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Morti bianche

A maggio sono cresciuti del 4%. Il ministro Cesare Damiano promette «una svolta radicale».
Proposte dopo le telecamere nei cantieri, nuova idea della Uil. «Una patente a punti per cacciare dal mercato le imprese che non rispettano le norme di sicurezza».

Manuela Cartosio
I dati sono dell'Inail, ma a diffonderli ieri ha provveduto l'Anmil, l'Associazione mutilati e invalidi sul lavoro. Sono 469 gli infortuni mortali registrati nei primo cinque mesi del 2006. Stessa cifra dell'equivalente periodo dell'anno scorso. Solo ad aprile - c'erano le vacanze pasquali - le morti bianche hanno segnato un -12%. A febbraio sono state 76, come nel 2005. Negli altri tre mesi sono cresciute. A maggio sono state 126, con un aumento del 4%. Il picco, avverte il presidente dell'Anmil Pietro Mercandelli, sarà registrato a giugno e luglio, mesi d'intensa attività in edilizia e in agricoltura, due settori particolarmente mortiferi. Dunque, il 2006 si chiuderà o con una crescita degli infortuni o con un bilancio stazionario. Di certo, non con un calo. Nella puntualizzazione dell'Anmil c'è l'eco della recente polemica con l'Inail che, un mese fa, aveva sottolineato con un eccesso d'enfasi ottimistica la diminuzione degli infortuni mortali nel 2005, smentita dalla ri-crescita di inizio anno.
Sono dati noti, nella loro gravità, a Cesare Damiano. Ieri il ministro del lavoro ha elencato le misure che il governo adotterà per imprimere «una svolta radicale» al contrasto degli infortuni. Una, contro il lavoro nero in edilizia, è già stata presa con un emendamento alla manovrina di luglio. Il 30 agosto, in vista della prossima finanziaria, si aprirà il tavolo sul lavoro nero con le parti sociali. La legge finanziaria stanzierà nuove risorse per la sicurezza sul lavoro? Damiano lo spera, ma non può mettere la mano sul fuoco. Da per certo, invece, che entro la fine dell'anno vedrà finalmente la luce il «testo unico» che metterà ordine alla congerie di leggi e norme in materia di sicurezza e salute negli ambienti di lavoro. Sempre entro la fine di l'anno, di concerto con il ministro delle infrastrutture Di Pietro, saranno varate le nuove regole per gli appalti, essendo pacificifo che il «massimo ribasso» uccide. La sicurezza è il primo costo tagliato dalle imprese.
Tiziano Treu, presidente della Commissione lavoro al Senato, annuncia la riapertura a settembre dell'indagine parlamentare sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. C'è un consenso bipartisan, aggiunge, l'obiettivo è d'arrivare al più presto a un testo unico che semplifichi le norme e faciliti gli adempimenti. Il testo unico sta a cuore anche a Titti Di Salvo, ex sindacalista della Cgil, neodeputata dell'Ulivo. Ma l'azione più incisiva contro «l'inciviltà» degli omicidi bianchi è la lotta al lavoro nero e precario. Dunque, il governo faccia di tutto «per incentivare la stabilizzazione dei rapporti di lavoro».
Tra le nuove disposizioni introdotte dalla coppia Damiano-Di Pietro c'è la chiusura dei cantieri dove i lavoratori in nero superano il 20% degli addetti. Il segretario nazionale degli edili Uil, Franco Marabottini, fa di più. Suggerisce l'idea di una «patente a punti» per espellere dal mercato le imprese che non rispettano le norme di sicurezza.
Mentre all'Ilva di Taranto, dove tre operai sono stati licenziati per eccesso di infortuni, si prepara lo sciopero di lunedi, a Reggio Emilia si apprendono nuovi particolari sull'infortunio mortale successo mercoledì all'interno delle Acciaierie di Rubiera. La vittima, un marocchino senza permesso di soggiorno, è stata identificata grazie alle impronte digitali archiviate al ministero dell'interno. «Era al primo giorno di lavoro, non sapevo neppure come si chiamasse», sostiene il piccolo imprenditore edile modenese che aveva assoldato il marocchino. Due edili, subito dopo l'infortunio, hanno fatto perdere le loro tracce. «Strabiliante che uno sconosciuto sia riuscito ad entrare, a mettersi a lavorare e, inopinatamente, a morire», commentano sarcastici i sindacalisti della Fillea Cgil accorsi all'acciaieria dopo l'infortunio. Loro hanno mostrato la carta d'identità, ma sono stati bloccati in portineria.
(fonte: www.ilmanifesto.it)

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