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Delude la risposta del Governo su pensioni FS

Come da comunicati precedenti, una delegazione di macchinisti di A.I.M. si è messa in moto autonomamente alla ricerca di esponenti parlamentari a cui porre il quesito dell’aumento dell’età pensionabile dei Macchinisti, Capitreno e Manovratori delle FS.

L’On. Paladini IVD e dell’On. Damiano PD, dopo vari contatti, hanno presentato il giorno 15 Maggio 2012 l’interrogazione

a risposta in Commissione 5-06825 e 5-06696 che potete leggere in allegato.

La risposta all’interrogazione è stata sintetica e deludente.

Attualmente la delegazione sta cercando di porre il quesito ad altri organi istituzionali affinché si trovino idonee soluzioni. Inutile ribadire che accettiamo consigli o forme di protesta su cui lavorare insieme.

 

http://www.camera.it/824?tipo=A&anno=2012&mese=05&giorno=15&view=filtered&commissione=11#data.20120515.com11.allegati.all00030 


ALLEGATO 3

5-06696 Paladini: Requisiti per il pensionamento di categorie di personale del comparto ferroviario.
5-06825 Damiano: Requisiti per il pensionamento di categorie di personale del comparto ferroviario.

TESTO DELLA RISPOSTA

Le interrogazioni parlamentari che passo ad illustrare vertono entrambe sul trattamento pensionistico del personale dipendente delle Ferrovie dello Stato spa – pertanto, fornirò per esse una trattazione congiunta.
Preliminarmente è opportuno ricordare che – in base alla disciplina 425 del 1958), i requisiti previgente (articolo 165, comma 1, della legge n. anagrafici di accesso al trattamento pensionistico di vecchiaia per il personale dipendente delle Ferrovie dello Stato spa erano distinti per profili professionali; più precisamente, tali requisiti erano fissati in 58, 60 o 62 anni di età – per il personale «viaggiante e di macchina» – ed in 65 o 66 anni di età – per il restante personale – mentre il requisito di anzianità di servizio era fissato, a seconda dell'attività svolta, in 25 o 30 anni.
201 del 2011 (c.d. «Salva Com’è noto, l'articolo 24 del decreto- legge n.   Italia») – nel riformare il sistema pensionistico italiano – ha stabilito che – a decorrere dal 1o gennaio 2012 – i requisiti minimi per il conseguimento della pensione di vecchiaia vengano elevati a 66 anni – per gli uomini – e a 62 anni per le donne (con graduale incremento fino a 66 anni a decorrere dal 2018).
In particolare, il comma 18 del predetto articolo – nell'estendere la nuova disciplina ai lavoratori iscritti al Fondo Speciale delle Ferrovie dello Stato, istituito presso l'Inps ai sensi dell'articolo 43 488 del 1999, ha escluso questi ultimi dalle misure di della legge n. armonizzazione dei requisiti di accesso al sistema pensionistico, dal medesimo comma previste.
In definitiva il superamento delle situazioni evidenziate dagli onorevoli interroganti richiederebbe una modifica della normativa primaria recata dal decreto «Salva Italia».
Occorre tuttavia rilevare che – qualora la prestazione di lavoro venga eseguita in orario notturno – tali lavoratori possono comunque usufruire dei benefici ai fini pensionistici previsti dal 67 del 2011, per gli addetti alle lavorazioni decreto legislativo n. particolarmente faticose e pesanti.
In siffatto contesto normativo, un accoglimento delle istanze sottese ai presenti atti parlamentari – volte ad estendere la normativa in materia di lavoro usurante anche al personale macchinista e viaggiante delle Ferrovie dello Stato – non può prescindere da un mirato intervento normativo – di rango primario – che comporterebbe l'allocazione di ingenti risorse finanziarie, la cui possibilità di reperimento deve essere valutata alla luce dell'attuale difficile quadro congiunturale.

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