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Ancora una frana sui binari

Ancona una frana sui binari, vogliamo più tutele e meno propaganda.

È inaccettabile che il divario tra l'alta velocità e il normale servizio ferroviario inizi ad interessare anche aspetti di sicurezza.

Sono passati solo solo 10 giorni da quando, vicino sassari, un macchinista è morto per la stessa ragione, la zona è impervia e soggetta a rischi: perchè non ci sono reti e dispositivi di protezione?

Stavolta è andata bene, solo spavento e tanti disagi ma non possiamo confidare sempre nella fortuna.


Roma, 1 gennaio 2010 - Oggi pomeriggio, il treno eurostar 9328, Roma-Perugia, in prossimità della stazione di Terni, sulla linea Roma Ancona, intorno alle 14,30, ha investito una massa franosa caduta sui binari che ha danneggiato le apparecchiature del freno impedendo al treno di proseguire.

Il personale ed i pochi viaggiatori presenti sulle prime carrozze hanno sentito forti colpi e vibrazioni provenienti dal sottocassa, una frenatura repentina, dopodiché il treno è rimasto "incagliato" sui detriti.

Il recupero dei viaggiatori e il ripristino della circolazione risulteranno molto difficoltose perché il tratto di linea interessato è a binario unico, particolarmente impervio e la zona è soggetta a forte maltempo Fortunatamente, anche per la bassa velocità prevista in quel tratto, non ci sono state conseguenze per le persone ma non possiamo confidare sempre nella fortuna.

Chiediamo che siano predisposti gli idonei dispositivi di protezione dalle frane, a cominciare dalle tratte maggiormente a rischio, e che siano effettuati adeguati investimenti anche sulle linee considerate "secondarie" come la Roma-Ancona, per la semplice ragione che essa serve importanti aree del Paese e, in questo caso, interessa migliaia di cittadini di Lazio, Umbria, Marche ed Emilia Romagna. Magari risparmiando sulla propaganda e le riviste patinate.

Sono passati solo dieci giorni da quando un nostro compagno di lavoro è morto per aver investito col treno un masso franato sui binari e siamo costretti ancora una volta a denunciare il divario tra l'alta velocità e il normale servizio ferroviario perché questo comincia ormai ad interessare anche aspetti riguardanti la sicurezza.

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