LETTERA APERTA ai rappresentanti dei partiti politici
SULLE TRATTATIVE PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO DEI FERROVIERI
Ci rivolgiamo a Voi per segnalarvi che sono state avviate le trattative per il rinnovo del contratto dei ferrovieri. La proposta avanzata da FS contiene molti aspetti negativi e pericolosi, in quanto:
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L’accordo viene denominato “Contratto Collettivo delle Attività Ferroviarie”, inserito nel contesto del “Contratto della Mobilità”, ma in realtà non rappresenterebbe affatto un contratto collettivo di settore, mancando qualsiasi vincolo di adozione da parte delle Imprese Ferroviarie, alcune delle quali già operano con altri contratti, molto diversi sia dal punto di vista economico che normativo. In tale contesto appare contraddittorio che in seno al c.d. Contratto della Mobilità, ove esiste un contratto specifico per la Attività Ferroviarie in fase di definizione, contemporaneamente si concerti un contratto per gli Autoferrotramvieri che contenga una normativa per macchinisti, capitreno e agenti di stazione ferroviari e non si tenti neppure di far confluire i lavoratori nel contratto naturale d’appartenenza.
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Gli aspetti normativi risultano molto peggiorativi per i ferrovieri, aumentando gli elementi di flessibilità, che permetteranno ad FS di ridurre ulteriormente il proprio organico, con conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro, che si sommerebbero ai circa tremila lavoratori già esodati appena un paio di mesi fa, senza che sia previsto un recupero futuro; queste scelte non aiuteranno di certo a ridurre la disoccupazione in Italia, soprattutto nelle regioni del sud, che saranno oggetto dei tagli più consistenti.
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I ferrovieri che rimarranno subiranno un netto peggioramento delle condizioni di lavoro, soprattutto in alcuni settori quali il Macchina e il Bordo dove esse sono già particolarmente gravose, essendo questi lavori organizzati su turni del tutto irregolari, distribuiti nell’arco delle 24 ore. Si realizzerebbe un cambiamento tale che porterebbe questi lavoratori a condizioni addirittura peggiori a quelle esistenti agli inizi del 1900. Tutto questo sarebbe anche in contrasto con la clausola di non regresso n° 9 accordo CER e ETF del 27.01.2004, sull’art 1 comma 2 d.l. ottobre 2010 e art. 2 Direttiva 2005/47/CE, della quale FS e sindacati alle trattative non stanno minimamente tenendo conto.
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La tendenza è quella di diminuire i costi attraverso la riduzione del personale, utilizzando normative più stringenti e cumuli di mansioni; questo oltre a peggiorare il lavoro dei ferrovieri avrà pesanti conseguenze per la perdita di professionalità specifica e minori controlli incrociati tra i diversi operatori. Per capirci meglio, si tratta di introdurre un preoccupante sistema autoreferenziale per i lavoratori, per cui il controllato diventa anche unico controllore di se stesso.
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Sempre con la motivazione del risparmio sul costo del lavoro, viene ormai considerato come dato di fatto che su alcuni treni, anche con trasporto di merci pericolose, si possa avere alla guida un solo macchinista; ciò costituisce pregiudizio per la sicurezza, sia per quanto riguarda la circolazione ferroviaria (quattro occhi vedono meglio di due), sia per quanto concerne le procedure da attuare in caso di malore dell’unico macchinista (non c’è più nessuno che possa guidare il treno fino alla stazione successiva, quindi passeggeri o merci, anche merci pericolose, resteranno fermi in linea in attesa dei soccorsi, le cui reali tempistiche di arrivo non sono state preventivamente verificate ).
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Il peggioramento della normativa di lavoro, gli eccessivi cumuli di mansioni e la solitudine saranno cause di incremento dello stress da lavoro-correlato, con danni per i lavoratori e pesanti ricadute sulle casse del Servizio Sanitario Nazionale nel medio-lungo periodo.
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Continua intanto in FS la politica di dismissione del servizio merci e viaggiatori universale a lunga percorrenza, che oltre alle già citate conseguenze occupazionali ha anche ripercussioni sull’economia del Paese, sull’ambiente e sulla viabilità stradale.
Noi invece, come in più occasioni indicato dalla Comunità Europea, vogliamo che nel prossimo CCNL siano ben considerate e inequivocabilmente precisate le lunghezza delle prestazioni, la durata settimanale del lavoro, le pause durante le prestazioni, la durata e la qualità del sonno prima di una prestazione, il lavoro diurno e notturno, l’ora di inizio e fine della prestazione, la regolarità e la prevedibilità delle ore di lavoro, il numero di prestazioni successive nonché il modo di organizzare il lavoro affinché non si abbiano ripercussioni su qualità della vita lavorativa, sicurezza sul lavoro, salute ed equilibrio tra vita professionale e familiare. Non vogliamo subire ulteriori peggioramenti delle condizioni di lavoro, vedendo aumentare la monotonia, l’accorpamento delle mansioni, i carichi fisici e psicologici, a causa di una concorrenza di mercato priva di regole.
Chiediamo pertanto un Vostro autorevole intervento per garantire che la gestione del rinnovo contrattuale avvenga davvero, sia da parte aziendale che sindacale, con senso di responsabilità e tenendo conto di tutte le conseguenze del caso, data l’importanza e la delicatezza degli argomenti in questione.
Confidando in una Vostra iniziativa in merito Vi porgiamo i nostri migliori saluti.
La Redazione di “ancora IN MARCIA!”
Firenze, 2 giugno 2011
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