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Ancora frane sui binari: a Genova deraglia frecciabianca 9764

IL TRENO INVESTE LA FRANA A 110 Km/h E INVADE L'ALTRO BINARIO. SFIORATO UN DISASTRO DI PROPORZIONI MAGGIORI.

FORTUNATAMENTE FERITO SOLO IL MACCHINISTA

Genova, 10 ottobre 2014 - La forte perturbazione meterologica della notte scorsa che ha investito la città, uccidendo una persona e provocando ingenti danni in alcuni quartieri, ha causato anche un nuovo incidente ferroviario dovuto ad una frana.

Il treno freccia bianca 9764, partito da Roma alle 6 e 57 e diretto a Torino, poco dopo mezzogiorno in località Fegino, una frazione di Genova, mentre viaggiava a oltre 100 km/h, ha incontrato una frana caduta sui binari da una scarpata interessata da lavori di sterro e disboscamento. Sembra addirittura che la frana provenisse dal terreno interessato al cantiere TAV per la costruzione della galleria Campasso del cosiddetto 'Terzo Valico'.

Il dissesto idrogeologico, che caratterizza l'intera area ligure, aggravato da una gestione del territorio che ne ignora la vulnerabilità, oltre a determinare un rischio crescente per la popolazione mette a repentaglio anche la sicurezza delle infrastrutture, in particolare quelle ferroviarie.

Solo il 17 gennaio scorso in un incidente analogo, sempre per una frana, era deragliato l'intercity 660 diretto a Ventimiglia. In quel caso per una fortuita casualità il convoglio non è precipitato in mare ma rimase in bilico sulla scarpata. Anche allora restarono feriti i macchinisti e la linea restò interrotta per oltre un mese con gravissimi disagi per i collegamenti nazionali e internazionali.

In una zona a così alto rischio il mancato controllo in tempo reale dei fenomeni atmosferici più intensi e l'assenza di dispositivi di allarme continuano a causare incidenti ferroviari che per il momento si sono risolti col ferimento dei macchinisti e ingenti danni materiali.

Ma è sufficiente guardare le immagini - il frecciabianca ha occupato lo spazio e la sagoma dei treni che viaggiano in senso opposto - per valutare cosa sarebbe potuto accadere stamane se in quel momento sull'atro binario fosse passato un altro treno: vi sarebbe stato uno scontro con conseguenze potenzialmente catastrofiche.

Per questo mentre ci stringiamo al nostro collega, Silvio Cantarocco, di Torino, gli auguriamo di guarire al più presto e di superare lo spavento, non possiamo che chiedere l'adozione da parte di RFI dei dispositivi di monitoraggio dei fronti instabili collegati con i segnali dei treni, in grado di prevedere le situazioni pericolose e di sospendere o rallentare precauzionalemente la circolazione dei treni nei momenti più critici.

Trenitalia, inoltre, come azienda, ha il dovere di prendere gli opportuni povvedimenti, sebbene impresa 'sorella', nei confronti di RFI per tutelare i propri viaggiatori, i dipendenti, il servizio reso agli utenti ed il suo patrimonio.

La rete ferroviaria deve mantenersi sicura in ogni condizione e quando queste condizioni non ci sono o degradano si devono adottare le misure prudenziali conseguenti a salvaguardia dell'incolumità delle persone.

Sollecitiamo l'ANSF, il ministero dei trasporti e l'Autorità giudiziaria a considerare questi incidenti della massima gravità, poiché la mancanza di vittime è frutto solo del caso: gli stessi eventi in condizioni appena più sfavorevoli avrebbero potuto causare delle vere e proprie stragi.

Commenti   

 
-3 #1 Giovanni Sica 2014-10-11 09:03
Facile fare richieste con i soldi degli altri!!! E questi investimenti chi li paga? I viaggiatori con l'aumento del costo del biglietto o tutti noi con l'aumento delle tasse? Sarebbe innovativo e dirompente se il sindacato per appoggiare una richiesta come questa proponesse un'autotassazio ne di tutti i lavoratori del comparto (a favore della sicurezza) di 1 cent all'ora, su base volontaria e poi vedremo se interessa per primi anche ai lavoratori fare gli investimenti in sicurezza...
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+1 #2 Martino A. 2014-10-12 05:30
Io credo che - in tempi di crisi e ristrettezze economiche - non è necessario aumentare la spesa complessiva ma semplicemente rivedere le priorità con cui si spendono gli stessi soldi.
Per esempio la pubblicità, le riviste patinate, le stesse spese incalcolabili per il sistema cosiddetto 'alta velocità'.
Intanto vigilare meglio e con severità sui lavori che si svolgono sui costoni che sovrastano le ferrovie.
E comunque se proprio il problema fossero i soldi per un rilevatore di frane (mi pare ce ne siano già centinaia sia sulle ferrovie a rischio), allora in alcune condizioni critiche almeno che facciano rallentare i treni. Questo perché penso che la sicurezza dovrebbe essere al primo posto: anche prima della velocità e del lusso. Le frane sui binari sono in aumento su tutte le linee considerate secondarie.
In queste occasioni non si è fatto male nessuno salvo il macchinista ma guardando le foto si è rischiato parecchio perché il treno ha occupato l'altro binaro dove potevano passare altri treni. Mi pare si stia scherzando su cose molto serie, quasi che qualcuno volesse giocare alla 'roulette russa' con le frane ...
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+4 #3 alessandra bortolott 2014-10-14 12:13
Ero sul treno, carrozza 1 ringrazierò il macchinista per sempre di averci salvato la vita (glielo ho anche detto). Una persona capace di gestire la situazione e di tenere botta anche in quella situazione... GRAZIE
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