Speciali

Login



Tot. visite contenuti : 2895404

Le nostre pensioni: ancora una lettera alle istituzioni

Continua la vertenza per la modifica delle norme sulle nostre pensioni: 'Ancora In Marcia! scrive al governo e al Parlamento. Servono nuove e più incisive azioni di protesta. RINVIATO LO SCIOPERO DI 24 ore, DALLE 21,00 DI DOMANI SERA 14, ALLA STESSA ORA DI DOMENICA 15 - PROTESTA RINVIATA A LUGLIO

La commissione 'antisciopero' e' intervenuta sullo sciopero di 24 ore previsto per domani. La nostra protesta sulle pensioni, l'orario di lavoro e il riordino normativo stata già riproclamata come riportato sotto.

NUOVE DATE DI SCIOPERO:

TRASPORTO VIAGGIATORI

dalle 21,00 di sabato 12 Luglio 2014

alle 21,00 di domenica 13 Luglio 2014

TRASPORTO MERCI

dalle 21,00 di martedì 10 Luglio 2014

alle 21,00 di mercoledì 11 Luglio 2014

Firenze, 03 giugno 2014 - Nonostante tante iniziative la situazione delle 'nostre' pensioni è ancora bloccata e le dichiarazioni di chiusura totale, al limite dell'ottuso, da parte del Ministro Padoan non promettono nulla di buono. Occorre la consapevolezza che non basta avere delle buone ed oggettive ragioni (è fisicamente impossibile per macchinisti, capitreno e manovratori lavorare fino a 67 aanni) ma è necessario proseguire in tutte le iniziative di studio, di dialogo e di proposta affinancandole a persistenti e continue iniziative di mobilitazione e di protesta. Gli scioperi svolti fino ad oggi di certo non bastano ancora a spostare i rapporti di forza necessari ad intaccare la riforma Monti-Fornero, assunta a totem ideologico da una parte consistente del nostro quadro politico. Occorre proseguire non tralasciando nulla.

Tra le altre iniziative la rivista nei giorni scorsi ha inviato una lettera ai principali responsabili delle politiche che riguardano la modifica alle norme di accesso alla pensione per i ferrovieri. Qui sotto il testo.

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Matteo Renzi


Al Ministro del Lavoro
Giuliano Poletti


Al Ministro dell’Economia e Finanze
Pier Paolo Padoan


A tutti i Componenti delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato

llustrissimi Presidente del Consiglio, Ministro del Lavoro, Ministro dell’Economia, Senatori e Deputati delle Commissioni Lavoro di Senato e Camera, dall’entrata in vigore della cd Legge Fornero i ferrovieri del Personale Mobile: Macchinisti, Capitreno e  Manovratori, sono ancora a chiederVi di correggere l’ormai famoso errore contenuto nell’art. 24, comma 18, della suddetta Legge. La confusione della parola comma con articolo ci mantiene ancora fuori dalle previste armonizzazioni così come era nelle intenzioni del Ministro Fornero tant’è che aveva inserito i ferrovieri, appunto nel comma 18.


Esiste già un Testo Unificato della Commissione Lavoro della Camera (PDL 224 e collegate) che mira a correggere due macroscopici errori: gli esodati e i ferrovieri. Crediamo non più rinviabile uno stralcio dell’articolo che corregge l’errore e procede con le armonizzazioni, come già avvenuto per tutte quelle categorie che, come noi, svolgono lavori atipici con mansioni strettamente collegate alla sicurezza dei cittadini. Ci ha spinto a scrivervi l’ultimo macchinista morto sabato 31 maggio, a 57 anni per infarto;
l’8 aprile un macchinista di Roma di 59 anni moriva di infarto, lo scorso anno un altro macchinista di Roma, di 58 anni veniva colto da infarto alla guida del treno ma fortunatamente l’equipaggio era composto da due macchinisti e l’altro ha potuto condurre il treno fino a Roma dove il collega è stato soccorso ma è morto dopo tre giorni.


Sono solo alcuni dei tanti casi che purtroppo quasi quotidianamente annotiamo, come abbiamo avuto modo di esprimere nei passati incontri che abbiamo avuto con le Istituzioni.
Su questo gravissimo problema dei macchinisti prematuramente deceduti o gravemente ammalati stiamo lavorando all'aggiornamento dei nostri dati, che al più presto Vi sottoporremo nuovamente, in quanto ci arrivano continue segnalazioni di colleghi poco più che cinquantenni che sono deceduti o che sono stati ricoverati per infarto o altri gravi problemi cardiaci.


Vi ricordiamo inoltre che il 95% dei treni in Italia sono condotti da un solo macchinista sottoposto a livelli di stress sempre più elevati per carichi di lavoro, alte velocità, ossessione puntualità ecc., dalle statistiche risulta che nell’uomo, dopo i 56 anni il rischio malattie cardiovascolari cresce esponenzialmente.


Ci appelliamo all’alto senso di Responsabilità che Vi contraddistingue per chiederVi di porre rimedio alla situazione, per i colleghi già “anziani” e per i giovani, di tutte le Imprese di trasporto ferroviario.

L'ultimo numero

Siti amici

J!Analytics