confermato il licenziamento, ritenendo prevalente il 'dovere di fedeltà' del dipendente, rispetto al diritto-dovere di un cittadino-lavoratore, di contribuire con la propria esperienza all'accertamento della verità nel processo penale, in cui sono 'imputati' - per i gravissimi fatti, avvenuti a Viareggio il 29 giugno 2009 - la stessa società ed i suoi amministratori.
Riccardo, pur diffidato a recedere dal suo ruolo, ha mantenuto, con fermezza e grande dignità il principio del 'diritto civile' di contribuire con la partecipazione diretta e l'esempio personale anche nelle aule giudiziarie, ad ottenere, verità, giustizia e più sicurezza nelle ferrovie italiane.
Da attivista e militante, politico e sindacale, figlio di comandante partigiano, non ha esitato a prendere posizione a favore dei soggetti più deboli e - sottolineando il cinismo di Moretti, che aveva definito la strage di Viareggio 'uno spiacevolissimo episodio' - ha più volte ripetuto che di fronte all'immane tragedia avvenuta quel 29 giugno, è il suo licenziamento che poteva definirsi 'uno spiacevole episodio' e non certo la strage di 32 vittime innocenti.
E che se era quello il prezzo da pagare per ottenere giuistizia, l'avrebbe pagato, a testa alta e con dignità.
Giovedì prossimo Riccardo affronterà il giudizio d'Appello presso il Tribunale di Firenze, dove contemporaneamente si terrà un presenziamento di solidarietà e sostegno a cui invitiamo tutti coloro - ferrovieri e lavoratori in primo luogo - pendolari, viaggiatori, utenti delle ferrovie e quanti hanno a cuore le libertà civili e sociali, la democrazia nei luoghi di lavoro e la sicurezza nei trasporti.
Per raggiungere la Corte d'Appello di Firenze:
- dalla stazione fs di Firenze Santa Maria Novella, bus di linea 22, 23 o 57, direzione Novoli
- dalla stazione fs di Firenze Rifredi bus linea 5, direzione Soffiano
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per saperne di più:
https://www.inmarcia.it/archivio-2011/456-viareggio-lettera-aperta-moretti-andrea-maccioni
https://www.inmarcia.it/archivio-2011/450-strage-viareggio-il-processo-incidente-probatorio
https://www.inmarcia.it/archivio-2011/408-viareggio-10-giorni-di-sospensione-a-riccardo-antonini
Ora sono a L'Aquila e sono stata licenziata. Non potrò essere materialmente al presidio per mancanza di soldi, ma voglio dire al compagno che sarò comunque lì a sostenerlo.
Il proletariato non si è pentito di lottare per la giustizia sociale, è una questione di vita o di morte e di dignità. Per il reintegro di Riccardo, contro i licenziamenti punitivi e per la giustizia sociale.
Luigia De Biasi da L'Aquila