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Strage di Viareggio: rinvio a giudizio per tutti gli imputati

Tra questi Mauro Moretti, amministratore del gruppo Fs, Johannes Mansbart, amministratore delegato Gatx Rail Europe e presidente Gatx Rail, la mulinazionale proprietaria della cisterna 'maledetta', Giuseppe Pacchioni, amministratore delegato della Cima riparazioni, incaricata della manutenzione.

Lucca, 18 luglio 2013 - Inizierà il prossimo 13 novembre il processo per la strage ferroviaria di Viareggio, avvenuto il 29 giugno 2009, nella quale sono morte 32 persone a causa del deragliamento di un treno merci carico di Gpl che ha causato un terribile incendio e coinvolto un'intero quartiere adiacente alla stazione.

UN PROCESSO NECESSARIO - Il giudice per l'udienza preliminare (GUP) Alessandro Dal Torrione ha emesso oggi il decreto di rinvio a giudizio col quale stabilisce che tutti i 33 imputati, accusati a vario titolo di disastro ferroviario colposo, incendio colposo, omicidio e lesioni colpose plurime, saranno processati.

La gravità dell'accaduto, la complessità tecnica ed amministrativa degli accertamenti e la grande mole di documentazione accusatoria raccolta dalla Procura della repubblica non hanno consentito di escludere la responsabilità  di nessuno degli imputati nella fase dell'udienza preliminare e pertanto dovranno essere processati in un dibattimento pubblico.

GLI IMPUTATI - Oltre a Mauro Moretti, siederanno sul banco degli imputati anche molti altri amministratori ed alti dirigenti del gruppo, praticamente tutti i vertici delle principali società delle fs. Michele Mario Elia, (nella foto a destra) amministratore delegato di Rfi, già condannato in primo grado dal Tribunale di Prato (reato prescritto) e che inspiegabilmente il 26 aprile scorso ha anche ricevuto dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, l'onorificenza della Stella di Maestro del Lavoro conferita, secondo la legge, per buona condotta morale.

Vincenzo Soprano, amministratore delegato di Trenitalia; Gilberto Galloni, amministratore di Fs logistica; Mario Castaldo, direttore della Divisione Cargo di Fs. Calogero Di Venuta, responsabile Direzione compartimentale Firenze Movimento e infrastruttura, da ppoco insediato all'epoca del disastro; Angelo Pezzati, suo predecessore nell'incarico. Emilio Maestrini, all'epoca del disastro era il responsabile della Direzione ingegneria, sicurezza e qualità di sistema,Trenitalia. Enzo Marzilli capo di una direzione tecnica di Rfi e responsabile del progetto Frecciarossa. E ancora dipendenti  Rfi: Giorgio Di Marco, ex direzione tecnica; Mario Testa e Giovanni Costa,  direzione tecnica; Alvaro Fumi, responsabile dell'Istituto sperimentale di Rfi; Francesco Favo, Rfi-Cesifer (Certificazione sicurezza imprese ferroviarie); Stefano Rossi, microstruttura materiali d'armamento Rfi; Giulio Margarita, all'epoca del disastro direzione tecnica Rfi, oggi passato all'Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria. Per le altre società del Gruppo, sono indagati: Salvatore Andronico, divisione logistica di Trenitalia; Giuseppe Farneti, sindaco revisore di Fs (bilancio 2007), e di Italferr (bilancio 2009). Alla Cima riparazioni appartengono Giuseppe Pacchioni, amministratore delegato e Paolo Pizzadini, tecnico Cima riparazioni.

GLI STRANIERI - Mentre tra gli imputati stranieri che subiranno il processo ci sono i dirigenti di Gatx Austria, Gatx Germania, Gatx Polonia, e Officina Jungenthal di Hannover: Johannes Mansbart, amministratore delegato Gatx Rail Europe e presidente Gatx Rail Germany; Peter Linowski, responsabile tecnico della Gatx Rail Germany; Roman Mayer, responsabile tecnico Gatx Rail Austria; Rainer Kogelhaiede, manager Gatx Beteiligungs Gmbh Hannover; Andreas Carlsson, manager Jungenthal Waggon Gmbh di Hannover; Uwe Kriebel, officina Jungenthal di Hannover; Andreas Schroter, officina Jungenthal di Hannover; Joachim Lehamann, officina Jungenthal di Hannover. Indagati anche Daniele Gobbi Frattini, Massimo Vighini, Andreas Barth, Uwe Koennecke. L'ultimo ad entrare nella lista degli imputati in ordine di tempo - con un provvedimento separato ed accuse circostanziate in merito agli insufficienti controlli - è stato  Helmut Brödel responsabile dell'officina Jungenthal nella quale è stato revisionato l'asse che spezzandosi ha dato origine al disastro.

LE SOCIETA' COINVOLTE - Subiranno il processo per le responsabilità amministrative, ai sensi della legge 231/2001, anche Gatx Austria, Gatx Germania, Gatx Company, Officina Jungenthal, Gruppo Ferrovie dello Stato e, con un provvedimento stralcio recante le medesime accuse, reso necessario dalle eccezioni formali sollevate in udienza dai legali di parte, anche  R.F.I. Spa, Trenitalia Spa, FS Logistica Spa e Cima Riparazioni.


LA REAZIONE DEI FAMILIARI - I familiari delle vittime stamane sono arrivati  in corteo al polo fieristico di Lucca, portando striscioni con le foto delle vittime e con la richiesta di "verità, giustizia, sicurezza per Viareggio". Claudio Menichetti, padre di Emanuela morta nel disastro, commmenta così il rinvio a giudizio dei 33 imputati: "Un processo che si doveva fare, viste le prove schiaccianti della procura. Intanto i familiari delle vittime annunciano che scriveranno una lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano affinchè tolga il cavalierato all'ad di Fs Mauro Moretti.

DIMETTI MORETTI - 'Ora Moretti deve fare non uno ma due passi indietro, anzi, devono farglieli fare perche' da solo non li farà''. Lo ha detto il nostro Riccardo Antonini, licenziato dagli odierni imputati, per aver svolto gratuitamente il ruolo di consulente per la Cgil e per alcuni familiari delle vittime nell'ambito dell'udienza preliminare per la strage di Viareggio. Le dimissioni di Moretti, chieste dai familiari, saarebbero un atto di ripetto nei loro confronti, di responsabilità e di opportunità nell'interesse dell'immagine dell'azienda tutta. Parlando del rinvio a giudizio dei 33 imputati, fra i quali l'ad di Fs Mauro Moretti, Antonini ha poi aggiunto: ''Le carte parlano chiaro, ce l'abbiamo messa tutta perchè fossero carte scoperte e non, come avvenuto in altri casi, coperte''.

LE REAZIONI DEI MANAGER E I TIMORI PER LE LORO 'POLTRONE' - Un 'decisione deludente' per gli avvocati dei dirgenti Fs. Secondo uno di loro, 'il giudice non se l'è sentita di prendere una decisione sugli imputati e ha fatto una scelta non mediatica ma di prudenza''. Altri difensori di dirigenti di società del gruppo FS hanno poi spiegato che ''la Procura ha contestato dei reati colposi che, anche alla luce del decreto Fare, non determinano sospensioni dalla carica per i dirigenti delle società''. Significativa la preoccupazione di richiamare prima di tutto una norma che riguarda la loro permanenza nei Consigli d'amministrazione piuttosto che concentrarsi sulla difesa dai rilievi penali e sulle iniziative necessarie per migliorare la sicurezza del trasporto merci pericolose su rotaia. Ancora pochi giorni or sono, il 25 giugno un treno merci, fortunatamente vuoto, dopo aver subito la rottura, per fusione, dell'estremità di un'asse all'interno di una galleria della linea Roma Napoli, ha percorso circa 10 Km senza che nessuno se ne potesse accorgere, prima di deragliare rovinosamente nella stazione di Formia. La fortuna ha voluto ancora una volta che non ci fossero vittime. Ma anche in questo caso il dispositivo 'antisvio' avrebbe prevenuto l'incidente ed avrebbe fermato immediatamente il treno. Ma i dirigenti ... pensano al decreto del fare per salvare le loro poltrone.

Commenti   

 
0 #1 Gianassi 2014-01-03 20:20
La riduzione personale in prima istanza perpetrata negli ultimi anni
ha portato a un disastro come quello di Viareggio.
Qualsiasi macchinista del passato saprebbe dare risposta di come potrebbe essere andata per troncare un asse come abbiamo visto anche in tv. Esempio: il controllo con martellata dalla verifica prima della partenza esiste.!! Come altri eventuali controlli con infrarossi o altri sistemi...!! Sappiamo che un treno fermo in un binario deve essere frenato a mano l'ultimo carro e zeppato..
A mio avviso quella composizione del treno cisterne, magari giorni prima a viaggiato con quel freno a mano serrato .
Venendo a mancare controlli,anche visivi lungo la ferrovia spesso; attacca e tira.....le stazioni ci avvisavano delle scintille...... .!! Ai Giudici l'ardua sentenza . Salve
Gianassi Giuseppe
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