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STRAGE VIAREGGIO: 10 giorni di sospensione, un boomerang per FS, legittimato consulente familiari

CONTRO RICCARDO ANTONINI RAPPRESAGLIA DISCIPLINARE DELLE FS

Riccardo Antonini LA SUA SERENA FERMEZZA E LA SOLIDARIETÀ RICEVUTA BLOCCANO IL LICENZIAMENTO ANNUNCIATO. RICEVE PERO' UNA SANZIONE INGIUSTA E PESANTISSIMA CHE PARADOSSALMENTE LEGITTIMA IL SUO RUOLO DI CONSULENTE PER I FAMILIARI

INDAGATI CHE PUNISCONO LE PARTI LESE. Dieci giorni di sospensione dal lavoro e dalla paga, firmato Riccardo Pozzi. Questa la sanzione comminata da RFI al nostro collega di Viareggio, Riccardo Antonini, a seguito

della diffida e della contestazione riguardo il suo ruolo di consulente tecnico di parte lesa, nominato dai familiari di una delle vittime (e successivamente anche dalla Cgil di Lucca), nel processo per la strage in cui sono indagati assieme all’azienda, come soggetto giuridico, anche gli stessi amministratori e dirigenti del Gruppo. Indagati che ostacolano il processo mediante punizioni ai consulenti tecnici delle parti lese: roba da repubblica delle banane non degna del Paese un tempo considerato la culla del diritto.

SERENITÀ E SENSO CIVICO. Riccardo aveva risposto alle due lettere – sebbene dai toni minatori e ultimativi, propedeutici ad un licenziamento - con grande fermezza e serenità. Lo ha fatto rivendicando la prevalenza del diritto-dovere di lavoratore e libero cittadino a concorrere all’accertamento della verità processuale anche nel ruolo di consulente e confermando il suo impegno civile, assunto di fronte ai familiari, ai colleghi ed ai cittadini di Viareggio.

LA CATENA DI SOLIDARIETÀ. La chiara volontà di giungere al licenziamento aveva messo in moto una grande catena di solidarietà; l'espulsione di Riccardo era diventata impraticabile per la già malconcia immagine del Gruppo FS in generale, ed in particolare per le vicende legate alla strage.

LEGITTIMATO A PROSEGUIRE. Costrette dalla mobilitazione a rinunciare al licenziamento e a ripiegare sulla più severa delle sanzioni conservative del posto di lavoro (comunque molto onerosa poiché Riccardo vedrà il suo stipendio pressoché dimezzato), le FS hanno implicitamente ma sostanzialmente accettato le sue tesi riguardo l’assenza di incompatibilità, conflitto di interessi e violazione del dovere di lealtà.

UNA CONTESTAZIONE BOOMERANG. Vediamo perché. Gli elementi contestati erano due: un "fatto", cioè alcune dichiarazioni alla stampa e una "condizione", quella di consulente tecnico di parte. È da ritenere che la sanzione dei dieci giorni sia riferibile esclusivamente al ‘fatto’ cioè alle dichiarazioni alla stampa poiché egli aveva confermato la sua partecipazione come consulente rivendicandola, nelle deduzioni, come “legittima, per contribuire alla ricerca della verità sull’immane tragedia avvenuta a Viareggio il 29 giugno 2009”. Inoltre, aveva comunicato “di essere stato nominato - nel frattempo - consulente anche per la Filt-Cgil della provincia di Lucca” ed aveva partecipato ad altri incontri in sede di incidente probatorio.

NO LICENZIAMENTO, NO INCOMPATIBILITÀ. A questo punto poteva essere solo l'azienda a rimuovere la presunta "condizione" di  incompatibilità ipotizzata, che invece a tutt'oggi persiste, con l'unico modo possibile, cioè il licenziamento. Infatti, con la sanzione dei 10 giorni, d'ora in poi - pur continuando ad esercitare la funzione di consulente - non potrà essergli più contestato alcunché al riguardo, non potendosi riaprire un nuovo procedimento disciplinare per le stesse motivazioni.

GLI AVVOCATI AZIENDALI. Le contestazioni erano inspiegabilmente arrivate solo dopo oltre tre mesi dalla prima udienza e dall’inizio delle operazioni tecniche per l’incidente probatorio, proprio il giorno successivo ad un acceso confronto con l’avvocato del Gruppo FS, Armando D’Apote, in merito alla ipotesi di una sua richiesta di spostare il processo dalla sua sede naturale di Lucca. Eventualità che riteniamo gravissima al limite dell'eversione. In molti, a Viareggio, ritengono che sia stato proprio questo "acceso confronto" a far 'perdere le staffe' ai vertici aziendali ed ai loro avvocati.

IL NOSTRO SOSTEGNO. A Riccardo, all'Assemblea 29 Giugno ed a tutti i familiari delle vittime, continuiamo a garantire il nostro sostegno mentre denunciamo all'opinione pubblica il comportamento puramente repressivo dei dirigenti FS nei confronti dei ferrovieri impegnati sui temi della sicurezza e la loro insensibilità nei confronti di questa immane tragedia.

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